3 Dicembre 2024
Emmanuel Todd parla di “democrazia oligarchica” per indicare quelle che oggi sono formalmente delle democrazie liberali, ma nei fatti sono governate da élite senza più «costumi democratici». Un concetto interessante per capire alcuni fatti attuali.
di Stefano Fontana
Ho già avuto modo di segnalare qualche aspetto interessante del libro di Emmanuel Todd La sconfitta dell’Occidente [vedi qui]. Vorrei ora soffermarmi su un altro aspetto: il concetto di “democrazia oligarchica”. Molti sostengono che nei Paesi occidentali ormai ci sia una situazione di post-democrazia. Capi di governo e di Stato vengono eletti spesso con il 15 per cento dei voti dei cittadini aventi diritto. La partecipazione alle elezioni è in continuo calo. Si nota qualche leggera impennata quando i giochi si fanno duri come nelle recenti elezioni americane ed europee, ma queste “riprese” non invertono la tendenza. Il disinteresse elettorale è però solo un sintomo e non la causa.
Il fatto principale è che a decidere della democrazia occidentale sono delle “oligarchie” che operano ora in modo trasparente ma perlopiù in modo nascosto. Il 15° Rapporto dell’Osservatorio Van Thuân l’anno scorso esaminava il fenomeno del Deep State globalista, ossia dei centri di potere organizzato che governano la politica nell’ombra.
Nei casi delle politiche ambientaliste, climatiche, sanitarie, agricole, alimentari e bioetiche vediamo ampiamente all’opera le oligarchie occidentali.
La stessa Unione Europea ha una governance a tre teste: i rappresentanti degli Stati ma anche il Deep State europeo e la corporazione oligarchica dell’apparato burocratico di Bruxelles. In questa fase che precede l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca le oligarchie stanno operando in fretta per raggiungere risultati presumibilmente insperabili in futuro, specialmente dal punto di vista militare.
Secondo Todd, «formalmente sono ancora delle democrazie liberali, dotate del suffragio universale, di Parlamenti e talvolta di Presidenti eletti, nonché di una stampa libera. A sparire sono stati invece i costumi democratici. Le classi più istruite si ritengono intrinsecamente superiori e le élite si rifiutano di rappresentare il popolo, al quale non resta che adottare dei comportamenti bollati come populismo».
La democrazia in Occidente secondo lui sarebbe caratterizzata dalla contrapposizione tra elitismo e populismo. Questo concetto risulta particolarmente interessante perché a proposito della guerra in Ucraina la democrazia liberale viene contrapposta all’autoritarismo russo.
Todd preferisce invece parlare di “democrazia oligarchica” da un lato e di “democrazia autoritaria” dall’altro, ritenendo che questo possa spiegare meglio il conflitto in atto e gli errori dell’Occidente a questo proposito.