(da Totus Tuus network)
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«ogni società storica, dopo aver resistito all’inverosimile, reagisce all’imposizione di un abito organizzativo, istituzionale inadeguato e/o al tentativo di snaturarla per renderla docile a tale imposizione».
Le tre insorgenze di cui si parla nel libro (Vandea, insorgenze, carlismo), scelte per alcune loro peculiarità, non sono le uniche né le principali ma il lettore si commuoverà di fronte ai numerosissimi atti di coerenza nella fede cattolica, professata e difesa fino al supremo sacrificio.
Occorre custodire quella commozione nel cuore. Tuttavia, lo scopo di questa raccolta non è la consolazione, bensì le risoluzioni conseguenti la riflessione su queste grandi rivolte del passato. Sì, meditiamo sulle inefficienze compiute nel passato, perché quelle attuali e future non siano più soltanto «un’espressione “debole” del tentativo di riappropriarsi della sovranità da parte di un “popolo” ridotto a “massa” dallo Stato moderno».
Infatti, in ogni insorgenza son stati commessi errori e ingenuità:
- l’improvvisazione dei vandeani, che tornavano ai campi con la bella stagione
- la mancanza di collegamento tra le numerosissime insorgenze italiane;
- l’errore di fidarsi di un Governo autoritario da parte dei carlisti.
Meditando l’Insorgenza, l’accento non va posto soltanto sulla legittimità dinastica, sulla difesa della regione o della famiglia, ma su tutte queste tre cose (pro aris, focis, rege) e sull’oppressione prodotta dalla moderna democrazia relativistica. Così, è facile prevedere che ci saranno sempre più insorgenze, dovute alla crescente «sfiducia nelle istituzioni che documenta la crisi di legittimità», come illustra il profondo saggio che chiude questa raccolta.