Elogio degli italiani

dal libro Pensare la storia

(Edizioni Sugarco – 1999)

di Vittorio Messori

Non per virtù, ma per amore di vita tranquilla, per timore di altre responsabilità oltre a quelle, già pesanti, della scrittura, sempre ho evitato di sedermi su sgabelli o poltrone di potere e di autorità, in quel mio piccolo campo che è la carta stampata, di libri e giornali. (Manzoni, su quel don Ferrante cui va un poco della mia simpatia: «Non gli piaceva né obbedire né comandare»)

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Massoneria & Rivoluzione francese. Fatale epilogo (6)

Ricognizioni

10 gennaio 2020

Mario Di Giovanni

Il 30 settembre 1791 l’Assemblea Nazionale Costituente dichiara concluso il suo compito, si scioglie e si ricostituisce in Assemblea Nazionale Legislativa. Su 745 deputati, 136 sono Giacobini, 246 moderati (Foglianti) mentre i restanti non si qualificavano ideologicamente.

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I poveri del Libano

LibanoNewsletter n.1 Gennaio 2017

Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.

Padre Damiano Puccini

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L’immigrazione incontrollata e il caso Amri: lezioni per l’Italia

Anis AmriDa “Il Foglio” del 3 gennaio 2016.

Alfredo Mantovano

In un sistema sicurezza – quello italiano – che è probabilmente il migliore in Europa, la vicenda di Anis Amri fa emergere l’inadeguatezza delle scelte politiche degli ultimi 3- 4 anni in tema di immigrazione.

Amri non viene in Italia per compiere un attentato, vi giunge su un barcone, commette reati comuni, viene giudicato, condannato e condotto in carcere, al cui interno è “radicalizzato”: terminata l’espiazione, la sua potenzialità criminale lo fa collocare per breve tempo in un Cie, dal quale è poi rimesso in libertà, con un decreto di espulsione non eseguito.

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La signora in blu che convertì i pellerossa

maria-de-agredaArticolo pubblicato su  Corriere della Sera

06 Aprile 2003

di Vittorio Messori

Maria de Ágreda non lasciò mai il monastero in Spagna. Anche se le tribù del Texas la vedevano apparire e insegnare il catechismo

Giunge una lettera dal Texas. Quel luogo nell’indirizzo del mittente suscita immediate, e ovvie, associazioni: i film western, naturalmente; i fumetti di colui che non a caso si chiama Tex; il centro spaziale di Houston; Dallas , la soap opera per antonomasia. Magari, in questi tempi di guerra, lo Stato americano che ha la più alta percentuale di arruolati tra i marines. Quelle due sillabe richiamano molte cose. Molte, ma non certamente una claustrale spagnola del Seicento che mai lasciò il suo monastero di Ágreda, cittadina sperduta sui monti della Vecchia Castiglia.

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La Vita e la Famiglia Gli insegnamenti di Papa Francesco nell’anno 2016

papa_famigliaOsservatorio internazionale “Cardinale Van Thuân”

sulla Dottrina sociale della Chiesa

 a cura di Benedetta Cortese

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Gorostieta, il generale dei cristeros: cristiano!

gen-gorostieta-velardeCulturaCattolica.it 23 Dicembre 2016

 Gianfranco Amato

Il mio viaggio in Messico mi ha dato l’opportunità di approfondire una scoperta storica interessante su un personaggio che mi è particolarmente caro. Si tratta del Generale Enrique Gorostieta Velarde, il comandante dell’Esercito cristero.

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Come un capo dei White Helmets siriani si è preso gioco dei Media Occidentali

white-helmetsda http://oraprosiria.blogspot.it/

27 Dicembre 2016

 di Gareth Porter

I White Helmets, nati per salvare le vittime intrappolate sotto le macerie degli edifici distrutti dai bombardamenti siriani e russi, sono diventati una delle fonti preferite dai mass-media occidentali che riferiscono su quei bombardamenti. Ritratti come gli eroi umanitari dell’ultimo anno ed anche candidati al Nobel per la pace nella scorsa estate, i White Helmets godono di una indiscussa credibilità presso i giornalisti che si occupano della crisi siriana, eppure il loro non può essere considerato un gruppo apolitico, dato che è copiosamente finanziato dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e dal Foreign Office inglese.

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La prostituzione non è un lavoro. Punire i clienti è solo un primo passo

prostituteProspettiva Persona.

Trimestrale di Cultura Etica e Politica

luglio-dicembre 2016

 Intervista all’On. Caterina Bini (Pd), prima firmataria di una proposta di legge che, sull’esempio francese e di altri Paesi europei, vorrebbe introdurre sanzioni per chi compra un corpo umano a fini sessuali 

Giuseppe Brienza

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A vent’anni dalla morte di Giuseppe Dossetti

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Giuseppe Dossetti

Per Rassegna Stampa dicembre 2016

Piero Mainardi

Il ventesimo anniversario della morte di Giuseppe Dossetti (15 dicembre 1996) cade in un momento particolarmente significativo per la società e la cattolicità italiana: nella fase di passaggio tra un governo  e un altro governo guidato da esponenti che sono espressione del “cattolicesimo democratico” e sotto la guida di un Presidente della Repubblica pure lui espressione di quest’area politica. Poco importa che i nomi di Matteo Renzi, Paolo Gentiloni e Sergio Mattarella siano culturalmente poco significativi, certamente non riconducibili integralmente a quel tipo di “cattolicesimo democratico” che, per esempio, un Romano Prodi incarnò in prima persona come eredità del dossettismo. Fatto sta che ne sono in qualche modo una prosecuzione e un esito. Sono la storia del “lungo cammino” che parallelamente il mondo comunista e parte di quello cattolico hanno compiuto per giungere al “grande abbraccio” politico nel “Partito Democratico”.

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