Tempi.it 21 febbraio 2018
La lezione di mons. Crepaldi sulla “Civiltà della vita e legislazioni che la minacciano”. «Bisogna pregare, lasciarsi convertire e usare la testa. Purtroppo oggi sempre meno cristiani lo fanno»
di Rodolfo Casadei
Feb 22
Tempi.it 21 febbraio 2018
La lezione di mons. Crepaldi sulla “Civiltà della vita e legislazioni che la minacciano”. «Bisogna pregare, lasciarsi convertire e usare la testa. Purtroppo oggi sempre meno cristiani lo fanno»
di Rodolfo Casadei
Feb 22
Dal sito Aleteia 20 Ottobre 2015
di Suor Theresa Aletheia Noble
Di recente ho letto su Epic Pew un pezzo di Shaun McAfee intitolato 13 Things You Should NEVER Say to a Priest (13 cose che non dovreste MAI dire a un sacerdote). Dopo averlo letto, ho pensato che fosse necessario un post simile per le religiose, o “suore”, come siamo note nella cultura popolare.
Feb 22
Corriere della Sera 12 Febbraio 2018
di Alessandro D’Avenia
«Tu vai, io sono qui, se cadi sono qui»: ricordo nitidamente il campetto di cemento screpolato sotto casa, la bicicletta gialla di mio fratello, gli alberi di mandarini di là dal muretto di protezione e l’espressione calma sul viso di mio padre quando mi insegnò ad andare in bicicletta, consegnandomi con fiducia alle strade del mondo e alle inevitabili sbucciature che dovevo imparare ad affrontare per diventare grande.
Feb 22
Dal sito Breviarium 14 Febbraio 2018
di Lucia Scozzoli
Ci sono condizioni di vita che scarnificano, abradono via ogni scorza di menzogna, buona o cattiva, ogni ipocrisia di protezione, ogni manierismo di facciata. A volte la chiamano follia, tanto è acida la verità che ci viene posta davanti senza filtri.
Feb 22
Avvenire Venerdì 16 Febbraio 2018
Studio italiano su 21 anni di coltivazioni nel mondo
di Marco Girardo
Non ci sono evidenze scientifiche che il mais geneticamente modificato possa risultare rischioso per la salute umana, animale o ambientale. Questa la conclusione della prima e più vasta analisi dei dati relativi a ventun anni di coltivazioni Ogm nel mondo, uno studio condotto dalla Scuola Superiore Sant’Anna e dall’Università di Pisa – ricerca indipendente, senza committenti in potenziale conflitto d’interesse, dunque – appena pubblicato sulla rivista intemazionale Scientific Reports.
Feb 22
La Verità domenica 18 febbraio 2018
di Alessandro Rico
Per corrompere la società bisogna cominciare corrompendo i giovani. Probabilmente è questo il motivo per cui sui testi scolastici, che dovrebbero trasmettere ai nostri ragazzi conoscenze basate su dati di fatto, oltre agli strumenti per formarsi autonomamente delle opinioni, si sta consumando una guerra ideologica.
Feb 22
Terrasanta.net 9 febbraio 2018
In Siria la prima vera battaglia diretta tra le forze della coalizione internazionale capitanata dagli Usa e l’esercito regolare siriano ha complicato le cose, ma le ha anche messe in chiaro…
di Fulvio Scaglione
Feb 22
Radici Cristiane n.130
– Gennaio-Febbraio 2018
Le aziende familiari vanno di moda e piacciono a tutti. Ai manager per la loro visione di lungo termine, ai politici perché creano posti di lavoro relativamente più sicuri ed all’opinione pubblica perché mantengono un legame con le comunità locali. Eppure su di loro pesano ingenerosi stereotipi e luoghi comuni, peraltro infondati, come è possibile dimostrare, cifre alla mano
di Riccardo Pedrizzi
Feb 22
La Nuova bussola quotidiana 6 novembre 2017
Ettore Gotti Tedeschi
Padre James V. Schall è un americano novantenne, sacerdote cattolico gesuita, professore emerito alla Georgetown University, filosofo e scrittore. Soprattutto bravo e coraggioso. Nel libro che propongo ai lettori della NBQ, Il giusto modo di sconfiggere la povertà (Fede&Cultura, 2017) mette in rispettosa discussione critica e con diplomatica eleganza gesuitica, tutte le tesi economiche che abbiam sentito affermare in questi quattro anni, riferite alla povertà, capitalismo, ambientalismo, diseguaglianza e persino misericordia. Un prezioso libretto che merita di esser letto.
Feb 15
Storia Libera anno IV (2018) n. 7
di Clemente Sparaco
Crisi delle ideologie e fine della modernità
Il 1989 ha segnato la fine dell’epoca dei grandi contrasti ideologici, della guerra fredda e del mondo diviso in blocchi contrapposti. In un senso più lato ha segnato la fine delle ideologie. Ma la fine delle ideologie era stata già teorizzata.
È sintomatico, infatti, che dalla fine degli anni Sessanta si cominciassero ad usare definizioni accomunate dal prefisso post: “società post-industriale”, “società post-capitalistica”, “ordine post-borghese” (1) . Nel ‘79 Lyotard in La condizione postmoderna (2) scrisse che il presente era contraddistinto dalla molteplicità dei discorsi in contrapposizione all’uniformità moderna. «Semplificando al massimo – affermava –, possiamo considerare “postmoderna” l’incredulità nei confronti delle metanarrazioni» (3).