di Piero Sinatti
Chiunque abbia ascoltato ieri in diretta TV le sessantanove risposte date in tre ore e sei minuti ai suoi concittadini da Vladimir Putin (VVP) nella sesta “linea diretta” (internet, telefono, sms) della sua presidenza o abbia letto le oltre 35 pagine dell’intero stenogramma nel sito presidenziale (www.kremlin.ru), si sarà facilmente accorto che al cittadino russo interessano più della “politica” o “politica politicante” le questioni che toccano direttamente la sua (non facile) vita quotidiana.
Tra i temi al primo posto nelle preoccupazioni dei russi troviamo quelli dell’aiuto alle famiglie e alla maternità.
A Putin è stato chiesto di intervenire per sostenere le spese che ogni famiglia affronta quando deve, ad esempio, mandare il figlio all’asilo nido. Un aspetto del welfare ancora carente – ha riconosciuto il Presidente.
Sostegno alla maternità e alle famiglie numerose
Il passato decennio ha lasciato una pesante eredità in questo settore. Una parte notevole delle strutture create nel periodo sovietico cambiò destinazione ed uso e un’altra finì per essere privatizzata. Si è trattato e si tratta di ricostruirle e di alleggerire le spese delle famiglie tramite sussidi pubblici. Lo si sta facendo – ha detto Putin – nella misura del 20% per il primo figlio e del 70% per il terzo.
Da un paesino della regione di Voronezh (Russia centrale) una contadina ha chiesto a Putin come possono lei e il marito mantenere i loro otto figli, dal momento che per ognuno essa riceve un sussidio statale di appena 100 rubli (circa 3 euro). Putin ha risposto che per le famiglie con più di un figlio è stato approntato un programma federale decennale di più consistente intervento pubblico. Tra l’altro le madri vedranno anticipata da 55 a 50 anni l’età pensionabile.
Questo avviene nel quadro della politica di incremento demografico varata dal 2004-2005 dal governo.
La fecondazione artificiale
Di tale politica fanno parte gli investimenti per aumentare il numero degli ancora insufficienti centri clinici attrezzati modernamente (per ora una cinquantina) per favorire la fecondazione artificiale e la maternità “assistita”. Attualmente hanno un costo elevatissimo per le coppie che vi ricorrono: oltre 100 mila rubli: oltre 3000 euro (uno stipendio medio non supera i 300-400). Già da ora, grazie a uno dei Quattro Progetti Sociali Nazionali varati alla fine del 2004 (che riguardano sanità, istruzione, edilizia abitativa, sviluppo delle campagne), lo Stato ha cominciato a finanziare la fecondazione artificiale, rendendola gratuita.
Quest’anno (ha detto Putin) per la prima volta sembra finalmente invertita la disastrosa tendenza in atto dagli anni novanta alla denatalità.
Ritardi e difficoltà
Molti cittadini hanno denunciato gravi ritardi nella fornitura gratuita o sussidiata di medicinali (specie quelli costosi) per la cura di malattie gravi. Difficoltà burocratiche frapposte alla concessione di protesi per gli invalidi. Un medico della regione di Tver’ ha denunciato l’esistenza di macchinari e strumentari datati anni Sessanta nel suo ospedale e i ritardi nel loro rinnovo.
Al tema della riforma della sanità Putin ha dedicato lunghe risposte, senza fare a meno di rilevare ritardi e difficoltà.
Putin non ha mai negato la loro esistenza, al tempo stesso ha proiettato nel futuro più o meno vicino la soluzione (o avvio a soluzione).
Le domande sono state rivolte in modo secco e concreto, mettendo il presidente sulla difensiva.
Pensioni e salari
Pensioni e salari sono in aumento costante – ha detto Putin. Gli incrementi hanno segnato gli ultimi due anni. Complessivamente – ha detto Putin all’inizio del suo dialogo diretto con la popolazione – l’aumento medio dei salari/stipendi è stato del 14,4%, rispetto al 13,4%del 2006. Ma mentre un anno fa le pensioni erano cresciute del 5,1%, quest’anno hanno ricevuto un incremento del 21%.
La lotta contro la povertà – ha detto Putin – è uno degli impegni più pressanti e prioritari del governo. Sono cresciute e crescono le differenze di reddito nel paese. Ma per affrontare con successo questa battaglia, occorre più che i sussidi e aiuti statali, un continuo incremento della classe media.
Aumento dei prezzi
Molti cittadini, allarmati, hanno chiesto conto a Putin del dato negativo degli ultimi mesi: un sensibile e continuo aumento dei prezzi, segnatamente di quelli dei beni alimentari (pane, carne e latte). Con un tasso di inflazione che ha toccato già in ottobre l’8,5%, rispetto al tasso annuo previsto dell’8%.
Un agricoltore ha chiesto a Putin perché ai bassi prezzi pagati ai produttori corrispondono prezzi al dettaglio di tre quattro volte superiori. Occorre l’intervento delle autorità per rompere con situazioni d monopolio e di controllo da parted mediator e grossisti, spesso favoriti dalle autorità locali – ha detto il Presidente, che si è soffermato ampiamente sulle note cause degli amenti registrati non solo in Russia dei prezzi dei generi alimentari, in particolare di quelli dipendenti dalla produzione cerealicola.
Tuttavia, in complesso Putin ha delineato un bilancio più che positivo delle sfere economica e finanziaria, escludendo tassativamente l’eventualità di un default come quello del 1998.
Estremo Oriente
Molte le domande da Vladivostok, centro dell’Estremo oriente russo, cioè le regioni che si affacciano sul Pacifico.
La popolazione di questa area – assieme a quella del Zajbakal (Siberia orientale) – è diminuita dagli anni Novanta di un milione e mezzo di unità. E il programma governativo di trasferimento in quelle regioni di compatrioti che lasciano i paesi dell’estero vicino (ex sovietici) sta dando scarsi risultati.
Cresce negli abitanti il senso dell’isolamento rispetto al resto del Paese. Soprattutto per gli enormi costi dei voli (45 mila rubli per un volo Vladivostok-Mosca) e dei trasporti ferroviari. Insufficienti gli approvvigionamenti di elettricità e gas. Insufficienti risultano i sussidi e le provvidenze destinate all’accoglienza (60 mila rubli per famiglia). Le autorità locali (ha detto Putin) sembrano preferire immigrazioni stagionali di “vicini” (cinesi, mongoli) ai “trasferimenti dei compatrioti”.
I giovani (due lo hanno detto in diretta al Presidente) una volta laureati cercano di emigrare nelle regioni occidentali del Paese.
Corruzione
A Putin sono state rivolte domande sul livello altissimo della corruzione nel paese. Un poliziotto ha denunciato la presenza del fenomeno tra gli effettivi del Ministero degli interni.
Putin ha indicato nel nuovo premier Zubkov la personalità più in grado per esperienza accumulata e capacità di combattere il fenomeno. E non ne ha nascosto le dimensioni. “Cifre tristi” – ha detto Putin, ricordando che nei primi nove mesi di quest’anno funzionari del Ministero degli interni (MVD) hanno commesso oltre 47 mila reati. Trentamila funzionari sono stati accusati di aver riscosso tangenti e bustarelle. 40% sono stati denunciati dagli uffici stessi dell’MVD, 60% delle denunce sono partire dai cittadini.
Ma oltre a una più forte repressione e penalizzazione del fenomeno, è la società che deve mostrare una maggiore intolleranza nei confronti del fenomeno.
Da questa ultima “linea diretta” è emerso il quadro di una società incline a chiedere l’intervento dello stato, perché ne ha bisogno. E’ questo il peso della tradizione russa e sovietica, che non si può sradicare per decreto.
Putin ha dimostrato di tener conto di questa tradizione, cercando di avviare a soluzioni realistiche i problemi che ancora si frappongono alla modernizzazione del Paese. C’è ancora un forte bisogno di stato. Non è un caso che ieri (non per la prima volta) Putin abbia citato il riformismo rooseveltiano. E il consenso che ha tovato e trova nel Paese non è casuale.