La scienza si ribella al terrorismo dei verdi

Abstract: La scienza si ribella al terrorismo dei verdi. In Francia un nutrito gruppo di scienziati, che si sta allargando, denuncia l’eco terrorismo paragonando i verdi a dei nazisti il cui scopo è destabilizzare le democrazie industriali. Se il governo degli Stati Uniti cedesse alle loro pressioni  e applicasse il programma «ambiente pulito» dovrebbe spendere 600 miliardi di dollari l’anno  (pari al 12% del prodotto interno lordo).

Articolo pubblicato su Il Giornale del 30 ottobre 1992

Stop al terrorismo dei verdi

Nato a Parigi un gruppo di 1.632 scienziati «fustigatori» degli ecologisti

Il buco dell’ozono, l’effetto serra, la minaccia dell’olocausto nucleare? Tutte baggianate. O più esattamente «pericoli immaginari» agitati e strumentalizzati dagli «ecoterroristi» verdi fuori e rossi dentro come i cocomeri, che se ne servono per inseguire un loro oscuro disegno, spaventare la gente e destabilizzare le democrazie industriali. Ma adesso, finalmente, c’è chi reagisce: a parte le pesanti accuse scagliate dal filosofo francese Luc Ferry, che nel suo velenoso saggio «Le nouvel ordre écologique» ha definito i Verdi «econazisti» e «nipotini di Hitler», la controffensiva più serie viene da un ambiente davvero insospettabile, quello dei luminari scientifici.

«E’ ora di farla finita con il terrorismo intellettuale dei Verdi, è ora di dire no ai loro ricatti», tuona il famoso vulcanologo francese Haroun Tazieff, ex ministro dell’Ambiente, che insieme con  altri  1.632 scienziati di 65 nazionalità diverse, tra cui 62 premi Nobel, ha firmato «l’appello di Heidelberg», un manifesto esplosivo contro l’ecoterrorismo. L’appello è stato lanciato la scorsa primavera, alla vigilia del pomposo  quanto inefficace maxiconvegno , passato alla storia come «il vertice  della Terra» che aveva riunito a Rio de Janeiro decine di capi di Stato e di governo.

In questi ultimi sei mesi, le adesioni si sono moltiplicate: sono sempre più numerosi i fisici, chimici, biologi,  medici, esponenti delle discipline che coprono tutti i campi dello scibile, che si pronunciano per una ecologia «scientifica» responsabile ed efficace. Adesso il «gruppo» di Heidelberg si organizza, creando un comitato  di coordinamento con sede a Parigi, che ha appena presentato un tremendo «j’accuse» contro gli eccessi  dei Verdi sotto forma di un numero speciale della rivista «Projections» sul tema «Scienza e ambiente».

Per l’occasione erano presenti nella capitale francese gli autori degli articoli più importanti. Ad aprire il fuoco è stato Fred Singer, professore di fisica all’Università di Stanford e consigliere del presidente Bush per i problemi ambientali il quale ha accusato i Verdi di voler mettere in ginocchio l’economia americana. Se il governo degli Stati Uniti cedesse alle loro pressioni  e applicasse il programma «ambiente pulito» dovrebbe spendere 600 miliardi di dollari l’anno  (pari al 12% del prodotto interno lordo).

Sarebbero soldi spesi malissimo  perché non è affatto dimostrato, scientificamente parlando, che le emissioni di diossido di carbonio (CO2) delle auto, degli impianti termici, delle fabbriche, siano responsabili  del riscaldamento dell’atmosfera e del cosiddetto «effetto serra», il quale, secondo Singer, è dovuto prevalentemente a cause naturali e non industriali. «La battaglia ecologica va combattuta con le armi della scienza e non con gli spauracchi» ha detto lo scienziato americano.

Il cancerologo tedesco Albrecht Kellerer, che insegna all’Università di Monaco, è convinto che la minaccia nucleare sia stata esagerata ad arte. Secondo lui, l’energia atomica è sicura e le radiazioni sono assai meno pericolose di quello che i Verdi vorrebbero far credere: le bombe atomiche sganciate su Hiroshima hanno ucciso decine  di migliaia di giapponesi, ma tra i 100.000 superstiti soltanto 450 sono morti di cancro provocato dalla radioattività. E anche il bilancio di Cernobyl è assai meno catastrofico di quello che si era detto.

L’attacco più violento è stato sferrato da Haroun Tazieff, il quale, dopo aver osservato che il dramma di Seveso, presentato come una delle maggiori tragedie ecologiche di tutti i tempi, non ha fatto, in realtà, una sola vittima, se l’è presa con le menzogne dei Verdi colpevoli di aver terrorizzato l’opinione pubblica con il famoso «buco dell’ozono». Un buco niente affatto provocato dal gas delle bombolette di aerosol (come sostengono gli ecologi),  ma, semmai, se proprio si vogliono cercare i colpevoli, dalle emanazioni organiche degli esseri viventi, forse addirittura dai «venti» e dai rutti dei dinosauri e altri mostri preistorici.

Secondo il vulcanologo, insomma, quel buco esiste da millenni e, che si sappia, non ha mai ucciso nessuno.

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