In libreria il nuovo libro di Stefano Fontana (edizioni Cantagalli)
Premessa per le Lettrici e i Lettori
Raccolgo in questo libro tre anni di articoli pubblicati su loccidentale.it, dal 5 giugno 2007 al 2 aprile 2010, dal rapimento di padre Giancarlo Bossi nelle Filippine alla questione dei preti pedofili, passando attraverso Bush e Ratzinger, le persecuzioni dei cristiani e i cattolici democratici, le coppie di fatto e i diritti umani, l’emergenza educativa e la pillola RU486, Prodi e la Caritas in veritate, i teodem e i teocon, le contestazioni alla Sapienza e la lista di Giuliano Ferrara, Hamas ed Israele, Ratzinger a Ground Zero e al College des Bernardins, la biopolitica e il cardinale Bagnasco, le elezioni politiche e quelle regionali, i massacri dei cristiani e i progetti culturali del cardinale Ruini, le ambiguità dell’Onu sui diritti umani e la strage delle bambine, le false seduzioni dell’ecologismo e il Cortile dei Gentili, il referendum sui minareti e l’ammissibilità del burqa, gli anglicani e i preti pedofili.
Tre anni sono lunghi. Ci dimentichiamo in fretta le cose. Rileggerli può essere utile.
Ma non è una rilettura alla moda. Non si concede molto allo standard piuttosto diffuso che vorrebbe il cattolico aperto e consenziente a tutto quello che avviene perché il mondo va comunque amato. Il mondo va amato, ma proprio per questo va anche rimproverato.
Oggi sembra che i peccati più gravi siano votare Berlusconi, sprecare acqua quando ci si lava i denti, dire che la teoria evoluzionista non spiega tutto, negare che il sottosviluppo sia solo colpa di noi ricchi, tirare su le orecchie con sospetto quando alla TV parla Veronesi, non leggere i libri dei Odifreddi e soprattutto permettersi qualche critica al commercio equo e solidale, al pacifismo arcobaleno e alla decrescita di Serge Latouche.
Niente di tutto ciò nelle pagine di questo libro. Io sono ancora un cattolico che ascolta il Papa: Roma locuta causa finita est. Credo che il punto di partenza sia la fede apostolica e non la prassi di liberazione, non credo che il mondo, in quanto puro mondo, possa insegnarci tanto: dato che ha bisogno di essere salvato non può salvare. Non mi hanno mai appassionato i messianismi senza Dio e le nuove religioni dell’ecologismo, del pacifismo delle marce, del terzomondismo e della decrescita mi sanno tanto di idolatrie.
Mi tengo cari i pochi “principi non negoziabili” che, una volta tanto, mi obbligano a dire sì sì oppure no no, senza papocchi e mille distinzioni. E quando non ci arrivo a capire fino in fondo come stanno certe cose complesse guardo a cosa mi dice la Chiesa, e mi fido pure. Del resto, da chi altro potrei andare?
Non sono un cattolico adulto, sento il bisogno di essere guidato. Penso che il Vangelo valga di più della Costituzione. Penso però che il Vangelo non basti, se con lo slogan “il Vangelo basta” si vuole negare l’insegnamento della Chiesa, la dimensione pubblica della fede cristiana, la necessità di difendere non solo le foche ma anche i bambini appena concepiti, l’autoritarismo della coscienza individuale che è la principale schiavitù dei nostri giorni.
Non credo che il cristianesimo sia solo un’etica, ma certamente comporta anche un’etica. Altrimenti non sarebbe umano. Sono un apologeta. Credo che il cristianesimo meriti di essere difeso e lo richieda intimamente perché non annulla la nostra libertà e il nostro ragionamento ma ci chiede di verificare se la sua proposta è umana o no. Nel volto di Cristo l’uomo si specchia, vede meglio se stesso e trova quindi conferma dell’umanità della religione cristiana.
La Chiesa serve il mondo, ma proprio per questo deve aiutarlo a vedere fino in fondo la sua propria verità, e non può farlo senza mostrare la verità di Cristo.Ringrazio le Lettrici e i Lettori che leggeranno queste 100 tappe di un cattolicesimo postideologico. Ricordino che se trovano cose non convincenti, la colpa è mia. Ringrazio il direttore del quotidiano loccidentale.it Giancarlo Loquenzi e Cristiana Vivenzio, della redazione, che mi hanno permesso sempre di esprimermi in totale libertà, unitamente alla presidenza della Fondazione Magna Carta che, rendendo possibile l’occidentale.it hanno reso anche possibile questo libro.