Abstract: l’Europa vuole i nostri risparmi. Gli oligarchi e i burocrati di Bruxelles ci vogliono togliere le auto e le case ma non basta. Stanno mettendo gli occhi anche sui nostri risparmi, coi quali pensano di finanziare le loro follie ambientaliste. Come abbiamo visto ai tempi di Giuliano Amato, ci vuole poco a mettere le mani in tasca ai contribuenti. Con la scusa dell’emergenza, un giorno ti costringono ad andare a piedi, Un altro ti chiudono in casa e ti sottopongono a vaccinazione obbligatoria, un terzo ti lasciano in mutande. Occhio, il bene comune a volte è il grimaldello per fregarti.
La Verità Lunedì 26 Febbraio 2024
L’Ue verde dà l’assalto ai nostri soldi
Il Ministro francese Le Maire minaccia i conti correnti e Draghi spiega che no bastano più i fondi pubblici. Per l’Europa la transizione non è solo un modo di lasciarci a piedi, ma anche di prendersi i risparmi privati con la scusa del bene comune
di Maurizio Belpietro
Occhio, Il Green Deal e un modo per lasciarci al verde ma non come intendono gli ambientalisti duri e puri, quelli alla Greta Thunberg, i quali sognano di farci andare tutti in bicicletta e di vietare auto e aerei. No, il verde che ci vuole imporre la Ue è un salasso che ci svuoterebbe i portafogli, passandoci a più non posso in nome della nuova ideologia, con cui dopo anni di comunismo si insegue la rivoluzione ecologista.
Che questo fosse il disegno l’abbiamo capito sia con la questione della fine dell’auto a motore termico, che con la propugnata ristrutturazione delle case per renderle a emissione zero. La prima direttiva riguardante le auto elettriche rischia di trasformarsi in una catastrofe economica per una delle più importanti industrie del vecchio continente. Le fabbriche di vetture con il classico motore a pistoni e iniettori dovranno lasciare il campo a quelle a batteria, che ovviamente provengono esclusivamente o quasi dalla Cina. Con il risultato che centinaia di migliaia di lavoratori resteranno a spasso. Già ora grandi gruppi come la Volkswagen si preparano a traslocare e a Pechino e dintorni, ma quando la scadenza dell’imposta di Bruxelles si avvicinerà, è probabile che altre aziende seguiranno l’esempio della dirigenza tedesca.
Quanto alle abitazioni, ma tra gli obiettivi dell’Europa resta il rifacimento degli edifici di tutto il Vecchio Continente, in particolare di quelli più vetusti che, guarda caso, tra gli altri riguarda proprio l’Italia. Nei progetti della Ue oltre alla sostituzione degli impianti di riscaldamento con sistemi tipo pannelli solari, pompe di calore, eccetera, ci sono i serramenti a tenuta stagna e gli isolamenti delle pareti, vale a dire un cappotto per impedire che le case disperdano calore o si surriscaldino troppo. Idea lodevole, con un solo punto debole: i costi. Rifare casa costa decine di migliaia di euro a famiglia, se poi si aggiunge che – come è capitato con il super bonus del 110% per cento – si ingolfa il mercato di richieste e i prezzi salgono, le famiglie rischiano una rapina.
Ma qui ecco entrare in campo la soluzione green, cioè quella che svuota i portafogli e li lascia al verde. Il ministro francese Bruno Le Maire, in vista dell’Eurogruppo di marzo, annuncia l’Unione bancaria e però punta il dito sui 10.000 miliardi di euro che sono fermi sui conti correnti delle famiglie nei 27 paesi che compongono la Ue, 1.600 dei quali, guarda caso, sono italiani. Il simpatico responsabile delle finanze del governo di Emmanuel Macron vorrebbe usare il denaro dei risparmiatori per investirlo nella transizione verde e in questo fa scopa con quello che ha in testa un’altra simpaticona, sempre francesi, come Cristine Lagarde, presidente della Bce. Non pensiate tuttavia che l’idea di attingere alle tasche dei privati sia una bizzarra pensata transalpina, perché le cose che ha detto l’altro giorno Mario Draghi, quando invitava a unire gli sforzi di tutti i paesi che compongono l’Europa (e dunque anche i costi), non sono poi tanto diverse.
Infine, ciliegina sulla torta, a rendere ancora più preoccupante la faccenda, arriva una bella inchiesta del Corriere della Sera, che con i poteri forti e soprattutto quelli furbi conserva un filo diretto. Secondo l’edizione online del quotidiano di via Solferino, quest’anno gli asset ereditari delle famiglie (ovvero i patrimoni che si dovranno trasferire a figli o parenti a seguito della scomparsa dei legittimi titolari) ammonteranno a 200 miliardi di euro ed entro il 2030 si stima che la somma potrebbe lievitare a circa due terzi del debito italiano. In altre parole, gli italiani sono seduti su un tesoro e qualcuno sta pensando di metterci mano, alla faccia di quell’articolo della costituzione, il 47, che incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme. Il comma recita: La Repubblica disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito. Non dice mai ruba. Come abbiamo visto ai tempi di Giuliano Amato, ci vuole poco a mettere le mani in tasca ai contribuenti. Con la scusa dell’emergenza, un giorno ti costringono ad andare a piedi, Un altro ti chiudono in casa e ti sottopongono a vaccinazione obbligatoria, un terzo ti lasciano in mutande. Occhio, il bene comune a volte è il grimaldello per fregarti.
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