di Massimo Introvigne
NOTE
(2) Cfr. una storia dettagliata di tutta la questione, in René Le Forestier, La Franc-Maçonnerie templière et occultiste aux XVIIIe et XIXe siècles, 2 voll., La Table d’Émeraude, Parigi 1987.
(3) Cfr. Frederick Smyth, Brethren in Chivalry. A Celebration of Two Hundred Years of the Great Priory of the United Religious, Military and Masonic Orders of the Temple and of St. John of Jerusalem, Palestine, Rhodes and Malta of England and Wales and Provinces Overseas 1791-1991, Lewis Masonic, Londra 1991. Secondo Frederick Smyth è possibile che — anteriormente all’Inghilterra — la massoneria “templare” avesse raggiunto l’Irlanda, forse già negli anni 1760 (ibid., p. 19).
(4) Cfr. il mio Che cos’è la massoneria: il problema delle origini e le origini del problema, in CESNUR. Centro Studi sulle Nuove Religioni, Massoneria e religioni, cit., pp. 13-62.
(5) Cfr. il mio Il cappello del mago. I nuovi movimenti magici dallo spiritismo al satanismo, SugarCo, Milano 1990.
(6) Cfr. il mio Che cos’è la massoneria: il problema delle origini e le origini del problema, cit.
(7) Su Bernard-Raymond Fabré-Palaprat, il suo Ordine del Tempio e la Chiesa gioannita, cfr. il mio Il cappello del mago. I nuovi movimenti magici dallo spiritismo al satanismo, cit., pp. 233-237; e — da un punto di vista scettico ma favorevole — l’opera del vescovo della Chiesa gnostica Léonce Fabre des Essarts, Les Hiérophantes. Études sur les fondateurs de religions depuis la Révolution jusqu’à nos jours, Chacornac, Parigi 1905, pp. 124-153.
(8) Sugli eventi narrati in questo paragrafo, cfr. il mio Il cappello del mago. I nuovi movimenti magici dallo spiritismo al satanismo, cit., pp. 187-194. Sugli ordini esoterici fondati da Joséphin Péladan — di cui esistono propaggini ancora oggi —, cfr. ibidem, e Christophe Beaufils, Joséphin Péladan 1858-1918. Essai sur une maladie du lyrisme, Jérôme Millon, Grenoble 1993, mentre sulla storia degli stessi ordini una testimonianza indispensabile è quella del conte Léonce de Larmandie, Notes de psychologie contemporaine. L’Entr’acte idéal. Histoire de la Rose+Croix, Chacornac, Parigi 1903.
(9) Cfr. una storia dell’ONT e delle sue influenze sul nazional-socialismo, in Nicholas Goodrick-Clarke, Le radici occulte del nazismo, trad. it., SugarCo, Carnago (Varese) 1993.
(10) Fra i rappresentanti della KVMRIS divenuti neo-templari vi era lo scandaloso cavaliere Georges Le Clément de Saint-Marcq, sulle cui idee in tema di magia sessuale cfr. il mio Il ritorno dello gnosticismo, SugarCo, Carnago (Varese) 1993, pp. 155-160.
(11) Circa gli eventi descritti in questo paragrafo e nel successivo mi sono basato — oltre che su interviste personali con esponenti del milieu dei nuovi movimenti magici in Francia — su due opere di diverso taglio, contenenti, accanto a informazioni preziose, anche errori evidenti e che, quindi, vanno lette con cautela: Arnaud Chaffanjon e Bertrand Galimard Flavigny, Ordres & contre-ordres de chevalerie, Mercure de France, Parigi 1982, un’opera che ha lo scopo principale di distinguere gli ordini cavallereschi di autentica origine antica e nobiliare dalle contraffazioni; e André van Bosbeke con Jean-Pierre De Staercke, Chevaliers du vingtième siècle. Enquête sur les sociétés occultes et les ordres de chevalerie contemporains, EPO, Anversa 1988, un’indagine giornalistica particolarmente interessata agli aspetti politici e finanziari del neo-templarismo contemporaneo; entrambi i volumi citano fonti giudiziarie, parlamentari e giornalistiche.
(12) Non si trattava del primo ordine neo-templare italiano; ne erano esistiti altri fin dal secolo scorso, più tardi entrati nell’orbita di uno dei maggiori dirigenti di nuovi movimenti magici nell’Italia del secolo XX, Gastone Ventura (1906-1981), di cui cfr. in proposito Templari e templarismo, Atanòr, Roma 1984.
(13) Cfr. Jean-Pierre Bayard, La Guide des sociétés secrètes, Philippe Lebaud, Parigi 1989, p. 43; e A. Chaffanjon e B. Galimard Flavigny, op. cit., pp. 169-171. Dall’OSTS discendono peraltro anche altri ordini contemporanei — come l’Ordre des Veilleurs du Temple in Francia, a cui corrispondono organizzazioni parallele e federate in altri paesi —, che non hanno nulla a che fare con gli sviluppi descritti nel paragrafo successivo.
(14) Sull’Ordine del Tempio Rinnovato di René Guénon, cfr. il mio Il cappello del mago. I nuovi movimenti magici dallo spiritismo al satanismo, cit., pp. 237-238.
(15) Fernando Campello Pinto de Sousa Fontes desiderava peraltro mantenere i Priorati dell’OSMTJ liberi da legami con gruppi controversi, temendo soprattutto una perdita di quella indipendenza rispetto alle organizzazioni massoniche su cui aveva tanto insistito Bernard-Raymond Fabré-Palaprat. Nella seconda metà degli anni 1980 sorse così un dissidio fra il Reggente portoghese e Alfred Zappelli; la maggioranza dei membri del Gran Priorato svizzero accettarono l’autorità di Fernando Campello Pinto de Sousa Fontes e si riorganizzarono nel 1988 con Joseph Clerc come priore. Secondo un’intervista telefonica dell’autore a Joseph Clerc, del 19-10-1994, la sua branca ha tuttora una certa consistenza, mentre ad Alfred Zappelli, oggi vecchio e malato, sarebbe rimasto soltanto un pugno di seguaci.
(16) L’unico studio scientifico su Luc Jouret e le sue attività pubblicato prima della tragedia è quello di Jean-François Mayer, Des Templiers pour l’Ere du Verseau: les Clubs Archédia (1984-1991) et l’Ordre International Chevaleresque Tradition Solaire, in Mouvements Religieux, anno XIV, n. 153, gennaio 1993, pp. 2-10, riassunto in Idem, Les Nouvelles voies spirituelles. Enquête sur la religiosité parallèle en Suisse, L’Age d’Homme, Losanna 1993, pp. 148-149. Mi sono servito anche di un prezioso dossier con tutti gli articoli della stampa canadese sul Tempio Solare prima degli avvenimenti dell’ottobre del 1994 preparato dal Centre d’Informations sur les Nouvelles Religions di Montréal e di una collezione, curata dal CESNUR, di articoli della stampa statunitense, svizzera e canadese successivi a tali avvenimenti, fra cui segnalo fra i più completi — quanto ai fatti, ma con circospezione quanto ai giudizi — Michael Matza, Mix of Apocalypse and Ego Drove Cultist, in The Philadelphia Inquirer, 9-10-1994; Alan Riding, A Preacher with a Dark Side Led Cultists to Swiss Chalets, in The New York Times, 9-10-1994, a proposito del quale devo peraltro lamentare la mancata menzione della fonte di informazioni desunte quasi letteralmente dalla relazione di Massimo Introvigne con J. Gordon Melton, The Solar Temple. A Preliminary Report on the Roots of a Tragedy, presentata al congresso annuale della Communal Studies Association tenuto a Oneida, New York nei giorni dal 6 al 9 ottobre 1994, trasmessa al quotidiano di New York; e Tom Post con Marcus Mabry, Theodore Stanger, Linda Kay e Charles S. Lee, Suicide Cult, in Newsweek, vol. CXXIV, n. 16, 17-10-1994, pp. 10-15.
(17) T. Post et alii, art. cit., p. 13.
(18) Luc Jouret, Médecine et conscience, Louise Courteau, Montréal 1992, p. 4.
(19) Secondo l’intervista telefonica dell’autore a Joseph Clerc, attuale Gran Priore dell’OSMTJ svizzero di obbedienza Sousa Fontes, cit., questa informazione non sarebbe esatta in quanto Joseph Di Mambro avrebbe avuto semplici rapporti di conoscenza con Alfred Zappelli senza mai diventare membro a pieno titolo dell’OSMTJ.
(20) Yves Boisvert, L’Ordre du Temple Solaire n’a pas l’air de beaucoup déranger Sainte-Anne-de-la-Pérade, in La Presse, Montréal 11-3-1993.
(21) Denis Bolduc, Les membres de l’Ordre nient vouloir importer des armes, in Le Journal de Québec, 11-3-1993.
(22) Y. Boisvert, art. cit.
(23) Norman Provencher, L’Ordre du Temple Solaire se dit victime de diffamation, in Le Soleil, 12-3-1993; cfr. anche Martin Pelchat, Jouret avait été écarté de l’Ordre du Temple Solaire, in La Presse, Montréal 18-3-1993.
(24) Richard Hétu e Martin Pelchat, Le Juge absout deux ex-membres de l’Ordre du temple solaire, in La Presse, Montréal 8-7-1993.
(25) Cfr. Bernard Plante, L’Ordre du temple solaire serait impliqué, in Le Devoir, 18-3-1994.
(26) Sull’episodio di Waco, cfr. il mio Che cosa è veramente accaduto a Waco, in Cristianità, anno XXI, n. 217, maggio 1993, pp. 3-9.
(27) Cfr. Giovanni Cantoni, L’apogeo della Rivoluzione: il suicidio della Guyana, conferenza inedita, del 9-3-1979.
(28) Cfr. un primo accostamento ai fatti, all’interpretazione e alla bibliografia relative all’episodio di Jonestown, nel mio Il suicidio della Guyana fra mito e storia, in Cristianità, anno XVI, n. 162, ottobre 1988, pp. 8-11.
(29) Cfr. Plinio Corrêa de Oliveira, Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, 3a ed. it. accresciuta, parte III, cap. II, p. 173.