Magdi Allam
Gli italiani, gli occidentali, i cristiani, i musulmani moderati, tutte le persone di fede, i laici, lo sanno che sono state pubblicate e diffuse in rete e nelle tv arabe vignette che oltraggiano e istigano a uccidere il Papa?
Allo stesso modo con cui all’inizio dell’anno abbiamo giustificato e ci siamo rassegnati alla furia omicida islamica che ha massacrato dei cristiani, profanato delle chiese e dato alle fiamme delle sedi diplomatiche occidentali tra cui il nostro consolato a Bengasi?
Come è possibile che la Cristianità e l’Occidente debbano essere sempre e comunque sanzionati con la morte e il terrore per le idee che esprimono contro l’ideologia della morte e del terrore? Non è forse fin troppo chiaro che non si tratta di una reazione bensì di un’aggressione ai valori e all’identità della Cristianità e dell’Occidente da parte di un vasto fronte islamico avvelenato dall’ideologia dell’odio, a cui purtroppo fanno da sponda non pochi ingenui, irresponsabili e ideologicamente collusi con l’estremismo islamico all’interno stesso della Cristianità e dell’Occidente?
Non c’è nulla di satirico né di critica nella vignetta che circola nei siti estremisti islamici, rintracciata da Hamza Boccolini e pubblicata su Libero, ma soltanto disprezzo e odio. Il Papa compare nelle sembianze di Dracula con il sangue che scorre dalla bocca, con la scritta centrale in rosso «Decapitatelo», attorniata da altre scritte: «Maiale servo della croce», «Adora una scimmia inchiodata sulla croce», «Odioso malvagio», «Satana lapidato», «Allah lo maledica», «Vampiro che succhia sangue».
In un’altra serie di vignette, rintracciate nella rete e diffuse da Dagospia, si vede la basilica di San Pietro con issata la bandiera dell’Islam e la scritta «Non vi è altro Dio al di fuori di Allah e Maometto è il suo profeta» e, al centro della basilica, l’insegna «Allah è grande».
In questa «Jihad della parola», una guerra santa islamica fatta con l’oltraggio, l’intimidazione, la minaccia e la condanna a morte, concorre direttamente la nota televisione del Qatar Al Jazeera, di fatto asservita all’ideologia e al controllo dei Fratelli Musulmani. Ha trasmesso una vignetta animata, firmata dal disegnatore satirico pachistano Shujaat Ali, che si apre con una dolcissima musica d’organo, con campane in lontananza, che accompagnano papa Giovanni Paolo II mentre sorridente libera delle colombe bianche da una scatola con la scritta «armonia ecumenica».
Ma, appostato sulla piazza di San Pietro, papa Ratzinger imbraccia il fucile e — cambio di musica, marcetta e colpi d’arma da fuoco — a una a una abbatte le tre colombe, forse simboleggianti le tre religioni monoteiste rivelate. Nella scena finale c’è un Benedetto XVI soddisfatto, mentre Wojtyla disperato seduto sul trono regge il bastone della Croce e si mette una mano nei capelli mentre guarda le colombe morte ai suoi piedi.
Certamente il fatto che maggiormente sconcerta e preoccupa è che in questa «Jihad della parola» partecipano non solo personaggi noti per il loro estremismo, ma anche autorità statali che solitamente definiamo moderati. In testa agli estremisti c’è Al Qaeda, che in un comunicato ha annunciato: «All’adoratore della croce (il Papa) diciamo che lui e l’Occidente saranno sconfitti. Dio aiuterà i musulmani a conquistare Roma … ». Tra gli estremisti spicca la Guida spirituale iraniana Ali Khamenei, che ha qualificato il discorso del Papa come «l’ultimo anello» di «complotti contro l’Islam e i suoi valori sacri», i cui beneficiari sono il «Grande Satana», cioè l’America e i «sionisti».
Ma tra i critici accesi del Papa spiccano anche il moderato sovrano del Marocco, Mohammad VI che ha chiesto ufficialmente al Papa di «mostrare nei confronti dell’Islam lo stesso rispetto che Lei nutre per gli altri culti». E il governo egiziano che ha convocato il Nunzio apostolico al Cairo e, tramite lo scheikh dell’università islamica di Al Azhar, ha chiesto delle scuse ufficiali. E il premier turco Erdogan che ha definito le dichiarazioni del Papa «brutte e inopportune», chiedendogli di «ritirarle».
E i governi di Paesi che consideriamo ugualmente moderati, quali il Pakistan, l’Indonesia e la Malaysia. Colpisce infine la critica, seppure argomentata, del direttore della televisione Al Arabiya, il saudita Abdel Rahman al Rashed, che arriva a sostenere sarcasticamente che «Bin Laden sarebbe stato disposto a pagare tutti i soldi che gli rimangono per ottenere questa dichiarazione del Papa che ha indotto i musulmani ad allinearsi sulle posizioni di Al Qaeda». Ebbene Al Rashed è l’unico musulmano che Oriana Fallaci salva nella sua ultima fatica L’apocalisse.
Forse oggi si sarebbe ricreduta