Rassegna Stampa 21 Settembre 2018
[Trascrizione del video in cui parla l’ex dissidente (qui il video)]
Vladimir Bukovsky è uno scrittore, neurofisiatra e attivista dissidente russo che ha trascorso 12 anni nelle prigioni psichiatriche russe e nei campi di lavoro, per aver difeso i diritti umani durante gli anni ’60 e gli anni ’70. Il suo ultimo periodo di prigionia risale al 1971. Arrivò in occidente nel 1976 e oggi vive a Cambridge. Ha sperimentato sulla sua pelle un sistema che egli considera sinistramente simile a quello che oggi ci viene imposto con l’Unione Europea. Ecco il video, che ho tradotto e sottotitolato per voi, nel quale esprime pensieri pesanti come macigni, che dovrebbero scuotere anche le coscienze più sopite.
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E’ veramente un enigma per me capire perché, dopo avere appena seppellito un mostro, l’Unione Sovietica, ne stiamo costruendo un altro notevolmente simile: l’Unione Europea. Esattamente, cos’è l’Unione Europea? Forse, esaminando la sua versione sovietica, possiamo trovare la risposta.
L’Unione Sovietica era governata da quindici persone non elette che si attribuivano incarichi l’un l’altro e che non erano tenuti a rispondere a nessuno. L’Unione Europea è governata da due dozzine di persone non elette, che si attribuiscono incarichi l’un l’altro, si incontrano in segreto, non devono rispondere a nessuno e che non possiamo rimuovere.
Uno potrebbe dire che l’Unione Europea ha un Parlamento eletto. Beh, anche l’Unione Sovietica aveva una specie di Parlamento, il Soviet Supremo, che si limitava a timbrare le decisioni del Politburo più o meno come fa oggi il Parlamento dell’Unione Europea, dove i tempi di parola nella plenaria sono limitati all’interno di ciascun gruppo e spesso ammontano a un solo minuto per oratore. Nell’Unione Europea ci sono centinaia di migliaia di euroburocrati con altissimi stipendi, con i loro staff, i loro servitori, i loro bonus, i loro privilegi, la loro immunità a vita dai procedimenti penali, che semplicemente ruotano da una posizione all’altra, non importa quali siano i loro risultati o i loro insuccessi. Non è esattamente come nel regime sovietico?
L’Unione Sovietica è stata creata attraverso una coercizione e in molti casi con l’occupazione militare. L’Unione Europea è stata creata, a dire il vero, senza l’uso della forza militare, ma grazie alla coercizione e alla prepotenza economica. Per continuare ad esistere, l’Unione Sovietica si espanse sempre di più. Quando smise di espandersi, iniziò a collassare e io sospetto che lo stesso sia vero per l’Unione Europea.
A noi venne detto che l’obiettivo dell’Unione Sovietica era quello di creare una nuova entità storica, il popolo sovietico, e che dovevamo dimenticare le nostre nazionalità, le nostre tradizioni etniche e le nostre usanze. La stessa cosa sembra accadere con l’Unione Europea, dal momento che non vogliono che voi siate inglesi o francesi: vogliono che voi siate tutti appartenenti a una nuova fattispecie storica, gli europei, per sopprimere tutti i vostri sentimenti nazionali e vivere come una comunità multinazionale.
Dopo 73 anni, questo sistema nell’Unione Sovietica ha condotto a più conflitti etnici che in qualunque altra parte del mondo. Nell’Unione Sovietica uno dei grandi obiettivi era la distruzione dello stato nazione e questo è esattamente ciò che osservo in Europa oggi. Bruxelles vuole assorbire gli stati nazione in modo che cessino di esistere.
La corruzione, nell’Unione Sovietica, si propagava dall’alto verso il basso e così accade nell’Unione Europea. La stessa attività di corruzione endemica che noi abbiamo visto nella vecchia Unione Sovietica sta prosperando nell’Unione Europea. Coloro che si oppongono o che lo evidenziano vengono messi a tacere o allontanati. Non è cambiato niente.
Nell’Unione Sovietica avevamo i Gulag. Io penso che abbiamo un Gulag anche nell’Unione Europea: un Gulag intellettuale chiamato “politically correct“. Quando chiunque cerca di esprimersi su questioni relative alla razza o alla differenziazione di genere, o se le sue opinioni differiscono da quelle approvate, viene ostracizzato. Questo è l’inizio del Gulag, l’inizio della perdita della libertà.
Nell’Unione Sovietica ci hanno detto che avevamo bisogno di uno stato federale per evitare le guerre. Nell’Unione Europea vi stanno dicendo esattamente la stessa cosa. In breve, la stessa ideologia sorregge entrambi i sistemi.
L’Unione Europea non è nient’altro che il vecchio modello sovietico presentato in vesti occidentali. Ma ancora, come per l’Unione Sovietica, l’Unione Europea ha dentro di sé i germi della sua fine. Sfortunatamente, quando collasserà – e lo farà – lascerà dietro di sé una distruzione di massa e noi ci troveremo con enormi problemi economici ed etnici.
La vecchia Unione Sovietica era incapace di riformarsi. Così è per l’Unione Europea. Ma c’è un’alternativa all’essere governati da quelle due dozzine di auto-incaricati funzionari di Bruxelles: si chiama “indipendenza“. Non siete costretti ad accettare quello che hanno pianificato per voi. Dopo tutto, nessuno vi ha mai chiesto se volevate esserne parte.
Io ho vissuto nel vostro futuro. E non ha funzionato.