I Poveri del Libano

 Newslwetter n 6 Maggio 2021  

Notiziario di un gruppo di volontari di “Oui pour la vie”, un’associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta impegnata in favore dei più poveri di ogni appartenenza religiosa e provenienza www.ouipourlavielb.com Facebook: Damiano Puccini  

di padre Damiano Puccini  

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Dieci anni di guerra civile in Siria – o c’è dell’altro? Vivere e sopravvivere

Ora pro Siria 26 Aprile 2021 

Bernard Keutgens

Tutto è iniziato con una rivolta. All’inizio, si scontravano solo diverse fazioni e gruppi, ma ben presto cinque grandi potenze militari hanno cominciato ad interferire facendo esplodere gli scontri in una implacabile guerra. Ecco perché reagisco male quando leggo che questa è una guerra civile. Si tratta davvero di una devastazione per mano di cittadini litigiosi? Forse bisognerebbe riaprire i libri di storia per trovare la definizione esatta di guerra civile…

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Esclusiva: Arcipelago laogai intervista una monaca buddista . Testimonianza scioccante

Arcipelago Laogai 30 Aprile 2021

Arcipelago laogai ha intervistato una monaca buddista che come laica ha avuto una esperienza di persecuzione, maltrattamenti, violenze psichiche e fisiche di ogni tipo durante un suo viaggio in Turchia. Per ovvie ragioni di sicurezza il nome è stato inventato.

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Come costruire una «società a misura d’uomo e secondo il piano di Dio»?

Informazione Cattolica 2 maggio 2021

 Giovanni Paolo II ci ha insegnato che nella società cristiana tutto è in funzione della persona umana e della sua realizzazione: i suoi diritti personali e civili, la sua famiglia, l’associazionismo, lo stato, le leggi, il mercato, le organizzazioni e la cooperazione internazionale (cfr. Compendio della dsc, n. 204). per questo motivo molti stati e organizzazioni internazionali hanno nell’ultimo secolo cercato di promuoverne (e difenderne) l’inviolabilità tramite carte e dichiarazioni dei diritti umani. non sempre riuscendoci…

di Giuseppe Brienza

Nella «società a misura d’uomo e secondo il piano di Dio» (Giovanni Paolo II, Discorso ai partecipanti al Convegno ecclesiale della C.E.I., 31 ottobre 1981, n. 3), il principio della centralità della persona umana ha diverse espressioni e realizzazioni.

Tutto parte dal riconoscimento (non concessione né prescrizione) dei diritti umani, la cui fonte prima e sintesi è, in un certo senso, la libertà religiosa, intesa come diritto a vivere nella verità della propria fede ed in conformità alla dignità trascendente della propria persona (cfr. Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, n.155). Tra i principali diritti, quelli sui quali si dovrebbero basare tutti gli altri, vi sono:

    • il diritto alla vita (dal concepimento fino alla morte naturale),
    • il diritto a vivere e costituire una famiglia unita e in un ambiente morale, favorevole allo sviluppo della propria personalità,
    • il diritto a maturare la propria intelligenza e la propria libertà nella ricerca e nella conoscenza della verità,
    • il diritto a partecipare al lavoro per valorizzare i beni della terra ed a ricavare da esso il proprio sostentamento,  
    • il diritto al lavoro ed all’iniziativa economica,
    • il diritto ad accogliere ed educare i figli secondo un orientamento scelto dai genitori, in conformità al diritto naturale.

Il diritto alla vita ha come un valore riassuntivo e, potremmo dire, ricapitolativo, della dignità unica della persona e dell’intangibilità della vita umana innocente. È per questo che, nell’alfabeto ideale della DSC la lettera “P” non può che stare per centralità della Persona umana.

Tra i principali diritti umani che la DSC si propone di promuovere, in primo luogo vi è appunto il diritto alla vita, quello riconosciuto il quale nasce la persona umana. In conformità, fra l’altro, alla bellissima affermazione, che ha anche un preciso e profetico contenuto politico, di santa Teresa di Calcutta nel momento in cui le assegnarono nel 1979 il Premio Nobel per la pace: «Sento che oggigiorno il più grande distruttore di pace è l’aborto, perché è una guerra diretta, una diretta uccisione, un diretto omicidio per mano della madre stessa. […] Perché se una madre può uccidere il suo proprio figlio, non c’è più niente che impedisce a me di uccidere te, e a te di uccidere me» (da Nobel lectures, “Peace” 1971-1980, 11 dicembre 1979).

Parlando del “diritto a vivere in una famiglia unita e in un ambiente morale, favorevole allo sviluppo della propria personalità”, non ci collochiamo in un contesto religioso o ideale, bensì nell’ambito di una precisa cornice giuridica internazionale. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) nel 1948, riconosce la famiglia come «l’elemento naturale e fondamentale della società» (articolo 16) e, lo stesso principio, è sancito dal Patto dei Diritti Economici Sociali e Culturali, ratificato da quasi tutti gli Stati membri dell’ONU (compresa l’Italia), in accordo del quale la famiglia deve essere oggetto della «più ampia protezione e assistenza possibili» (art. 10).

Non solo però l’attuale legislazione italiana non appare conforme a questi fondamentali principi ma, da almeno tre decenni, le rappresentanze nazionali presso le Nazioni Unite e le sue agenzie non realizzano un’attività volta a sviluppare gli strumenti necessari a perseguire il compimento dei diritti delle famiglie, in modo particolare denunciando i regimi e le circostanze laddove questi sono violati o ignorati.

È fondamentale invece che in sede ONU si vigili affinché non ci sia alcuna forma di discriminazione, ad esempio, delle madri che si dedichino esclusivamente alla famigliao alle famiglie numerose o, infine, nei confronti dei membri più deboli e indifesi, come i bambini concepiti, i disabili, gli anziani e le famiglie che li accolgono.

Per quanto riguarda l’ambito della educazione e dell’istruzione, soprattutto quella nei primi anni di vita, un passaggio grave di violazione dei diritti educativi dei genitori si determina nei Paesi che realizzano un monopolio statale e, per esempio, realizzano programmi di apprendimento che non rispettano i tempi della crescita psico-emotiva e della costruzione dell’identità dei bambini.

Facendo ciò, inoltre, evitano di ricorrere sostanzialmente al consenso informato delle famiglie (o tutori) interessati. In questo senso vi è anche il disegno del ruolo educativo della famiglia connesso con l’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030, soprattutto per l’Obiettivo 4 che, fra l’altro, prevede (con termini discutibili ma in fondo preziosi), per gli Stati membri, il fondamentale compito di «garantire istruzione inclusiva, di qualità, per tutti, per tutto l’arco di vita delle persone».

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(*) Vedi qui il canale YouTube curato dall’autore di questo articolo:Temi di Dottrina sociale della Chiesa.

Ecco il JA21 La “destra decente”

Il Borghese anno XXI n. 5 Maggio 2021

di GiuseppeBrienza

Mentre il Consiglio dei Ministri del 4 marzo scorso, su proposta del presidente Draghi e del ministro dell’Interno Lamorgese, ha rinviato “causa Covid” le elezioni amministrative e suppletive che avrebbero dovuto svolgersi in primavera «in una data compresa tra il 15 settembre e il 15 ottobre 2021», alle politiche regolarmente tenutesi in Olanda dal 15 al 17 marzo si è vista un’affluenza più alta che mai: l’81%!

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“Nel migliore dei casi finirà con una guerra civile, nel peggiore con una sconfitta” 

Newsletter di Giulio Meotti 2 Maggio 2021

 Un altro appello-choc dei generali in Francia. “Il conflitto è iniziato. Per vincere fermiamo la decadenza, l’ingresso della Turchia nella UE, l’immigrazione clandestina e diamo potere alle famiglie”

di Giulio Meotti

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La Fine di Tutto. I collaborazionisti europei e la pulizia etnica di Tito

Stilum Curiae 4 maggio 2021

La parabola dei fascismi, senza dimenticare le foibe…

di Giuseppe Brienza

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Sudafrica: quanto valgono le vite dei bianchi massacrati?

Ricognizioni 17 Aprile 2021

Matteo Donadoni

Fino a quando saremo disposti a tollerare i nostri amici di ritorno dal Sud Africa i quali, con florida supponenza, liquidano i nostri articoli come fake news, non renderemo mai vera giustizia agli uomini e alle donne con la schiena dritta e la parlata gutturale afrikaan che lottano per sopravvivere come popolo nazione.

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Il ricordo di un vero eroe : Harry Wu. Morì il 26 aprile 2016, trascorse 19 anni nei laogai. [Video]  

Arcipelago Laogai 23 Aprile 2021

Il 26 aprile è l’anniversario della morte di un grande eroe: Harry Wu, fondatore della Laogai Research Foundation di Washington. Harry nacque a Shanghai l’8 Febbraio del 1937 ed è morto in circostanze misteriose. Le fonti ufficiali dichiarano la morte per infarto. Niente di più falso.

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Chi liberò veramente l’Italia

La Verità 25 aprile 2021 

Marcello Veneziani

Si può celebrare in tanti modi la Liberazione dell’Italia nel 1945 ma ci sono dati, numeri e vite che non si possono smentire e che sono la base necessaria e oggettiva per dare una giusta dimensione storica all’evento.

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