Il Giornale.it 29 ottobre 2014
Aumentano ossessioni e possessioni diaboliche. Papa Francesco: “Guardate che Satana esiste e dobbiamo lottare”
di Sabrina Cottone
«Il più grande inganno del diavolo è quello di convincere che non esiste». La frase celeberrima, pronunciata da Charles Baudelaire, risuona oggi sulle labbra del portavoce dell’Associazione internazionale degli esorcisti.
I trecento sacerdoti specializzati nella lotta contro il demonio si sono riuniti a congresso in questi giorni a Roma. La “squadra” quest’anno ha ottenuto un nuovo statuto in Vaticano: un formale riconoscimento giuridico da parte della Congregazione per il Clero.
Papa Francesco, che alle tentazioni del demonio dedica spesso riferimenti ampi e espliciti nella sua predicazione, ha mandato un messaggio al congresso, in cui invita gli esorcisti, «in comunione con i propri vescovi», a manifestare «l’amore e l’accoglienza della Chiesa verso quanti soffrono a causa dell’opera del maligno». Come riporta la Radio Vaticana, i risultati del congresso parlano di un aumento di vessazioni, ossessioni e possessioni diaboliche.
A che cosa sono legate? Anche a pratiche piuttosto comuni. Soprattutto occultismo, satanismo ed esoterismo. Molte persone vanno dai maghi a cuor leggero e così aprono la strada, sia pur gradualmente, a Satana. Come ha avuto modo di spiegare padre Francesco Bamonte, presidente dell’associazione, «la presenza di un sacerdote esorcista in una diocesi è importantissima: la sua mancanza, infatti, induce spesso la gente a rivolgersi a maghi, cartomanti, fattucchiere, sette».
Quasi inutile ripetere che nella stragrande maggioranza dei casi, l’azione del diavolo è più ordinaria e opera attraverso la tentazione. Chiacchiere, maldicenze, infamie per colpire coloro che si ritengono nemici, liti familiari, a volte devastanti. Tutto ciò che invece di unire, separa e getta scompiglio, secondo l’etimologia del termine diavolo, che viene dal greco diaballo , divido.
Temi su cui insiste moltissimo il Papa. «Qualcuno di voi, forse, non so, può dire: «Ma, Padre, che antico è lei: parlare del Diavolo nel secolo XXI!. Ma, guardate che il Diavolo c’è! Il Diavolo c’è. Anche nel secolo XXI! E non dobbiamo essere ingenui, eh? Dobbiamo imparare dal Vangelo come si fa la lotta contro di lui» ha detto nell’aprile scorso. E in effetti può sembrare strano sentire parlare del diavolo, almeno per chi non è addentro alle tematiche spirituali. E può sembrare strano che nei medesimi giorni in cui Bergoglio parla di Big bang con i rappresentanti del mondo scientifico, invii un messaggio agli esorcisti.
Eppure l’esistenza di Satana è un insegnamento della Scrittura, ribadito con continuità dal magistero della Chiesa, accettabile (e spesso accettato) da una ragione scientifica aperta al soprannaturale. Un aspetto, la conciliazione tra fede e ragione, su cui si è particolarmente soffermato Papa Ratzinger nel suo pontificato.
Francesco ci torna spesso su, nel suo stile concreto e ricco di immagini. Di recente ha parlato del diavolo anche per prendere in giro i teologi modernisti che sostengono che il diavolo non esiste. «Benché alcuni dicano che il diavolo è un’idea – ha ironizzato durante una Messa per la Gendarmeria Vaticana – io quest’idea voglio averla lontana da me». E del legame tra il diavolo e la teologia ha parlato di recente, in un’omelia a Santa Marta del 26 settembre scorso: «Il diavolo è intelligente, sa più teologia di tutti i teologi insieme».
Bergoglio commentava il celebre episodio delle tentazioni di Gesù nel deserto, quando Satana usa proprio le Scritture per cercare di far cadere Gesù. Un modo per dire che la parola di Dio può essere usata e manipolata per allontanare dall’amore di Dio.
E in un’udienza sui doni dello Spirito Santo: «Il Maligno esiste ed è pronto ad accogliere chi non sente la parola di Dio, chi si fa beffe del timore di Dio». Le citazioni potrebbero continuare molto a lungo.
A chiudere vale la pena ricordare un intervento particolarmente potente, perché riguarda un tema caldo: la famiglia, al centro dei lavori del Sinodo. «Il Diavolo vuole distruggere la famiglia» ha tuonato Francesco nel giugno scorso nello stadio Olimpico gremito di fedeli. Lo ha ripetuto pochi giorni fa con altre parole, prendendo di mira anche il «relativismo»: «La famiglia non è mai stata così tanto sotto attacco».