La Verità 21 Gennaio 2024
di Marcello Veneziani
Quando morì Vladimir Illich Ulianov, detto Lenin, il 21 gennaio del 1924, la delegazione dei comunisti italiani al suo funerale non era guidata da Gramsci o da Togliatti, ma da Nicola Bombacci, per espressa volontà del Cremlino. Bombacci era il compagno italiano più vicino a Lenin; era a capo dei massimalisti rivoluzionari, guidò la scissione dei comunisti, volle la falce e martello nella bandiera rossa, sull’esempio sovietico. E poi fondò in Italia La Verità, slla scia della Pravda di Lenin e Trozskij. Salvo concludere la sua vita da fascista, fucilato a Dongo e appeso per i piedi dai suoi ex-compagni a Piazzale Loreto, accanto al corpo di Mussolini.
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