L’India è la migliore dimostrazione che la crescita della popolazione procede di pari passo con lo sviluppo dell’economia e il miglioramento delle condizioni di vita generali di tutto il subcontinente indiano.
L’India diventa indipendente il 15 agosto 1947, quasi sessant’anni fa. Gli indiani sono aumentati da 361 milioni a un miliardo e trenta milioni, passando dal 3,2% all’1,9% di aumento annuo.La crescita annua del prdotto interno lordo (Pil) è passata dall’1,3% negli anni Cinquanta al 3,8 negli anni Settanta e al 6,2 negli anni Novanta raggiungendo così l’autosufficienza alimentare, che è la base per ogni sviluppo economico e sociale.
La popolazione giudicata sotto il livello minimo di povertà è passata dal 55% nel 1973 (prima era peggio) al 34% nel 1997. Negli anni Cinquanta del Novecento l’India importava 2,1 milioni di tonnellate di prodotti agricoli l’anno (1951), oggi esporta cibo in Medio Oriente, Africa e, fino a qualche anno fa, anche in URSS e nei Paesi dell’Europa orientale. Le riserve statali indiane di grano sono sui 40 milioni di tonnellate, sufficienti per non far temere un’altra carestia come l’ultima grande carestia nazionale del 1966.