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La cultura, come indica il suo nome, è un prodotto artificiale, non naturale. È come una città che sia stata faticosamente e laboriosamente costruita da varie generazioni, non una giungla che sia cresciuta spontaneamente sotto la cieca pressione di forze naturali.
È l’essenza della cultura l’essere comunicata e acquisita e, benché sia tramandata da una generazione all’altra, si tratta di un’eredità sociale non biologica, di una tradizione di sapere, di un capitale di conoscenza e di un insieme di “abitudini ataviche” alle quali l’individuo deve essere iniziato.
Perciò è chiaro che la cultura non possa venire separata dall’istruzione poiché l’istruzione, nel più largo senso della parola, è ciò che gli antropologi chiamano col termine di “cultura applicata”, il processo cioè attraverso il quale la cultura viene trasmessa dalla società e ricevuta dall’individuo.