Newletter di Giulio Meotti 14 marzo 2022
Il delitto di civiltà in Europa è impunito. Ha ragione Michel Onfray, “il Titanic ha già colpito l’iceberg e si lavora per sostituire il giudeo-cristianesimo”. Il muezzin risuona anche in Francia
di Giulio Meotti
“Lo stato in cui si trova la nostra società a causa della decomposizione di questa civiltà bimillenaria non ci permette di essere ottimisti! Coloro che promettono giorni felici ingannano il cliente sulla merce! Il Titanic ha già colpito l’iceberg e si lavora per la civiltà che sostituirà il giudeo-cristianesimo e che sarà il transumanesimo”. Ha ragione il filosofo francese Michel Onfray nell’intervista che ha dato questa settimana al Journal de l’Orne. Basta aprire i quotidiani europei: ogni giorno una grande e antica chiesa finisce in vendita.
In vendita a Venezia è tornata in questi giorni la storica chiesa del X secolo dell’Abbazia della Misericordia, già sconsacrata e che l’artista svizzero Christoph Büchel ha trasformato per la Biennale in una moschea.
Il New York Times ha dedicato grande spazio alla vicenda, spiegando che la chiesa avrà “le mura barocche ornate di scritte in arabo, il pavimento ricoperto da un tappeto di preghiera rivolto verso la Mecca e il crocifisso nascosto dietro un mihrab torreggiante”.
Nelle stesse ore dalla Francia arriva la notizia che proliferano le preghiere del muezzin con l’altoparlante. Ora a Creil, 40.000 abitanti e nove moschee, dove durante l’anno scolastico 1988-1989, in questa cittadina operaia della Piccardia, incastonata tra Chantilly e Amiens, cuore della Francia che fu cristiana, tre giovani musulmane francesi di 14 anni entrarono in classe velate.
C’erano le truppe sovietiche che lasciavano l’Afghanistan, l’Ayatollah Khomeini che aveva lanciato la fatwa contro Salman Rushdie, la caduta del Muro di Berlino e Francis Fukuyama che declamava la “fine della storia”.
La Francia si stava preparando a celebrare il bicentenario della Rivoluzione francese quando Fatima, sua sorella Leïla e Samira rifecero la storia. L’Express è tornato a Creil dove oggi risuona il muezzin: “Ora siamo in terra di missione dell’Islam”.
Mentre a Berlino crollava il Muro, in Francia gli islamisti ne tiravano su un altro. Da allora è sempre più alto. Oggi a Creil il 30 per cento della popolazione è composta da immigrati. E l’appello alla preghiera dai minareti sta risuonando da Lione a Montpellier.
La demografia è una delle poche scienze esatte che non viene mai presa sul serio dall’establishment europeo (oggi nuovi dati Istat per l’Italia parlano di nascite al minimo dal 1861). Le Monde di tre giorni fa raccontava quello che provo a spiegare da mesi, che “la Russia entro il 2034 sarà per un terzo musulmana…”.
L’Osservatorio del patrimonio religioso in Francia ha pubblicato dati incredibili sull’autodistruzione del patrimonio cristiano. Ecco soltanto alcune chiese convertite nel 2022 (non sono conteggiati gli edifici abbattuti):
Pau, l’ex convento è diventato un tribunale e la statua della divinità greca Thémis ha sostituito quella della Vergine Maria.
Golinhac, l’ex convento è trasformato in un’area di accoglienza per ciclisti.
Nizza, la Chiesa dei Francescani è trasformata in un teatro.
Bourges, il convento delle Suore del Santissimo Sacramento si trasformerà in 100 abitazioni.
Tourcoing, il convento benedettino diventa un ospizio.
Bourg-Saint-Andéol, la chiesa di Saint-Joseph diventa una palestra per artisti circensi.
Auxerre, l’abbazia di Saint Germain si converte in un museo d’arte contemporanea.
Ha ragione dunque lo storico dell’architettura Laurent Lecomte quando su Le Figaro pochi giorni fa affermava che “la caduta della cultura cattolica in Francia si riflette sui muri. Alcuni ordini riescono a uscirne con un’attività, educativa in particolare, ma la Chiesa è spesso costretta a vendere gli edifici. Questo può essere visto nelle città, come sulla collina di Fourvière a Lione, dove l’ex convento della Visitazione è stato recentemente trasformato in abitazioni. Crediamo ancora che le nostre società siano eterne, ma si evolvono e la società giudaico-cristiana è in subbuglio”.
La Francia è uno dei più grandi mercati del patrimonio religioso al mondo ed entro il 2030, secondo l’Osservatorio del patrimonio religioso, il 10 per cento delle chiese sarà venduto, distrutto o abbandonato.
Le Monde qualche giorno fa ha dato gli stessi numeri in una inchiesta devastante: “Dal 5 al 10 per cento del patrimonio cristiano francese, ovvero fino a 9.500 chiese, sarà venduto, distrutto o abbandonato entro il 2030”.
Ci si sposta nell’altro cuore dell’Europa. “Un viale trafficato nel quartiere Horn di Amburgo. 60 anni fa qui è stata edificata la Chiesa di Cafarnao: un moderno edificio in mattoni, cemento e vetro con una torre esagonale. Ora la chiesa non è più una chiesa, ma una moschea”.
Lo racconta questa settimana Deutschelandfunk Kultur. “Nell’atrio della chiesa di Cafarnao, le persone si riuniscono per una visita guidata del monumento. La luce entra nella sala attraverso piccole vetrate disposte a nido d’ape. La comunità musulmana ha rimosso la croce cristiana dal campanile. La scritta araba ‘Allah’ ora può essere letta in cima”.
In Svezia, una parte del clero luterano esulta se le chiese sono convertite in moschee, come avviene in molte città, come Sundsvall. Altri esponenti della chiesa suggeriscono di far saltare in aria le chiese vuote.
Il quotidiano svizzero Neue Zürcher Zeitung dedica uno speciale al tema: “Demolire o vendere?
E poiché il tema riguarda architetti, teologi e aziende immobiliari da Berlino a Berna e da Londra a Malmö, più di 600 esperti si sono riuniti per una conferenza organizzata dalla Fondazione Volkswagen.
I Paesi Bassi sono considerati esperti nel convertire edifici sacri. Oltre 2.000 chiese sono già state vendute; altre 1.700 seguiranno entro il 2030”. Di pochi giorni fa la notizia che la grande Chiesa della trinità di Norimberga diventerà un centro congressi, mentre Die Zeit raccontava della conversione della chiesa di Wernigerode in una sala da concerti e la Faz faceva luce sulla vendite di chiese luterane.
Stesse scene nelle ultime chiese olandesi. “Le lacrime vengono asciugate e il reverendo Henk Veltkamp ha un groppo in gola durante l’ultimo servizio nella chiesa di duecento anni a Veghe”, racconta BD.
Nelle stesse ore finiva in vendita un’antica chiesa di Maret, in Belgio, dove un terzo delle chiese di Bruxelles cambierà uso. In Inghilterra si parla di 4.000 chiese già scomparse in dieci anni.
La “vecchia Europa”, la famosa “Europa di Maastricht” dove una gigantesca chiesa domenicana oggi è una libreria, si sta rapidamente e massicciamente scristianizzando. Il futuro sarà il “parco umano” di Peter Sloterdijk fatto di supermercati e di servizi, una sempre più piccola minoranza cristiana e una sempre più ampia presenza islamica. Il muezzin è già realtà a Stoccolma, Londra, Bruxelles, Amsterdam…
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