Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân
sulla Dottrina sociale della Chiesa
Newsletter n.1125 del 1 Settembre 2020
di Stefano Fontana
Qualcuno potrebbe sostenere che non sia per nulla in atto una trasformazione radicale della teologia morale cattolica e che Amoris laetitia non sia per niente il suo punto di snodo. Prima quindi di esaminare i vari aspetti del cambio di paradigma in teologia morale, è utile dimostrare che la trasformazione c’è e non è una mia invenzione.
Prima di tutto va notato che negli anni immediatamente seguenti ad Amoris Laetitia (2015) sono state pubblicate varie opere collettanee dai titoli inequivocabili: CIPRESSA, S. (a cura di), La teologia morale dopo l’Amoris laetitia, Cittadella, Assisi 2018; GOERTS, S – WITTING, C. (a cura di), Amoris laetitia. Un punto di svolta per la teologia morale?, San Paolo, Cinisello Balsamo 2917. Il punto di domanda in questo secondo titolo è pleonastico.
Bisogna poi ricordare il forte impegno profuso dalla rivista dei gesuiti “La Civiltà Cattolica” con interventi tutti tesi a cavalcare l’innovazione in teologia morale, come per esempio: FARES, Diego SI, Amoris Laetitia e il rinnovamento del linguaggio ecclesiale, “La Civiltà Cattolica”, n. 3981, 14 maggio 2016, pp. 209-222; SPADARO, Antonio SI, La sfida del discernimento in Amoris Laetitia, “La Civiltà Cattolica”, n. 3985, 9 luglio 2016, pp. 3-16; Id., Amoris Laetitia. Struttura e significato dell’Esortazione apostolica post-sinodale di Papa Francesco, “La Civiltà Cattolica”, n. 3980, 23 aprile 2016, pp. 105-128. Come è noto una delle principali novità dell’Esortazione è considerato il suo linguaggio, mentre la chiave principale della nuova teologia morale è da considerarsi il “discernimento”.
A proposito del discernimento, chiave di accesso alla teologia morale ristrutturata, sono state pubblicate molte opere, soprattutto dai teologi della Facoltà di Milano. Questo impegno su un punto così importante è segno di una volontà di rinnovamento radicale. Ecco per esempio: CHIODI, Maurizio, Coscienza e discernimento. Testo e contesto del capitolo VIII di Amoris laetitia, San Paolo, Cinisello Balsamo 2018; Id., ll profilo morale del discernimento cristiano, “Teologia”, 44 (2019) 1, pp. 11-34; Id., Coscienza e discernimento: quale rapporto con la norma? Riflessioni sul capitolo VIII di Amoris Laetitia, “Teologia” , XLIII (2018) 1, pp. 18-47. Il tema del discernimento richiama a quello del rapporto tra coscienza e norma che pure viene rivisto: Id., Coscienza e norma. Quale rapporto? A partire dal cap. VIII di Amoris laetitia, “La rivista del clero italiano”, 98 (2017), pp. 325-338.
Considerando queste opere del prof. Chiodi diventa difficile sostenere che non si sia di fronte ad un nuovo paradigma morale. Del resto è proprio questo autore ad aver sostenuto che non è Amoris laetitia a dover essere letta alla luce dalla Humanae vitae ma il contrario: basterebbe questa affermazione a dimostrare il radicale cambiamento di prospettiva in corso.
Del resto il teologo salesiano Andrea Bozzolo sostiene che dopo Amoris laetitia bisogna ripensare il matrimonio cristiano: Id., Le linee pastorali di Amoris Laetitia e i compiti della teologia del matrimonio, “Teologia”, XLIII (2018) 1, pp. 48-67. E Aristide Fumagalli scrive La legge morale in Amoris Laetitia, “La Rivista del clero Italiano”, 99 (2018), pp. 512-523, in cui mostra tutta la novità della concezione di legge morale nell’Esortazione.
La diffusione del nuovo paradigma è molto ampia e raggiunge anche facoltà teologiche e riviste che potrebbero essere considerate immuni. Anche la rivista “Alfa Omega” del “Regina Apostolorum” (Legionari di Cristo) pubblica un articolo decisamente aperto al rinnovamento in atto: RAJĈÁNI, Jakub, La coscienza situata come “polo opposto” alla norma morale, “Alfa Omega”, XXII (2019) 1, pp. 103-117. Pure la Facoltà teologica di Lugano, in genere abbastanza equilibrata, pubblica un articolo di sostanziale accettazione delle novità: VOLONTÉ, Ernesto William, Esortazione apostolica dopo il Sinodo dei Vescovi. Papa Francesco alle famiglie: gioia dell’amore e responsabilità, “Rivista teologica di Lugano”, XXI (2016) 1, pp. 193-198.
Uno dei testi più dirompenti del radicale cambiamento in corso è MAGRO, Fabio, Discernimento, coscienza, norma. Verso una nuova oggettività morale, Studia Patavina 66 (2019) 3, pp. 407-417, in cui possiamo trovare tutti gli elementi strategici della nuova teologia morale. L’autore, docente di teologia morale a Pordenone e Udine e all’Istituto di Scienze religiose di Gorizia, Trieste e Udine, superando completamente l’impostazione di Veritatis splendor, ragiona in un ambito decisamente storicistico. Egli definisce la norma (morale) come la sedimentazione e condivisione comunitaria di discernimenti verificati nell’esperienza (411).
Mi sono soffermato su alcune produzioni teologiche recenti per mostrare che è veramente in atto un radicale cambiamento della teologia morale e che il punto di coagulo, di conferma e di rilancio è l’Esortazione Amoris laetitia. So bene che molti di questi processi erano in atto da tempo e che la Veritatis splendor proprio contro questi processi era stata pubblicata, però non c’è dubbio che siamo in presenza di una radicalizzazione e – questa è la novità principale – avvalorata dai vertici della Chiesa.
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