La solitudine: nuova epidemia americana

Tradizione Famiglia Proprietà newsletter 18 Ottobre 2024

di Gary Isbell 

Niente uccide più velocemente i buoni rapporti che un individuo egoista cui piace parlare di se stesso. Persino persone estroverse che soffrono di questo vizio finiscono per soffrire di senso di solitudine.

Il senso di solitudine non è solo un problema personale, ma anche una crisi sociale epocale che colpisce gli americani. Uno studio di Cigna Insurance ha rivelato che nel 2019 un incredibile 58% delle persone si sono sentite sole, un aumento significativo rispetto al 46% dell’anno precedente.

Il professore di Harvard Richard Weissbourd ha rilevato che il 36% degli americani si sente cronicamente solo e il 37% si sente sporadicamente solo. I giovani adulti tra i 18 e i 34 anni sono stati particolarmente colpiti e hanno attribuito al COVID-19 la responsabilità dei loro problemi di solitudine.

Il dottor Vivek Murthy, chirurgo generale degli Stati Uniti (ndt., equivalente al nostro Ministro della Sanità), ha definito il senso di solitudine un’epidemia perché la metà degli adulti americani è più sola di quanto vorrebbe. Il senso di solitudine è più diffuso del diabete o dell’ansia e comporta gravi conseguenze per la salute. Il Giappone e la Gran Bretagna hanno persino nominato dei ministri nel Gabinetto per affrontare il problema della solitudine.

Per comprendere meglio il senso della solitudine, è utile distinguere tra solitudine e isolamento sociale. L’isolamento sociale è uno stato oggettivo, mentre il senso della solitudine è una risposta emotiva a questo stato.

Scavando più a fondo nel problema, la solitudine genera alienazione, allontanamento, sfiducia e distacco dalla società. Una telefonata nostalgica o un’e-mail casuale non possono risolvere questi sintomi. Hanno bisogno di una rivalutazione completa del problema che riguarda un autentico amore per il prossimo come comanda il buon Dio.

Nel suo libro del 2019, A Biography of Loneliness (ndt, Una biografia della solitudine), la storica Fay Bound Alberti suggerisce che la solitudine era raramente un argomento di preoccupazione nel mondo occidentale prima del 1800. Un tempo stare da soli era un’amata tregua, dato che le persone avevano spesso famiglie numerose e rapporti sociali più affollati. La solitudine era considerata un lusso.

A partire dagli anni Cinquanta è emersa la moderna scienza degli studi sulla solitudine. Questi studi mettono in discussione la visione tradizionale della solitudine come semplice assenza di persone ed elencano altre cause: la mancanza di relazioni sociali, di esperienze o di ruoli.

La solitudine può essere una trappola che si autoalimenta e che si va stringendo ad ogni tentativo di liberarsi. Può creare un circolo vizioso di paura di non essere accettati e di convinzioni negative debilitanti. Si differenzia dall’auto-isolamento perché quest’ultimo offre un sollievo dal trambusto della vita quotidiana.

Le anime, quindi, prosperano grazie ai legami sociali che sono essenziali dalla nascita alla maturità. L’istinto di socievolezza e il riconoscimento della personale contingenza sono alla base della civiltà.

L’epidemia di solitudine può essere affrontata solo quando viene compresa. Pertanto, le sue cause principali includono:

  • Cambiamento degli stili di vita e dei modelli di movimento. In media, gli americani si spostano otto volte nel corso della loro vita.
  • I cambiamenti sono stati causati dalla formazione, dalla carriera o dal pensionamento negli ultimi decenni, che ha isolato le persone dai legami che le legavano a comunità, famiglie e amici molto uniti.
  • Il dominio digitale c’isola con l’aumento del tempo trascorso sullo schermo rispetto alle connessioni umane. Gli americani trascorrono in media 8 ore e 34 minuti di tempo sullo schermo ogni giorno. (Dati Nielsen al secondo trimestre del 2023).
  • Questo tempo trascorso sullo schermo ha una influenza oltre i legami personali e le attività quotidiane, per esempio, fare la spesa, il che allontana ulteriormente le persone.
  • I social media sono un paradosso perché, nonostante siano etichettati come “sociali”, hanno ironicamente innescato un declino delle interazioni faccia a faccia, soprattutto tra i giovani.

Una causa estrema della solitudine è stata la crisi provocata dal COVID-19. Essa ha catalizzato tendenze di solitudine preesistenti, amplificando i sentimenti di disconnessione e sottostimando che il contatto umano svolge un ruolo essenziale per il benessere mentale.

L’isolamento imposto dal COVID-19 ha aggravato i problemi precedenti. Il mondo sta ancora affrontando le sue conseguenze a casa, sul posto di lavoro e a tutti i livelli della vita comunitaria.

La solitudine può avere un impatto sulla salute fisica e mentale in molti modi. Secondo il rapporto del Ministro della Sanità (il Surgeon General), l’isolamento sociale aumenta la possibilità di morire prematuramente fino a un 29%, il che equivale a fumare 15 sigarette al giorno. La solitudine può anche portare a rischi più rilevanti di malattie cardiache, ictus, demenza e altri gravi problemi di salute.

I ricercatori sostengono che la solitudine è anche associata a risultati scolastici e produttività lavorativa inferiori. Negli ultimi anni, ha portato a una spesa aggiuntiva di 6,7 miliardi di dollari in Medicare per gli adulti.

Ci sono molti modi per affrontare il problema della solitudine. Il primo consiste semplicemente nel raggiungere le persone sole e invitarle a fare una chiacchierata informale in un caffè locale o in un centro sociale. Si potrebbero invitare a condividere un bicchiere di vino, a fare un picnic o a partecipare a uno sport per divertirsi.

Tuttavia, il raggiungimento di questo obiettivo può avere un effetto poco significativo quando la società diventa sempre più polarizzata. Quando le persone sentono di avere poco in comune con gli altri su questioni importanti, non vorranno raggiungere o passare del tempo con altri, anche se si sentono soli.

Chi soffre di solitudine ha bisogno di aiuto per trovare uno scopo e un significato e per svolgere attività meno meccaniche. Il tradizionale ambiente d’ufficio, ad esempio, si sta spostando verso il lavoro a distanza (smart work). Strumenti di comunicazione virtuale come Zoom, Microsoft Teams, Basecamp e Slack hanno sostituito le riunioni personali, cosa che ha avuto un impatto negativo sul legame sociale, ridotto l’efficienza e aggravato la crisi di solitudine.

L’introduzione di casse automatiche e di app per la consegna dei pasti è aumentata notevolmente dopo il COVID-19. Per quanto comode possano essere queste interazioni, mancano di quel tocco umano che può attenuare il senso della solitudine.

L’idea di restituire un tocco umano alle transazioni commerciali è apparsa nei supermercati olandesi e francesi. Hanno aperto linee di cassa in cui le chiacchiere sono ben accette. Queste popolari “casse lente” offrono un’esperienza più personale e contribuiscono ad affrontare la solitudine e l’isolamento.

La storia moderna ha dimostrato che ogni cambiamento significativo della società comporta un aumento della solitudine. Nel suo libro storico, La folla solitaria, David Riesman traccia le tendenze e le tecnologie che hanno portato a un aumento del senso di solitudine.

All’inizio del 1900 la radio ha unito le famiglie intorno a programmi radiofonici, non più intorno alle conversazioni a tavola. L’industria automobilistica ha offerto automobili a prezzi accessibili, consentendo alle persone di viaggiare più frequentemente e su distanze più lunghe, creando problemi d’allontanamento sociale. I cambiamenti nei costumi sessuali degli anni Sessanta e Settanta hanno causato sconvolgimenti sociali e un aumento dei tassi di divorzio, creando ancora maggiore allontanamenti sociali.

I rapidi progressi tecnologici di oggi e il cambiamento delle norme sociali stanno superando la capacità di adattamento dell’uomo. Le generazioni attuali sono più egoiste e mancano del sostegno familiare che era presente nelle generazioni passate. Non hanno più una sana formazione e i forti legami familiari che un tempo creavano comunità affiatate.

Sono necessarie relazioni profonde, soprattutto quelle che formano le abilità sociali e gli scopi di una persona, come l’educazione della famiglia. La pratica religiosa serve a fornire una guida morale e discussioni espressive sulla pietà, la virtù e la ragione dell’esistenza per raggiungere il Paradiso.

L’epidemia di solitudine potrà essere affrontata adeguatamente solo con un profondo cambiamento di mentalità. Richiede un cambiamento basato sull’amore abnegato per il prossimo, non sulla ricerca egoistica del piacere. Tale cambiamento richiede l’amore per Dio. Questo ritorno all’ordine può essere trovato solo negli insegnamenti perenni della Chiesa Cattolica, non nel manuale di comportamento umano di uno psichiatra.

Fonte: Tfp.org, 7 Ottobre 2024. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.

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