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Piuttosto che impegnarmi nell’abbozzo di uno di quei grandi affreschi storici che stanno alla storia come le arie stanno all’opera, mi sembra più indicato affrontare il problema della civiltà monastica e del suo impatto sulla vita degli uomini di allora e di oggi, da un diverso punto di vista, sotto un altro aspetto, se non altro per evitare di ridire quello che è stato detto mille volte e più, e molto spesso in modo meraviglioso, di riscrivere quel che io stesso ho già scritto sull’argomento, ripetere quel che tutti sanno, o credono di sapere, chi più, chi meno.
In effetti, sembrerebbe più interessante e, alla fin fine, più fecondo, domandarsi non se gli Ordini religiosi hanno avuto un ruolo nell’elaborazione della civiltà medievale dell’Occidente, che è un dato di fatto accettato da tutti (le divergenze d’opinione riguardano esclusivamente le dimensioni e la profondità di questo ruolo), ma piuttosto perché, per quali motivi, sotto l’azione di quali fattori puramente naturali, umani, storici, socio-culturali, spirituali, gli Ordini hanno giocato questo ruolo.