Rino Cammilleri
Nel libro Andare per miracoli eucaristici di Sergio Meloni (Segno) è narrato il miracolo accaduto nel 1447 a Ettiswil, cittadina svizzera che si trova a una ventina di chilometri da Lucerna. Qui una certa Anna Vögtli aveva trafugato un’ostia nella chiesa locale. Questa donna era al soldo di certi fattucchieri di Bischoffingen, che facevano riti magici con le ostie da lei procurate. Poiché le autorità a un certo punto si erano insospettite, si era trasferita a Ettiswil, dove però aveva ricominciato coi furti. La donna fu in seguito scoperta e, arrestata, confessò tutto.
L’ostia l’aveva buttata alle ortiche in una stradina fuori città perché a un certo punto era diventata pesantissima. Comunque, era già stata ritrovata. Infatti, una giovane contadina, Margarethe Schulmeister, stava pascolando dei maiali da quelle parti e si era accorta del comportamento nervoso delle bestie attorno a una siepe. Avvicinatasi, trovò sette frammenti di ostia risplendenti.
Nello scostare l’erba, la luminosità attirò l’attenzione dei passanti, che divennero altrettanti testimoni oculari all’inchiesta. Il prete, subito avvisato, si recò sul posto e vide i frammenti disposti a cerchio, con uno al centro, quasi a formare la figura di un fiore. Li recuperò prontamente, ma quello nel mezzo d’un tratto sprofondò nella terra. Questo segno fu interpretato come volontà superna di restare là. In quel punto, infatti, venne eretta una cappella. Certo, già sottraevano ostie quando la comunione veniva distribuita sulla lingua; oggi, che te la mettono in mano, è molto più facile. Boh: misteri ecclesiastici.
Il Giornale 23 maggio 2005