“cercate ogni giorno il volto dei santi e traete conforto dai loro discorsi”
[Didaché IV, 2; CN ed., Roma 1978, pag. 32].
di Rino Cammilleri
Vi auguro ogni bene e che esplodiate di salute, ma i santi farete bene a tenerveli sempre cari. Infatti, vi sarete certo accorti di un curioso fenomeno: la medicina moderna, con gran dispendio di elettronica, robotica, chimica micro e macromolecolare, sui quotidiani e sulle riviste salutistiche sembra aver risolto ogni malanno e infermità. Ma, chissà perché, quando vi recate dal medico per un disturbo qualsiasi, il vostro è speciale. E giù farmaci, mutue, code, ambulatori, Asl, Usl, ahimè, gocce, compresse, iniezioni, ticket, budget e parcelle.
Spesso, infatti, lo specialista deve rivelarvi che quel fastidio è di origine sconosciuta, che siete incappati proprio nella sua forma peggiore, che potete contenerlo ma non eliminarlo, che non si sa come viene e quando e perché e se va via. Apprendete nomi impronunciabili di sconosciuti ricercatori che per primi hanno descritto la sindrome, ma la cosa non vi fa stare meglio.
Ci hanno allungato la vita media per farci spendere i soldi della pensione in cure. L’orecchio, per esempio, questo sconosciuto. I santi ve li guardino, tutti e due. Sì, perché nessuno specialista ha il coraggio di rivelare che la sordità, i problemi di equilibrio, i disturbi legati a questo delicatissimo organo (ma quale non lo è quando si ammala?) dovete il più delle volte tenerveli e sperare che vi passino. Per questo, se del caso, è bene aggrapparsi alle gonne di s. Oranna, la quale è deputata proprio a tali problemi.
Pare fosse figlia di un re irlandese, vissuta in un’epoca imprecisata. Assieme a s. Fridolino avrebbe, pare, evangelizzato la regione tra i fiumi Saar e Mosella.
il Giornale – 15 ottobre 1999