Dal blog di Costanza Miriano
15 Gennaio 2018
Jim Caviezel si è presentato al Vertice di Leadership Studentesca 2018 – SLS18 a Chicago e ha emozionato le migliaia di giovani studenti presenti con un discorso sulla fede e la sua testimonianza di vita.
Caviezel ha iniziato il suo intervento parlando del significato delle parole Saulo, “grande” e Paolo, “piccolo”, e ha sottolineato quanto sia importante “essere piccoli per essere grandi”. “È questo il cammino dei santi, ed è stato questo il modo in cui Saulo è diventato San Paolo”.
L’attore ha anche condiviso la propria esperienza e il percorso che lo ha portato alla recitazione, rimarcando che si è trattato di una chiamata che ha ricevuto dal Signore. Il cammino non è tuttavia stato rose e fiori, e la sua interpretazione di Edmond ne Il Conte di Montecristo, che lo ha catapultato nel mondo di Hollywood, non è stata affatto facile. Imprigionato ingiustamente, Edmond incide sul muro le parole “Dio mi darà giustizia”. Dal suo personaggio, Caviezel ha imparato che “Dio ama ciascuno di noi personalmente ed è lì per noi, anche nei nostri momenti più bui di disperazione”.
Dopo Il Conte di Montecristo, Mel Gibson ha invitato Caviezel a interpretare il ruolo di Gesù nel suo film La Passione. “Voleva che l’uomo con le iniziali JC [come quelle di Gesù in inglese, Jesus Christ] e che guarda caso aveva 33 anni interpretasse Gesù. Una coincidenza? Non credo. La vostra vita è una coincidenza o una possibilità?”
“Quando ero sulla Croce mi sono reso conto che la nostra redenzione è nella sofferenza… e ciascuno deve prendersi la propria croce. La nostra fede, la nostra libertà ha un prezzo”, ha confessato.
Vale la pena leggere l’ultima parte del discorso in modo integrale.
«Ragazzi, c’era molta sofferenza …prima della Resurrezione. Il tuo percorso non sarà diverso, quindi accetta la tua croce e cammina verso il tuo obiettivo. Voglio che tu esca in questo mondo pagano, voglio che tu abbia il coraggio di andare in questo mondo pagano ed esprimere spudoratamente la tua fede in pubblico. Il mondo ha bisogno di guerrieri orgogliosi animati dalla loro fede.
Guerrieri come San Paolo e San Luca, che hanno rischiato il loro nome e la loro reputazione per portare al mondo la loro fede e il loro amore per Gesù. Dio chiama ognuno di noi, ognuno di voi, a fare grandi cose, ma quante volte falliamo nella nostra risposta, respingendola come un avvenimento! È giunto il momento per la nostra generazione di accettare la chiamata di Dio che esorta tutti noi a donarci interamente a Lui e vedere la Sua dolce mano che guida la nostra strada.
Ma prima devi anche prendere l’impegno di iniziare a pregare, a digiunare, a meditare sulle Sacre Scritture e prendere sul serio i Santissimi Sacramenti. Perché ora siamo una cultura in declino. Il nostro mondo è trincerato nel peccato. Dio chiama ognuno di noi a darci totalmente a Lui e quanto spesso lo ignoriamo, ignoriamo la Sua dolce chiamata. Il grande santo di Auschwitz, San Massimiliano Kolbe ha detto che l’indifferenza è il grande peccato del XX secolo. Cari fratelli e sorelle, è anche il grande peccato del XXI secolo. Dobbiamo scuotere questa indifferenza, questa tolleranza distruttiva del male. Solo la nostra fede nella saggezza di Cristo può salvarci. Ma richiede guerrieri disposti a rischiare la loro reputazione, il loro nome, persino la nostra stessa vita per proclamare la verità.
Parti da questa generazione corrotta. Sii santo. Sei stato creato per essere, sei nato per brillare. Perché ora nel nostro paese ci rende molto felici l’andare con il flusso. Abbiamo elevato un tempio alla libertà in cui tutte le opzioni sono le stesse, indipendentemente dalle conseguenze. Credi davvero che questa sia la vera libertà? Papa Giovanni Paolo il Grande ha affermato che la democrazia non può essere sostenuta senza un impegno condiviso per certe verità morali sulla persona umana e sulla comunità umana.
La domanda fondamentale posta a una società democratica è come vivere insieme in risposta a questo: la società può escludere la verità morale e la ragione morale? Ogni generazione di americani dovrebbe saperlo: la libertà esiste non per fare ciò che vuoi, ma per avere il diritto di fare ciò che devi. La libertà che desidero per te è che tu sia libero dal peccato, libero dalle tue debolezze, libero da questa schiavitù in cui tutti noi diventiamo peccato. Questa è la libertà per cui vale la pena morire.
Questo mi ricorda le parole di Mel Gibson nel film premio Oscar “ Braveheart”, quando disse al suo disordinato esercito, come dico stasera: “Vedo un esercito di miei compatrioti, qui, sfidando la tirannia, siete venuti per combattere come uomini liberi, e voi siete uomini liberi: cosa fareste senza la libertà? Un uomo dice: “No. Noi fuggiremo e vivremo”. “Combatti, e potresti morire, fuggi e tu vivrai … almeno per un po’, e quando agonizzante nel tuo letto, fra molti anni, sarai disposto a barattare ogni giorno da oggi fino ad allora per un’opportunità, una sola opportunità, di tornare qui per urlare ai nostri nemici che possono prendere le nostre vite, ma non porteranno mai via la nostra libertà!”.
«Tutti gli uomini muoiono. Non tutti gli uomini vivono per davvero. Tu! Tu! Tu!… io, tutti dobbiamo lottare per quella autentica libertà e, amici, vivere… vivere per Dio. E con lo Spirito Santo come tuo scudo e con Cristo come tua spada, unisciti a San Michele e tutti gli angeli e riporta Lucifero e i suoi seguaci direttamente all’Inferno a cui appartengono!
Saul significa grande. Cosa significa Paolo? Piccolo. Quindi se vogliamo essere grandi agli occhi di Dio, cosa dobbiamo essere? Piccoli. Dio ti ama e ti protegge e ti guida per tutti i giorni della tua vita. Non vi vedo qui, spero di vedervi in paradiso. Vi amo… Dio vi benedica. Combattete forte!».