di Baigent / Leigh
Come abbiamo visto, i primi eventi della guerra d’indipendenza americana – diciamo, dal Boston Tea Party alla Dichiarazione d’Indipendenza – seguirono il loro corso inarrestabile. Quasi ogni giorno gli uomini si trovavano di fronte a fatti compiuti che dovevano sfruttare al meglio e su cui dovevano basarsi. Questo richiedeva una continua improvvisazione in cui erano coinvolte numerose organizzazioni: non soltanto la Massoneria, ma anche confraternite come i radicali Figli della Libertà. E solo una parte delle persone che avevano ruoli importanti all’epoca era massone.
La Massoneria aveva esercitato un’influenza moderatrice; ma non era l’unica e non aveva né l’autorità né la libertà d’azione necessaria per modellare le cose interamente secondo i suoi ideali. Eccettuata parte della retorica e della fraseologia, la Dichiarazione d’Indipendenza, ad esempio, non potrebbe essere definita un documento massonico. La Costituzione degli Stati Uniti, viceversa, può essere definita tale in senso reale.
Quando la Convenzione si riunì per redigere la Costituzione, le influenze massoniche avevano prevalso ed erano indiscutibilmente dominanti. Altre organizzazioni, come i Figli della Libertà, avevano servito allo scopo ed erano state sciolte. Anche l’esercito continentale era stato congedato. All’epoca della Convenzione costituzionale, la Massoneria non soltanto era l’unica organizzazione “rimasta in pista”, ma anche l’unico vero apparato organizzativo di qualsiasi tipo operante attraverso i confini di Stato, in tutte le colonie di fresca indipendenza. Nella sua forma finale, naturalmente, la Costituzione era il prodotto di molte menti e di molte mani, non tutte massoniche.
La prosa del documento era di Thomas Jefferson che, probabilmente, non era massone, sebbene talvolta asserisse di esserlo. Ma c’erano fondamentalmente cinque spiriti guida dietro la Costituzione: Washington, Franklin, Randolph, Jefferson e John Adams. Di questi, i primi tre non soltanto erano massoni in servizio attivo, ma uomini che prendevano la Massoneria molto sul serio: uomini che aderivano con fervore ai suoi ideali e il cui intero orientamento era stato modellato e condizionato da essa. E la posizione di Adams, sebbene non risulti che fosse massone, era praticamente identica alla loro.
Quando divenne presidente, inoltre, nominò un eminente massone, John Marshall, primo presidente della Corte Suprema. Fu Marshall che successivamente pose la Corte sullo stesso piano del Congresso e della Presidenza. Nei dibattiti e nelle discussioni che infine culminarono nella Costituzione, Adams – sebbene non fosse presente al momento – era d’accordo con Washington, Franklin e Randolph. Soltanto Jefferson era “fuori dal coro”. E fu Jefferson che alla fine cedette, allineandosi sulla stessa posizione dei massoni. La nuova repubblica, quando emerse con la Costituzione, era conforme alla loro immagine ideale e quell’immagine rispecchiava gli ideali della Massoneria.
Quanto riportato sopra è tratto dal libro “Il Tempio e la Loggia” di Baigent / Leigh che tratta tutta la materia in termini elogiativi e pertanto, degni di fede.