Abstract: Clima, covid, acqua. C’è chi le emergenze le pianifica a tavolino. in un video in rete l’economista Mariana Mazzucato, consigliere del presidente del Consiglio Paolo Conte e di Giuseppe Grillo che un tempo lottava contro tutte le élite del pianeta, svela che a Davos si è complottato per spaventare la popolazione al fine di renderla docile alle politiche che gli oligarchi vogliono imporre. Le prossime tappe dell’agenda globalista: «Col vaccino abbiamo fallito, ora puntiamo sulla crisi idrica»
La Verità, martedì 3 settembre 2023
Le emergenze si fabbricano a Davos:
«dopo covid e clima, tocca all’acqua»
In rete circola il video dell’economista Mariana Mazzucato, già consigliere di Conte, che al World Economic Forum di Davos svela le prossime tappe dell’agenda globalista: «Col vaccino abbiamo fallito, ora puntiamo sulla crisi idrica»
di Francesco Bonazzi
Il Covid non è bastato. I cambiamenti climatici sono un po’ astratti. Ma la mancanza d’acqua -santo Iddio- è perfetta. La siccità funziona sicuro. Come non averci pensato prima? Il mondo che preferisce comandare e guadagnare sulle emergenze continue, anziché sulle idee, sui valori e sulle libertà individuali, prepara la prossima crisi che piegherà cittadini e governi. La crisi dell’acqua. Per capirlo basta ascoltare che cosa è scappato detto all’economista italoamericana Mariana Mazzucato al World Economic Forum di maggio 2022. L’acqua, sì, «è qualcosa che la gente capisce». Molto meglio dei vaccini e dei discorsi sul clima. Il punto chiave è che capire è sempre una cosa bella, ma se capire è solo il primo passo per avere paura e fare spontaneamente quello che vogliono le autorità, il discorso cambia radicalmente.
Da un paio di giorni, in rete, circola il video di una conferenza stampa di chiusura del meeting di Davos di maggio 2022, l’appuntamento annuale sulle Alpi svizzere in cui un ristretto pool di miliardari illuminati e sapientoni vari, reciprocamente cooptati, spiega al mondo dove deve andare. Di solito, non dove dicono gli elettori dei vari governi a cui parlano, ma, possibilmente, nella direzione opposta. Al tavolo dei relatori finali c’è la Mazzucato, ex consigliere economico di Giuseppe Conte quando era premier e di Giuseppe Grillo che un tempo lottava contro tutte le élite del pianeta.
L’economista parte con una disquisizione sull’acqua, spiegando che va presentata non come un semplice bene pubblico, ma come «bene comune». E’ la definizione preferita da parte di chi, negli ultimi trent’anni, ha combattuto contro la privatizzazione dell’acqua e contro le multinazionali come Nestlè. Solo che parlare di acqua «bene comune» in un posto come Davos, che ha sempre avuto ricche sponsorizzazioni dalle multinazionali dell’acqua privata, sembra un po’ azzardato. E infatti la Mazzucato spiega che è pura tattica: «Bene comune è più radicale, è meglio, considerate le urgenze di questi tempi. […] L’acqua bene pubblico non va calcolata nel deficit e per lei vale quello che vale per la Difesa o la tutela della salute pubblica quando milioni di persone perdono la vita».
Il ragionamento dell’economista prosegue così: «La lente del bene pubblico è davvero innovativa» e consente di coinvolgere meglio i governi e di orientarne le politiche. Che poi alla fine si traducono sempre in spesa pubblica e sussidi a pioggia.
Ma il passaggio davvero illuminante del discorso della Mazzucato è quello in cui si lamenta che Covid e cambiamenti climatici non siano stati sufficienti a rendere tutti più docili e ubbidienti. «Attualmente abbiamo fallito nel tentativo di vaccinare tutti nel mondo» spiega, e aggiunge che la sensibilizzazione della gente sui rischi climatici non è sufficiente perché «si tratta di un problema percepito ancora come un po’ astratto: alcuni lo capiscono bene; altri un po’ meno e altri ancora per nulla». E allora, ecco la trovata geniale della lobby di Davos portare in primo piano il problema della scarsità di acqua, perché «noi questi problemi non li abbiamo alla fine risolti». La Mazzucato fa alla fine una sintesi perfetta, più da propagandista che da economista, del perché bisogna cambiare emergenza: «L’acqua è qualcosa che la gente capisce. Ogni ragazzo sa quanto è importante l’acqua quando si gioca a pallone, si ha sete e ne ha bisogno». E così «è sull’acqua che bisogna far arrivare messaggi» e coinvolgere i cittadini di ogni nazione in questa «esperienza di bene comune»
Se si vanno a guardare le conclusioni di quel Forum di Davos, c’è anche una cifra da spendere per farci passare la nuova paura della Grande sete: 300 miliardi di dollari. In quella stessa occasione in cui parlava la Mazzucato, al suo fianco sedeva Tharman Shanmugaratnam, economista e futuro presidente di Singapore. È stato lui a ad aggiungere un’altra indicazione importante: «Il mondo deve diventare verde», con l’impegno a risolvere la crisi climatica entro 30 anni, ma «non ci sarà vittoria green senza la rivoluzione blu»
La Mazzucato non è un personaggio che parla a caso e in Italia, pur essendo cresciuta negli Stati Uniti, ha mosso pochi e misurati passi. Nata a Roma nel 1968, l’ultimo incarico accademico è stato all’University College di Londra; nel 2020 fu chiamata da Conte come consigliere, partecipando anche alla redazione del Piano Colao sul rilancio dell’economia italiana. Dal 2020 alla scorsa primavera, Mazzucato ha fatto parte anche del consiglio di amministrazione dell’Enel. Dove invece è ancora di casa è in Vaticano, visto che a ottobre dello scorso anno è stata nominata membro della Pontificia Accademia per la vita, guidata da monsignor Vincenzo Paglia (fondatore della comunità Sant’Egidio) per designazione personale di papa Bergoglio. Che la Mazzucato abbia fiere posizioni abortiste, più volte espresse pubblicamente, pare non aver impressionato nessuno Oltretevere. Forse la stanno convertendo.
L’acqua, comunque, nella Bibbia è un simbolo importante ed è citata centinaia di volte, innanzitutto come segno di salvezza e di vita nuova. Come strumento di paura ricorre giusto nel diluvio universale. Ma a Lorsignori di Davos, serve la siccità…
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