Il Borghese anno XVI n. 8
agosto-settembre 2016
di Giuseppe Brienza
Lo scorso 14 giugno è morto a Roma Luigi Gagliardi, già Segretario nazionale della Consulta per i problemi etico-religiosi di Alleanza Nazionale e protagonista di tante battaglie politico-culturali della Destra Italiana.
Nato a Sante Marie, in provincia dell’Aquila, il 16 ottobre 1926, si era trasferito giovanissimo con la famiglia a Roma, dove ha percorso tutto il suo iter scolastico-universitario, che lo ha portato nel 1952 alla laurea in Medicina e Chirurgia presso l’università degli studi “La Sapienza”. Specializzatosi in Chirurgia Generale ed in Chirurgia Toracica ha svolto la sua attività professionale all’Ospedale Forlanini di Roma, nel quale alla fine della carriera ha raggiunto la qualifica di Primario.
Pur non avendo mai partecipato ad una formale vita politico-partitica, il prof. Gagliardi si è sempre interessato ai riflessi politici determinati dal pensiero cattolico sulla vita pubblica. Per questo fu tra i promotori del sodalizio romano Civiltà Cristiana, che operò nella Città Eterna a partire dal 1968 e fino alla morte del suo fondatore Franco Antico (1932-1974). Scrisse numerosi articoli per il mensile Vigilia Romana, edito da questo vivace cenacolo intellettuale, che gli consentirono fra l’altro di intessere relazioni personale con l’allora segretario del Msi Giorgio Almirante (1914-1988).
Allo scioglimento del Movimento Sociale Italiano, con la creazione nel gennaio 1994 di Alleanza Nazionale decise di svolgere un ruolo attivo in questo nuovo movimento dedicandosi alla Consulta per i problemi etici e religiosi, istituita dalla neonata formazione politica cui venne posto a capo l’ing. Gaetano Rebecchini. Convinto dal prestigio di quest’ultimo e degli stessi presupposti delle tesi istitutive di Fiuggi (“Ci sentiamo eredi e siamo cultori della civiltà romana e di quella cristiana che ha le sue radici nel messaggio portato da Pietro a Roma e diffuso in occidente e nel mondo intero. Siamo quindi attenti al Magistero della Chiesa con particolare riguardo alla sua dottrina sociale e quindi alla cattolicità che ha indubbi riflessi sulla cultura e sulla vita sociale del nostro Paese”) accettò con entusiasmo l’incarico e le ulteriori responsabilità che durante un decennio gli furono proposte dalla direzione di An.
Riuscì in particolare a concretizzare con la Consulta etico-religiosa una costante corrispondenza coi vari rappresentanti in sede provinciale e regionale, contribuendo ad organizzare un convegno nazionale annuale e, nel 1995, un Osservatorio costituito dalla redazione di un articolo settimanale sul Secolo d’Italia trattando, direttamente o con la collaborazione dei suoi corrispondenti, gli argomenti più significativi del momento dal punto di vista morale (v. gli articoli sul problema dell’aborto, dell’eutanasia, dell’omosessualismo), dell’umanesimo del lavoro, della giustizia sociale e di tematiche storiche viste dal punto di vista del politicamente scorretto (corporativismo, origini e svolgimento della seconda guerra mondiale, Conciliazione tra Stato e Chiesa del 1929 ecc.).
In questa attività, che è durata fino allo scioglimento di An (2005), Gagliardi si è giovato della sua adesione, a partire dal 1970, alla Sacra fraternitas aurigarum in urbe, un cenacolo fondato e organizzato a Roma da don Ennio Innocenti nel quale, oltre a iniziative pubbliche, sono illustrati e discussi periodicamente argomenti di esegesi biblica, di approfondimento etico-politico, di ricostruzione storica. Questa frequentazione gli ha dato modo di contribuire alla corposa attività editoriale di don Innocenti, con contributi riguardanti il diritto alla vita o la testimonianza esemplare del commissario Luigi Calabresi, la critica alla psicanalisi, il valore e il significato proprio della famiglia anche da un punto di vista medico e il miracolo esaminato e definito anche dal punto di vista scientifico. Di questi temi ha scritto negli stessi anni su Umanesimo del lavoro, il periodico diretto da Antonio Fede (1930-2013), presidente della Fondazione Giovanni Gentile (1995-2013).
Fra i libri pubblicati da Gagliardi possiamo citare la biografia di Arnaldo Mussolini (1885-1931), raccontato con tono appassionato tanto come politico quanto come credente, scritta con Fausto Belfiori per la collana I quaderni di Storia verità, allora diretta da Enzo Erra (cfr. Arnaldo Mussolini, la rivoluzione restauratrice, Libreria Europa Editrice, Roma 1997, pp. 71), il saggio breve ma originale sull’anti-89 La cultura controriformistica del fascismo, edita come supplemento della rivista La Tradizione. Periodico di Studi e Azione Politica (Roma 2009, pp. 81) e, soprattutto, l’ultima sua opera intitolata Aspetti storici e politici del Fascismo (Edizioni Solfanelli, Chieti 2013, pp. 80 – € 8,00), che contiene riflessioni, richiami, puntualizzazioni e “provocazioni” sul Fascismo, inteso come una realtà spirituale prima che politica meritevole di essere riproposta nella sua giusta luce.
Negli ultimi anni della sua vita Luigi Gagliardi, medico e umanista secondo una tradizione che in Italia si è arricchita nei secoli, ha dedicato molto del suo lavoro di studio e ricerca all’ospedale cui ha dato moltissimo nella sua vita, quel Forlanini costruito appunto in pieno Ventennio, all’inizio del 1930, per la cura degli affetti da tubercolosi. A questo grande nosocomio, oggi purtroppo lasciato in uno stato di decadenza e quasi totale abbandono, ma edificato a suo tempo all’interno di un’area verde di 280.000, Gagliardi ha dedicato la sua ultima conferenza, tenuta all’Accademia Lancisiana di Roma, dal titolo Cinquanta anni di chirurgia toracica al Forlanini: pionieri ed esperienze, dalla quale è stato prodotto anche un opuscolo per la distribuzione ad amici e colleghi. Con lui se ne è andato un pezzo importante della comunità umana della Destra a Roma, alla quale ha apportato non solo una notevole capacità di studio e militanza, ma anche un insuperabile tratto umano ed amicale, unito ad una generosità non comune, soprattutto nei nostri ambienti.