Gioacchino Volpe, un uomo lungimirante e coraggioso

Il Corriere del Sud 16 Maggio 2024  

di Andrea Bartelloni

Appena chiusi i lavori del dodicesimo incontro romano della Fondazione Gioacchino Volpe, subito dopo i suoi saluti e uno scrosciante applauso, un improvviso malore interruppe la vita di Giovanni Volpe (1906-1984). «Morto in trincea […] morto coerentemente come è vissuto»: così lo ricorderà Alberto Giovannini (1912-1984) allora direttore del Secolo d’Italia.

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Sondaggi e comunicazione politica

Il Borghese n. 5maggio 2024   

Come fare una campagna elettorale

di Giuseppe Brienza

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Come il ’68 ci ha rubato l’anima

Abstract:  come il ’68 ci ha rubato l’anima. Un popolo buono e semplice – come era l’Italia degli anni Sessanta – a cui l’invasione lanzichenecca delle ideologie, la peste che spazzò via i padri e il potere delle aristocrazie per sostituirli con una valanga untuosa e insopportabile di retorica giovanilistica come se i giovani avessero sempre ragione, anche se dicono sciocchezze o si mostrano intolleranti e prepotenti. per tutti i 56 anni che ci separano dal nefasto Sessantotto: ogni volta, ad ogni sussulto o cagnara studentesca, abbiamo visto attempati giornalisti, politici e intellettuali lusingare, coccolare e applaudire “i gggiovani”.

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Divorzio, una tragedia sociale dimenticata

La Nuova Bussola quotidiana 11 Maggio 2024  

Le origini della questione divorzio sono da collegarsi con la fine della società cristiana, accelerata dal pensiero politico moderno, con l’abbandono del diritto naturale.

di Stefano Fontana

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I santi martiri canado-americani della Compagnia di Gesù (di Celestino Testore s.J.)

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(da Totus Tuus network)

[per leggere e scaricare il vol. clic sulla foto]

Questo libro è collegato a un film: “Manto Nero” (Blackrobe, visibile gratuitamente qui) meno noto e meno premiato di “Mission” ma molto più aderente ai fatti storici .

Anche in questo caso ci troviamo di fronte a uno stereotipo da sfatare. Quello dei bianchi “cattivi invasori” e dei “poveri pellerossa”. Vi proponiamo perciò subito la descrizione di come morì S. Brébeuf  «Legato al palo, egli ebbe le membra bruciate ed arrostite; provò le lesine e il collare di accette infocate, il battesimo di acqua bollente, lo strappo violento di brandelli di carne, divorati dinanzi ai suoi occhi; la cintura di scorze impeciate e infiammate, il taglio del naso e della lingua, e, perché non potesse più parlare, né pregare, i carboni ardenti affondati nella gola; ebbe il capo scotennato, con sulla ferita una poltiglia di cenere cocente»

Non si tratta di pratiche proprie solo dei “cattivi irochesi”, ma di bestialità tipiche di tutte le “culture indigene” del Sud, Centro e Nord America. E non solo. Dobbiamo ricordarlo sempre: senza Cristo non c’è alcuna vera civilità: “Quoniam omnes dii gentium daemonia” (Salmo 96).

Papa Giovanni Paolo II parla espressamente della indispensabile conversione dei nativi: «La loro missione [dei martiri ndr] fu una dura e lunga “via crucis”, coronata da tante conversioni al Vangelo di Cristo. E soprattutto sapete come la loro testimonianza di amore si concluse col martirio». (G.P. II, 2/11/1980)

Qualcuno ha di recente sostenuto che l’Occidente sembra odiare sé stesso: la rivalutazione dei “poveri pellerossa”, assieme alle calunnie verso i “conquistadores”, i missionari, ecc., sono solo alcuni degli aspetti di questo odio. In questa direzione sembra vadano anche le recenti leggi su razzismo e discriminazione: fenomeni che, peraltro, in Italia sono assai circoscritti.

Certo, non si deve cadere nella discriminazione; ma altrettanto pericoloso è odiare il nostro passato, la nostra cultura e civiltà, frutto della fede cattolica.

Maria Santissima e i martiri canado-americani ci ottengano una «fede coraggiosa e decisa» (G.P. II, 2/11/1980), assieme alla convinzione che solo il cattolicesimo potrà salvare le nostre famiglie e l’Italia.

 

Restare cattolici nel pontificato di Francesco

Abstract: restare cattolici nel pontificato di Francesco che per molti cattolici di tutto il mondo è è stato non solo una delusione ma un disastro. Innanzitutto i cattolici non devono lasciarsi fuorviare da sofistici argomenti canonici sulla presunta invalidità del pontificato di papa Francesco in quanto lo scismatico  è colui che rifiuta il papa in quanto papa, cioè il papato, o che rifiuta la validità del papa attuale, o che stabilisce una propria chiesa parallela senza alcuna unione canonica con il papa”. 

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Per ricordare la figura dell’ Abate Giuseppe Ricciotti (1890-1964)

Giuseppe RicciottiViterboPost 7 maggio 2024  

Per ricordare la figura dell’ Abate Giuseppe Ricciotti (1890-1964) si intitoli una via o una piazza di Roma

L’Abate Ricciotti ricordato nel 60° anniversario della morte dall’Osservatore Romano

di Giuseppe Brienza

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Assurdo illudersi ancora di integrare l’islam

La Verità lunedì 29 Aprile 2024

Quella mussulmana non è solo una religione, ma una ideologia totalitaria incompatibile con la nostra laicità. Ecco perché i migranti non si adattano alle nostre usanze. Mentre si moltiplicano i segnali di come noi ci stiamo piano piano piegando alla loro cultura.

di Silvana De Mari

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La liturgia non è una forma di aggregazione sociale

Abstract:  la liturgia non è una forma di aggregazione sociale alla quale tutto è finalizzato: perfino la santa messa diventa l’occasione per aggregare socialmente. In un’epoca come la nostra, segnata da grande confusione, occorre tornare ai fondamentali: riconoscere il sacro, distinguendolo dall’ordinario; riconoscere che la liturgia è lo spazio e il tempo nei quali Dio, e non l’uomo, ha i suoi diritti.

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Gli anni del desiderio e dell’aborto

Alleanza Cattolica 30 Aprile 2024  

La cultura del dono e della vita è tutta da ricostruire

di Ernesto Nudo

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