Il minotauro di Corinaldo. Ecco perché la musica c’entra

da La Nuova Bussola quotidiana 10 dicembre 2018

Troppo comodo limitarsi a sollevare un problema di “sicurezza per i nostri ragazzi” dopo la tragedia di Corinaldo, quando ci illudiamo che la sicurezza possa colmare le nostre lacune: perché oggi ci si ammazza in sicurezza, si sballa in sicurezza, si perde il senso della vita in sicurezza. Eppure quella delle aggressioni è una costante dei dj set-trap. Genitori, sveglia: e se fosse la violenza evocata in quella musica a generare violenza? Il trapper intanto gonfia il suo portafogli poetizzando disagio, rabbia, droga, sesso. E mentre diventa ricco lascia ai suoi piccoli destinatari del consenso quella rabbia, quella droga e quel sesso che lui stesso gli ha trasmesso. 

Andrea Zambrano

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Un creato senza Creatore?

da Il Corriere del Sud 17 Marzo 2011

di Cosimo Galasso

Lo scorso 2 Settembre 2010, l’Agenzia Reuters, seguita, a ruota, dalle altre Agenzie internazionali pubblicava, un comunicato stampa destinato a stupire ed immediatamente diffuso in tempo reale, in tutto il mondo, dai media più importanti. La lettura del testo, già dalle prime righe, in effetti, giustificava l’enorme risonanza originatasi: «La creazione dell’universo si può spiegare anche senza l’intervento di Dio, poiché le ultime scoperte scientifiche hanno dimostrato che esistono alternative all’idea che esso sia nato dalla mano divina. Lo sostiene lo scienziato britannico Stephen Hawking nel suo ultimo libro The Grand Design…ect.»

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Basta casi come quelli di Desirée e Pamela. Fermiamo l’epidemia droga

da Tempi 14 Novembre 2018.

Altro che invocare sempre ulteriore legalizzazione. Serve un piano straordinario: si chiudano i luoghi dello spaccio “legale” e pseudolight, si modifichi la legge

di Alfredo Mantovano

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L’integrazione che l’islam non può accettare

Osservatorio internazionale cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa

Newsletter n.941 del 20 Novembre 2018

Esce il rapporto su “islam: problema politico” dell’ Osservatorio Van Thuân

di Silvio Brachetta

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Nell’Inghilterra “islamizzata” aumentano gli attacchi al coltello

Analisi Difesa 24 Novembre 2018

di Lorenzo Formicola

L’Ufficio per le statistiche nazionali inglesi a giugno rivelava che nei primi sei mesi del 2018 il fenomeno dei cosiddetti “crimini da coltello” era aumentato del 15% rispetto all’anno precedente.

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Note sulla moschea

La Civiltà Cattolica 599-603 quaderno 3618 (17 marzo 2001)

Khalil Samir S.I.*

Che cos’è una moschea

Ultimamente si è parlato di moschee in Italia; ma sull’argomento continua a permanere una cappa di genericità e approssimazione. Quando si discute sull’opportunità di costruire una moschea o di concedere terreni a questo scopo, è necessario anzitutto non dare per scontata la conoscenza dell’oggetto della discussione. La moschea non è una «chiesa» musulmana, ma un luogo che ha nell’islàm la sua funzione e le sue norme. Perciò si deve guardare all’islàm per capire che cosa essa è.

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Nazioni impunite

da Scenarieconomici.it

23 Novembre 2018

Francesco Carraro

Quando sentite la parola compact, mettete mano alla fondina. Ve lo ricordate il fiscal compact, no? Una delle principali tappe di quella marcia forzata verso l’instaurazione del Nuovo Ordine Europeo di cui la pervasiva invadenza della Commissione e la sua ossessione per i nostri conti pubblici costituiscono il frutto avvelenato.

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Sinistri: sempre più sconfitti ma sempre presenti!

Il Populista 19 novembre 2018

 Com’è possibile che gruppi e movimentini le cui idee sono state sconfitte dalla storia possano ancora riscuotere dei consensi – seppur minimi – dal punto di vista elettorale? Semplice: continuano ad essere beneficiari del “soccorso rosso” sono sempre presenti nelle trasmissioni e sui media. E intanto mentre dall’assemblea del 24 novembre molti si aspettano lo scioglimento di Liberi e Uguali, Roberto Speranza annuncia la nascita il 16 dicembre a Roma di una “nuova forza rosso-verde”

di Mauro Rotellini

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Alcune considerazioni su Chiesa e schiavitù

da Il Foglio, 7 luglio, 2011; Il Foglio, 14 luglio 2011

di Francesco Agnoli

Per tanto tempo la storiografia sulla schiavitù è stata, per lo più, parziale e incompleta. Per due motivi. Da una parte perché si è privilegiato lo studio dello schiavitù praticata dagli europei e dai coloni americani in età moderna, ingenerando così in molti la convinzione che lo schiavismo sia stato un vizio tipicamente nostrano, una colpa limitata ad una sola epoca e ad alcuni singoli popoli.

Dall’altra perché gli stessi storici che, per motivi ideologici, hanno puntato i riflettori solamente sullo schiavismo europeo, nell’ambito della stessa forma mentis hanno privilegiato, rispetto ad una visione d’insieme, la ricerca di eventuali omissioni della Chiesa cattolica, sovente accusata di non essere stata “sufficientemente” contraria allo schiavismo stesso.

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La libertà e le sue radici

da Il Corriere del Sud 13 Aprile 2011

di Piero Mainardi

Lo studio di Maurizio Ormas, La libertà e le sue radici. L’affermarsi dei diritti della persona nella pastorale della Chiesa dalle origini al XVI secolo (Effatà editrice, E. 17.50), demolisce il principale dei luoghi comuni della critica moderna che rivendica il primato rispetto alla teorizzazione della libertà e alla proclamazione dei diritti umani che sarebbero stati conculcati dalla Chiesa cattolica e dalla superstizione cristiana.

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