Le accuse a De Magistris, le dichiarazioni di De Benedetti sulla “protezione” assicurata da Mani Pulite al Pci, la morte dell’ennesimo dissidente della Cuba comunista,… tutte notizie, che van cercate con la lente d’ingrandimento sulla stampa italiana. Se poi ci sono… Salvo accusare la Chiesa di “censure” inesistenti
di Mauro Faverzani
Prendiamo la giornata di ieri, ad esempio: in prima pagina alcuni quotidiani han scritto dell’accusa di abuso d’ufficio a De Magistris, che avrebbe fatto spiare i deputati. Con evidenza ne han parlato solo “il Giornale” e “Libero”; una striminzita colonnina su “Repubblica”, “Avvenire”, “il Giorno”, “il Mattino” ed “il Messaggero”; nulla, neanche una righetta in prima, su “Corriere della Sera”, “il Riformista”, “l’Unità”, “il Tempo”, “il Sole-24Ore”, “La Stampa”.
Vi immaginate, se al posto di De Magistris, l’indagine avesse riguardato Berlusconi quand’era Presidente del Consiglio, magari col contorno di qualche soubrette vera o presunta! Oggi che non è più al governo, rimpiazzato con dei tecnici non eletti, del Cavaliere quasi non si parla più. Forse le scandalose acrobazie giudiziarie (e non solo) all’epoca imputategli son diventate meno scandalose? Forse le mille nefandezze attribuitegli son divenute meno nefande? O forse non lo sono mai state? O solo in parte?
Intendiamoci, niente di nuovo sotto il sole: già ne scrissero Massimo Pandolfi e Riccardo Fantini nel libro “Inchiostro rosso”, edito dalla Ares, libro teso a smascherare i tanti luoghi comuni, che soffocavano – e soffocano ancora – l’informazione italiana. Come quello che identificherebbe il Silvio nazionale con il grande “burattinaio”, mentre grafici, tabelle, dati, anche vignette, tutti riportati nel volume, dimostrerebbero quanto sia vero l’esatto contrario. Tanto da spingere gli autori – ed i lettori – a ritenere forse non troppo distante dalla realtà la boutade di Berlusconi, secondo cui “l’80% dei giornalisti” sarebbe “di sinistra”.
Un altro esempio fresco fresco? Il quotidiano “Libero” in edicola sabato scorso. In prima pagina, titolo: “La confessione – De Benedetti ammette: “Mani Pulite protesse il Pci”. Quanti altri giornali han riportato la notizia? Solo “il Riformista”.
Anzi, “il Giorno” pensa bene di dar voce piuttosto a tutt’altro, ovvero alle “ragazze di Arcore”, alle cosiddette “Olgettine”, che si protestano “vittime”… E, sempre sabato, del dissidente 31enne Wilmar Villar, morto in carcere nella Cuba sempre comunista, dopo uno sciopero della fame durato 50 giorni, quanti han parlato? Solo “Avvenire” e “La Stampa”. Salvo poi propinarci tutti i bollettini medici, quando a digiunare sia Pannella.
Che, per fortuna sua, non è mai arrivato una volta sola (e di più non potevano essere…) in tanti anni al tragico epilogo di Villar. Villar, morto in Patria, ma condannato al silenzio anche all’estero, prima e dopo la sua scomparsa. Un “fantasma”, che dovrebbe agitare nelle redazioni (e non solo) le coscienze di quanti poi son i primi a far la morale alla Chiesa, accusandola di voler “censurare” uno spettacolo, blasfemo ed offensivo nei confronti di Nostro Signore Gesù Cristo e di tutti i fedeli cristiani.