L’ideologia sessualista dell’Organizzazione Mondiale della sanità detta le (sue) regole ma noi con ci stiamo


omsOsservatorio Internazionale
Cardinale Van Thuân
16 dicembre 2013

di Paolo Pesce

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ritiene che i genitori che vivono nei 53 Paesi della regione europea, tra cui noi, non sono in grado di gestire l’educazione sessuale per i loro figli. Nessun problema, perché ci pensa Lei! Per garantire livelli omogenei di educazione, l’OMS ha stilato un documento che si intitola “Standard per l’Educazione Sessuale in Europa”.

Tale documento dovrebbe favorire la creazione di insegnamenti curricolari che i nostri figli dovranno seguire a scuola, come si seguono le lezioni di matematica o di italiano. Dobbiamo ringraziare l’OMS. per questa iniziativa? Assolutamente no, anzi dobbiamo far sentire la nostra voce di incondizionata disapprovazione.

Il solito inganno delle parole

È fondamentale leggere le pagine introduttive per comprendere i presupposti antropologici di questi standard. All’inizio del testo si usa una terminologia ingannevole. Si parla di educazione sessuale “olistica”. Un termine bellissimo perché – dato che olistico significa unitario – fa venire alla mente che tale educazione è inserita nella visione unitaria della persona umana, in cui la sessualità è un aspetto fondamentale, ma non indipendente.

In realtà, il termine olistico viene utilizzato dall’ OMS. come segue: «un approccio olistico, basato sul concetto di sessualità come un’area del potenziale umano, aiuta a far maturare in bambine/i e ragazze/i quelle competenze che li renderanno capaci di determinare autonomamente la propria sessualità e le proprie relazioni nelle varie fasi dello sviluppo. Un approccio olistico sostiene l’empowerment di bambini e ragazzi affinché possano vivere la sessualità e le relazioni di coppia in modo appagante e allo stesso tempo responsabile».

Scopriamo, quindi, che alla base dell’educazione sessuale dell’OMS c’è un’idea di sessualità intesa come “potenziale”, cioè una sessualità che verrà determinata dal singolo soggetto. Noi abbiamo sentito da sempre che Dio creò l’uomo come maschio e come femmina. L’uomo quindi non sceglie se essere maschio o femmina, ma lo è per natura. Questo fondamento della sessualità fa parte dell’umanità da sempre, anche indipendentemente da una impostazione di fede, ma oggi non è più accettato come un dato reale e viene negato dalla moderna visione sessuale.

L’essere maschio o femmina non è più il frutto di una realtà che è data, ma è frutto di una scelta. I presupposti di questo documento, quindi, sono quelli dell’ideologia del gender. Scopo di questa visione olistica è anche la creazione di società eque, che devono imparare ad accettare tutti i tipi di sessualità, compresa, evidentemente, l’omosessualità. Questo è il relativismo etico per cui ogni scelta va bene e deve essere rispettata, purché sia una scelta libera.

Il distacco dalla natura può essere tragico

È molto interessante un’altra specificazione del testo che afferma: «Nei Paesi dell’Europa occidentale l’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole ha coinciso in gran parte con la messa a punto e l’ampio accesso a contraccettivi moderni e affidabili, in particolare “la pillola”, nonché con la legalizzazione dell’aborto nella maggioranza degli Stati negli anni ‘70 e ‘80 del secolo scorso. Dette innovazioni hanno spalancato la strada a nuove opportunità di separare la sessualità dalla riproduzione, dando il via, intorno agli anni ‘70, alla “rivoluzione sessuale” e, insieme ad altri fattori, hanno stimolato il processo di emancipazione della donna».

Si evidenzia, dunque, un secondo punto, cioè la separazione della sessualità dalla possibilità di procreare. La donna si emancipa se riesce a vivere la propria sessualità senza il rischio di restare incinta. Noi non possiamo sostenere questo modo di pensare. Infatti, la sessualità, oltre che essere data per natura, ha in sé, nella relazione sessuale, la potenzialità di una nuova vita. Questo fatto è presente per “natura”.

La visione moderna della sessualità porta a staccarsi dalla natura, cioè da una realtà originaria già presente, non solo nella differenziazione tra maschio e femmina, ma anche nella possibilità della procreazione. Appare chiaro che, essendo sbagliati i presupposti, anche le conseguenze saranno sbagliate. Nel riquadro che pubblichiamo a parte sono elencate le affermazioni più pericolose presenti nel documento. È bene rifletterci su e riappropriarci di questo aspetto dell’educazione dei figli, che probabilmente abbiamo tralasciato e che non possiamo delegare a nessuno, né alla scuola né, men che meno, all’OMS.

Standard di Educazione Sessuale in Europa

Indicazioni pratiche

Riportiamo alcuni passi testuali di quanto raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità sull’educazione sessuale di bambini, adolescenti e giovani. Sembrano cose vietate ai minori di 18 anni, ma si tratta di atteggiamenti che secondo l’OMS si dovrebbe promuovere nelle scuole, fin da quelle della prima infanzia.

0-4 anni:

  • Trasmettere informazioni su gioia e piacere nel toccare il proprio corpo, masturbazione infantile precoce; sul diritto di esplorare le identità di genere.
  • Mettere in grado di esprimere i propri bisogni, desideri e limiti, ad esempio nel “gioco del dottore”
4-6 anni
  • Trasmettere informazioni sulla gioia ed il piacere nel toccare il proprio corpo; masturbazione infantile precoce; relazioni con persone dello stesso sesso e su tipi diversi di relazioni familiari.
  • Aiutare il bambino a sviluppare ed a consolidare un’identità di genere ed a rispettare l’equità di genere.
  • Informare che valori e norme cambiano da paese a paese e di cultura in cultura (relativismo etico).
6-9 anni
  • Sviluppare un’identità di genere positiva ed il concetto di “sesso accettabile” (reciprocamente consensuale, volontario, paritario, adeguato all’età ed al contesto, caratterizzato dal rispetto di sé).
  • Fornire l’idea base della contraccezione ed i diversi metodi contraccettivi.
  • Informare sulla gioia ed il piacere nel toccare il proprio corpo (masturbazione/auto-stimolazione).
  • Trasmettere informazioni su rapporti sessuali ed informare sulle malattie collegate ala sessualità.
9-12 anni:
  • Informare sui diversi tipi di contraccettivi ed il loro utilizzo.
  • Mettere in grado di utilizzare preservativi e contraccettivi correttamente in futuro.
  • Fornire informazioni sulla prima esperienza sessuale; orientamento di genere; piacere, masturbazione, orgasmo; differenza tra identità di genere e sesso biologico, amicizia ed amore verso persone dello stesso sesso; sintomi, rischi e conseguenze delle esperienze sessuali non protette, sgradevoli ed indesiderate (infezioni, gravidanze, etc.).
  • Mettere in grado di prendere decisioni consapevoli sull’avere o meno esperienze sessuali.
12-15 anni:
  • Trasmettere informazioni su come godere della propria sessualità.
  • Mettere in grado di procurarsi i contraccettivi, farne una scelta consapevole ed utilizzarli correttamente; godere della sessualità.
  • Sviluppare una visione personale della sessualità, che sia flessibile, in una società in trasformazione.
15 anni e oltre
  • Trasmettere informazioni su gravidanza (anche nelle relazioni omosessuali) ed infertilità, aborto, contraccezione, contraccezione d’emergenza. DIRITTO DI ABORTIRE.
  • Mettere in grado di ammettere i propri sentimenti omosessuali o bisessuali.
  • Sviluppare una visione critica delle diverse norme culturali e/o religiose inerenti la gravidanza, la genitorialità, etc.