La Croce quotidiano 25 gennaio 2017
Mons. Fernando Ocáriz, spagnolo nato a Parigi nel 1944, ha studiato fisico e poi teologia, vivendo a Roma e frequentando San Josemaría Escrivá. È stato consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede e docente-fondatore della PUSC
di Giuseppe Brienza
Dopo la morte improvvisa, avvenuta il 12 dicembre 2016, di mons. Javier Echevarría, che è stato prelato dell’Opus Dei dal 1994 al 2016, al primo giorno di convocazione i “grandi elettori” dell’Opera hanno già designato la loro nuova guida. Nella tarda serata di lunedì, infatti, Papa Francesco ha potuto nominare nuovo prelato dell’Opus Dei mons. Fernando Ocáriz, finora Ausiliario e Vicario generale della Prelatura, confermando l’elezione avvenuta nello stesso giorno da parte del Congresso generale elettivo. Il Santo Padre ha confermato senza indugio l’elezione avvenuta durante il terzo Congresso elettorale della prelatura, nello stesso giorno del 23 gennaio.
Al momento della morte del suo predecessore Mons. Javier Echevarría, Ocáriz che gli aveva anche amministrato gli ultimi sacramenti, ha dichiarato: «Il dolore per la perdita di un padre si unisce al ringraziamento per l’affetto e il buon esempio che ci ha dato in questi 22 anni come prelato».
Mons. Ocáriz proviene da una famiglia numerosa spagnola, nato però a Parigi il 27 ottobre 1944 poiché i suoi genitori erano stati lì esiliati a causa della persecuzione della Chiesa in Spagna e della conseguente Guerra civile (1936-1939). Ultimo di 8 figli, una volta ritornato in patria Ocáriz si laurea in Fisica presso l’Università di Barcellona nel 1966, conseguendo alcuni anni dopo la licenza in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense nel 1969. Negli anni ‘60, mentre studia teologia, vive a Roma per diverso tempo con san Josemaría Escrivá.
Nel 1971, anno della sua ordinazione sacerdotale, ottiene il dottorato in teologia nell’Università di Navarra (Spagna). Nei suoi primi anni di servizio sacerdotale si dedica specialmente alla pastorale dei giovani e degli universitari. Membro della Pontificia Accademia Teologica dal 1989, è stato consultore nella Congregazione per la Dottrina della Fede dal 1986, nonché di altri importanti dicasteri della Curia Romana quali la Congregazione per il Clero (dal 2003) e il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione (dal 2011). Negli anni ’80 è stato uno dei principali docenti che hanno dato vita a Roma alla Pontificia Università della Santa Croce (PUSC), nella quale Mons. Ocáriz è stato Ordinario di Teologia Fondamentale e dove ora è professore emerito.
Tra le sue pubblicazioni si segnalano testi internazionali di cristologia come “The mystery of Jesus Christ: a Christology and Soteriology textbook” e “Hijos de Dios en Cristo. Introducción a una teología de la participación sobrenatural”, oppure saggi di natura teologico-filosofica ispirati al pensiero di Tommaso d’Aquino come “Amar con obras: a Dios y a los hombres”. Nel 2003 ha pubblicato un importante volume, tradotto in italiano con il titolo “Natura, grazia e gloria” che, arricchito da una prefazione dell’allora cardinale Joseph Ratzinger, affronta il problema della Trinità con singolare profondità e con una peculiare attenzione per l’orizzonte metafisico (Ed. Università della Santa Croce, Roma 2003, pp. 352).
Tra le opere di carattere specificamente filosofico ci sono due studi di notevole rilievo anche politico-sociale quali “Il marxismo: teoria e pratica di una rivoluzione” e “Voltaire: Tratado sobre la tolerancia”. Tra le sue principali opere pubblicate in Italia, si possono citare soprattutto quelle recentemente edite dalle Edizioni Ares di Milano: “La Chiesa, mondo riconciliato” (con Rafael Serrano) e “Carità senza Dio? Il cammino cristiano dell’Amore” (Milano 2016, pp. 120). Mons. Ocáriz è infine co-autore di numerose monografie e autore di molti articoli e saggi di contenuto teologico e filosofico.
Il sacerdote franco-spagnolo, nominato vicario generale della Prelatura dell’Opus Dei nell’aprile 1994 e vicario ausiliare nel dicembre 2014, raccoglie dal 23 gennaio la grande eredità del vescovo spagnolo Echevarría, che dai primi anni Cinquanta è stato, assieme al Beato Álvaro del Portillo (1914-1994), il più stretto collaboratore di san Josemaría Escrivà (1902-1975). Mons. Echevarría ha guidato per ben ventidue anni l’Opus Dei, di cui dal 1975 era stato Segretario generale per poi divenire nel 1982, con l’erezione della Prelatura personale, Vicario generale. Con tutta probabilità Mons. Ocáriz continuerà nelle priorità perseguite dal suo predecessore, ovvero l’evangelizzazione della famiglia, della gioventù e della cultura. Durante gli ultimi 22 anni Mons. Ocáriz ha accompagnato il precedente prelato, mons. Javier Echevarría, nelle visite pastorali in più di 70 nazioni.
«La relazione della Chiesa con il mondo può essere riassunta nella celebre affermazione di sant’Agostino: “Mundus reconciliatus, Ecclesia”; la Chiesa, nella sua dimensione di Popolo di Dio, è il mondo stesso in quanto riconciliato con Dio e, pertanto, si rapporta al mondo come forza, come sacramento, mediante il quale Cristo continua nella storia la sua missione di salvezza, vincendo la resistenza che il mondo stesso contrappone alla propria riconciliazione con Dio».
Con questa citazione, che leggiamo a p.69 del libro-intervista “La Chiesa, mondo riconciliato”, possiamo sintetizzare l’orizzonte entro cui il nuovo Prelato dell’Opus Dei analizza la situazione della Chiesa nella contemporaneità, con particolare riguardo al ruolo dei laici cristiani. In risposta agli incalzanti problemi teologici e morali del mondo moderno, a Mons. Ocáriz spetta riproporre, soprattutto a quella “piccola frazione della Chiesa” che è l’Opus Dei, il messaggio del fondatore che è perfettamente conforme a quello del Concilio Vaticano II. Una sfida rinnovata, quindi, a tutti i fedeli dell’Opera e alle persone che ne vivono la spiritualità, per vivere con serietà e serenità la non facile realtà nella quale siamo chiamati a vivere, perseguendo a livello individuale e collettivo il cammino della santificazione del lavoro e della riscoperta della felicità e responsabilità di essere cristiani.
Secondo i dati ufficiali presenti sul sito www.opusdei.org, i membri che attualmente fanno parte dell’Opera fondata da mons. Escrivà a Madrid il 2 ottobre 1928, sono circa 91.000, in costante e progressivo aumento, la stragrande maggioranza dei quali laici, cioè uomini e donne impegnati nelle più varie attività professionali e temporali (2.080 sono i sacerdoti appartenenti alla Prelatura dell’Opus Dei). Nei prossimi giorni il nuovo prelato proporrà ai congressisti i nomi dei suoi vicari e dei membri dei nuovi consigli che lo assisteranno durante i prossimi 8 anni.