Le cattive notizie sull’ambiente sono sbagliate

Abstract: le cattive notizie sull’ambiente sono sbagliate. Lo si è detto nel simposio presso l’American Enterprise Institute (AEI) dal  titolo “30 anni di progressi ambientali: È giunto il momento di essere ottimisti?” in cui vari esperti nei loro campi hanno costatato come le catastrofi previsti dagli allarmisti in materia ambientale e climatica non sono non si sono verificati ma si registra un generale miglioramento della qualità dell’aria e di altri parametri. Al contrario le drastiche politice “green” rischiano di far aumentare i costi energetici e provocare pesanti dissesti economici che la genete comune farà pagare caro alla politica

Tradizione Famiglia Proprietà Newsletter 31 Maggio 2024

La buona notizia sull’ambiente è che la cattiva notizia è sempre stata sbagliata

di Edwin Benson

Da quando il 22 giugno 1969 il fiume Cuyahoga prese fuoco, i media hanno esposto gli americani a molte notizie ambientali, la maggior parte delle quali negative. Anche quando si tratta di notizie speculative, come nel caso del “cambiamento climatico”, il presupposto è che la storia reale sia cattiva e destinata a peggiorare.

Un’atmosfera di pessimismo

Queste aspettative rendono particolarmente significativo un recente simposio presso l’American Enterprise Institute (AEI). Il titolo era 30 anni di progressi ambientali: È giunto il momento di essere ottimisti?

Aspettate un attimo! Ottimisti sull’ambiente? L’AEI non stava ascoltando nel 2019 quell’esempio di virtù a sinistra, Alexandria Ocasio Cortez, quando annunciò che la nazione aveva solo dodici anni per approvare il suo “Green New Deal” prima che il pianeta si ribellasse a tutta l’umanità? Come si può essere ottimisti?

L’ottimismo dell’AEI costruisce uno scenario solare. Dopo tutto, è provato che l’atmosfera terrestre si sta riscaldando. L’ottimismo deriva da due ipotesi: Primo, questo riscaldamento non è particolarmente dannoso. In secondo luogo, ci sono modi per affrontare i danni che la tendenza al riscaldamento potrebbe causare.

Ottimisti con credenziali

I partecipanti al simposio dell’AEI sono esperti nei loro campi.

Roger Pielke, Jr. è uno di quei rari accademici che si trovano a proprio agio sia nelle scienze che nelle discipline umanistiche. Il suo dottorato è in scienze politiche, ma è stato professore presso il Dipartimento di studi ambientali dell’Università del Colorado (Boulder) dal 2004 al 2023. In precedenza, è stato uno scienziato del National Center for Atmospheric Research.

Anche il dottor Steven F. Hayward vive sulla linea di faglia tra politica e ambiente. La sua attuale sede accademica è la famosa e liberale Università della California a Berkeley. La maggior parte dei suoi scritti sono politici, tra cui una biografia di Ronald Reagan. Tuttavia, dopo aver completato il suo lavoro su Reagan, Hayward ha scritto il controverso Almanacco delle tendenze ambientali 2011.

Il 22 aprile 2024, i due uomini si sono incontrati nella sede dell’AEI a Washington per discutere del loro cauto ottimismo sull’ambiente.

Il disastro che non si è mai verificato

Il primo punto di ottimismo è che le catastrofi ambientali a lungo previste non sono mai avvenute. Nel 1998, ad esempio, il 57% degli americani era d’accordo: “I prossimi dieci anni saranno l’ultimo decennio in cui l’uomo avrà la possibilità di salvare la Terra dalla catastrofe ambientale”. Nonostante il pessimismo prevalente, quel decennio è passato sedici anni fa e l’ambiente sta migliorando.

Un’altra comoda verità è che tutte le misure convenzionali della qualità dell’aria (compresa la temuta CO2) sono più basse oggi rispetto al 1990. Durante questi trentaquattro anni, ci sono stati significativi guadagni economici, crescita della popolazione e aumento dei chilometri percorsi dai veicoli. Tutto ciò che secondo gli ambientalisti causava l’inquinamento atmosferico è aumentato, mentre l’inquinamento reale è diminuito.

Nel 2007 l’ambientalista Seymour Garte ha scritto: “La maggior parte delle cose che ci riguardano come esseri umani sul pianeta Terra sono migliorate. L’aria e l’acqua stanno diventando più pulite; abbiamo più cibo e migliore da mangiare; la durata della vita sta aumentando e la mortalità infantile sta diminuendo; le malattie sono state sconfitte; le specie in pericolo sono state salvate; le foreste stanno bene”.

Alcuni settori della politica ambientale non hanno ancora avuto successo. Le zone umide stanno diminuendo, ma a un ritmo molto inferiore rispetto ai tre decenni dal 1950 al 1980. Inoltre, i livelli di ossigeno nelle acque di alcune zone del Golfo del Messico rimangono bassi a causa del deflusso dei nitrati dal fiume Mississippi. D’altra parte, misurazioni simili nella Baia di Chesapeake e nel Long Island Sound hanno fornito dati significativamente migliori.

Ritrattare le previsioni di catastrofe

Anche tra gli attivisti del “cambiamento climatico”, le previsioni di un cambiamento effettivo sono diminuite. Nel settembre 2021, l'”inviato per il clima” degli Stati Uniti John Kerry aveva espresso previsioni disastrose per il resto del secolo. “Al momento, stando ad oggi, siamo purtroppo in rotta verso i 3 [o] 4 gradi [Celsius] al ritmo attuale”. Per il settembre 2023, la sua previsione era di un riscaldamento tra i 2,4 e i 2,5 gradi nello stesso periodo. Un grado e mezzo potrebbe non sembrare molto per una persona media. Tuttavia, le attuali previsioni di Kerry sono dal venti al quaranta per cento inferiori alle sue cifre di due anni prima. In questo campo, ciò è significativo.

Il dottor Pielke definisce la scienza alla base della riduzione “il segreto meglio custodito della scienza del clima”. Il semplice fatto è che l’effettivo aumento delle temperature non ha confermato le previsioni su cui Kerry si è basato nel 2021. Ciononostante, la maggior parte degli “scienziati del clima” dell’amministrazione Biden e gran parte dei media utilizzano ancora modelli informatici obsoleti.

“Il cambiamento climatico è reale e rappresenta un problema. Negli ultimi anni, la comprensione delle probabili emissioni e, quindi, dei cambiamenti futuri è diventata molto meno estrema. E questa è una buona notizia!”.

Il semplice fatto è che lo scenario accettato era errato. Le ipotesi di vent’anni fa erano esagerate. I numeri degli allarmisti si adattavano alle ambizioni politiche e all’agenda ideologica dei burocrati, quindi hanno usato quei numeri.

La realtà economica si intromette nelle fantasie da incubo

Anche l’economia di base gioca a sfavore dei sostenitori del cambiamento climatico. In primo luogo, gli esperimenti di sfruttamento dell’energia eolica e solare sono falliti miseramente. La tecnologia non si è sviluppata molto, nonostante i miliardi investiti. In secondo luogo, l’agenda anti-crescita in luoghi come la California ha portato a un’impennata dei prezzi delle case e di altri beni. Anche i liberal [la sinistra, ndr] stanno iniziando ad accorgersene.

L’elemento forse più importante è che l’intera economia mondiale dipende dal prezzo dell’energia. Pertanto, tutti sono danneggiati – spesso in diversi modi – quando il costo dell’energia aumenta. Tali condizioni diventano rapidamente la campana a morto per qualsiasi politico che l’opinione pubblica incolpa. Come ha sottolineato Pielke, “la gente non se ne starà con le mani in mano a lasciare che le loro economie vadano in bancarotta – non succederà mai… se ci saranno conseguenze, ci sarà un contraccolpo”. Quando questo contraccolpo si verificherà, secondo Pielke, la follia per il clima diminuirà, mentre crescerà il bisogno di energia.

Purtroppo la politica si muove più lentamente della scienza. Una volta impegnati in politiche estreme, qualsiasi ritiro, per quanto giustificato, può rivelarsi politicamente disastroso. Il consenso scientifico sembra cambiare, o almeno adattarsi alle mutate circostanze. Nel frattempo, l’amministrazione si sta “rapidamente mettendo in un angolo” per quanto riguarda il clima. Consideriamo, ad esempio, gli standard di inquinamento dei veicoli che l’EPA ha rilasciato nel marzo 2024. L’amministrazione si vanta che si tratta degli standard di inquinamento per auto e camion “più severi di sempre”.

Tuttavia, questi regolamenti si basano su previsioni eccessivamente pessimistiche. Gli americani si trovano di fronte ad alternative difficili. I cittadini possono rifiutare i nuovi standard alle urne. Potrebbero essere costretti a pagare un prezzo economico elevato e non necessario. L’ultima possibilità è che siano costretti a rinunciare ai veicoli privati. Gli elettori puniranno coloro che li hanno costretti in questa situazione.

Impegni impossibili

In effetti, l’EPA del Presidente Biden è sempre più impegnata a limitare le emissioni di carbonio, indipendentemente dal cambiamento dello scenario. La strada più probabile è che l’amministrazione si aggrappi agli obiettivi estremi fissati dal cosidetto “Inflation Reduction Act”. Poiché tali obiettivi appaiono sempre più superflui, la nazione rifiuterà i costi sociali ed economici delle severe normative.

Né l’amministrazione potrà vantare un successo. In base ai dati dell’Energy Information Administration, un’agenzia governativa popolata da ambientalisti, è probabile che i risultati dell’amministrazione Biden in termini di riduzione delle emissioni si attestino su una media dello 0,7% all’anno, ben lontani dall’obiettivo di riduzione annuale dell’otto-nove per cento o più. Questo fallimento farà ululare i progressisti. Tuttavia, le grida dei “Woke” non saranno nulla in confronto all’ira di coloro che pagano le bollette.

Fonte: Tfp.org, 29 maggio 2024. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.

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