LA VERA PENITENZA
di Angelo Scola
(Cardinale patriarca di Venezia)
Claudel scriveva: “La gioia sola è la madre del sacrificio”. E questo produce un lavoro esaltante anche se faticoso, cioè sgombrare il terreno del proprio cuore per far spazio all’Amato. Ancora dal testo di Matteo: “…entra nella tua camera e chiudi la porta”. Quel chiudersi è, nello stesso tempo, la più profonda apertura.
Papa Giovanni Paolo II Io spiegò così. «Si tratta di riacquistare la semplicità del pensiero, della volontà e del cuore, che è indispensabile per incontrarsi nel proprio “io” ‘ inferiore con Dio». Nella vera penitenza l’unica nostra azione è far spazio alla Sua azione in noi Esattamente la dinamica che caratterizza ogni autentica relazione amorosa: «Si, amore è “estasi”, ma estasi come cammino, come esodo permanente dall’io chiuso in se stesso verso la sua liberazione nel dono di sé, e proprio cosi verso il ritrovamento di sé, anzi verso la scoperta di Dio» (Benedetto XVI, Deus caritas est, 6). L’amore rompe con ogni reciprocità, è totalmente gratuito.
Il Santo Padre, nel suo Messaggio per la Quaresima, ce ne ha ricordato il nome: misericordia. «La Quaresima è il tempo privilegiato del pellegrinaggio interiore verso Colui che è la fonte della misericordia …”Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione” (Mt 9,36). Anche oggi lo “sguardo” commosso di Cristo non cessa di posarsi sugli uomini e sui popoli». Penitenza e digiuno sono anzitutto invocazione e grido: “Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo … sostieni in me un animo generoso”, prega il salmista (salmo 50, 12).
Tutti ne abbiamo bisogno per ritrovare il sapore della vita buona che oggi sembra non di rado perduto. Per ritrovarlo nella nostra persona, in famiglia, nella società civile, in una parola, in tutti gli ambiti dell’umana esistenza. La conversione che rigenera è alla portata di tutti, fratelli, proprio di tutti. Sorpresi dal dono dell’amore di Cristo che ci comanda l’amore, possiamo in questa Quaresima sentire la dolcezza del perdono, toccare con mano che, con l’aiuto di Gesù, il male può essere vinto.