Isabella di Castiglia: una santa Regina

Isabella_di_CastigliaArticolo pubblicato su Il Giornale, 12 novembre 2003

La polemica sul processo di beatificazione

Così Vittorio Messori difende la cattolicissima sovrana spagnola dagli attacchi di ebrei, musulmani e massoni

di Andrea Tornielli

L’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga ha provocatoriamente affermato che si sarebbe “dimesso” da cattolico se la Chiesa fosse arrivata a beatificarla. La causa per portarla verso gli altari è stata introdotta durante il franchismo, è stata rallentata da Paolo VI nel 1974 e quindi sospesa ufficiosamente nel 1991 dalla Congregazione per le cause dei santi.

Ma negli ultimi tempi il processo ha ripreso a camminare e negli archivi vaticani si conservano già 100mila lettere che chiedono la beatificazione di Isabella la Cattolica, la regina fautrice dell’unità della Spagna, nota per aver espulso gli ebrei sefarditi dal Paese, aver cacciato i musulmani da Granada, e aver favorito l’Inquisizione oltre che per aver finanziato il viaggio di Cristoforo Colombo che aprì la via alla conquista spagnola e all’evangelizzazione degli indios americani.

Qualche anno fa il Times ha riportato le parole del portavoce della Società islamica per la promozione della tolleranza religiosa, che affermava: «Isabella sembra più un demone che un santo». Un personaggio “politicamente scorretto”, anzi scorrettissimo, insomma, che viene difeso in questi giorni da un libro dell’ispanista francese Jean Dumont (1923-2001) appena tradotto in italiano (La regina diffamata, Sei, pag. 180, euro 12,50).

La prefazione è dello scrittore Vittorio Messori, che si è impegnato per far pubblicare il libro in Italia e che assicura non far derivare per nulla questa sua passione dal fatto di essere stato insignito della decorazione di “caballero” di Isabella la Cattolica (croce d’oro zecchino con smalti d’ordinanza) concessa dal re di Spagna Juan Carlos di Borbone.

Messori, perché questa difesa di un personaggio a prima vista oggi indifendibile?

«Perché contro la sposa di Ferdinando d’Aragona milita uno schieramento imponente: gli ebrei, i musulmani, i massoni e in generale i liberal di ogni tipo che non le perdonano l’istituzione dell’Inquisizione, e i secessionisti. Insomma le lobbies più potenti ed eterogenee sono unite per impedire che la Chiesa beatifichi questa donna».

E l’opposizione di Cossiga come la giudica?

«Forse deriva dalla sua nota simpatia verso gli indipendentisti baschi, catalani e galiziani. Ricordiamoci che Isabella la Cattolica è colei che realizza l’unità spagnola. Tutti gli avversari della regina, però, temo che combattano un’immagine di Isabella che poco o nulla ha a che fare con quella vera. Il valore del libro di Dumont, grande ispanista docente a Siviglia, sta nel fatto che questo studioso, utilizzando una grande massa di documenti, spesso inediti, smonta la “leggenda nera” provando la falsità delle accuse. Anche grazie al suo contributo la causa di beatificazione si è rimessa in moto».

Gli ebrei la regina li cacciò via. Non mi dirà che pure questa è una “leggenda nera”…

«Dumont dimostra molto bene che l’espulsione, nel 1492, non è stata concepita per rafforzare la repressione anti-giudaica, ma è stata uno strumento per ridurla. È stata un’iniziativa decisiva per il ritorno alla pace religiosa, per evitare bagni di sangue che hanno contraddistinto altri Paesi europei. Molti di quelli ebrei sefarditi, poi, si rifugiarono in Italia centrale, sotto il mantello del Papa. Lo stesso vale per i musulmani. La storia non va letta con gli occhiali della contemporaneità e con le categorie dell’oggi…»

E l’Inquisizione spagnola? Non è giustamente considerata un simbolo dell’oscurantismo?

«Le stampe dell’epoca che raffigurano persone torturate dall’Inquisizione spagnola sono frutto della propaganda inglese e olandese, cioè dei Paesi che volevano scalzare la Spagna dal controllo delle grandi rotte internazionali. L’Inquisizione spagnola in 400 anni ha ucciso molte meno persone di quelle uccise dal Terrore giacobino in un solo anno. Eppure non mi sembra che si consideri la Rivoluzione francese come simbolo di oscurantismo».

Veniamo alle conversioni forzate degli indios.

«Ci sono molti indigeni latinoamericani che pregano Isabella la Cattolica. Fu lei a imprigionare Colombo e a costringerlo a rimandare liberi gli schiavi che aveva portato dall’America. Fu lei a stabilire una carta dei diritti dei nativi, fu lei a scongiurare i suoi successori di trattare gli indigeni come figli e fratelli».

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