Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân 22 Gennaio 2024
di Paolo Piro
Nel 1937, quando Ayn Rand scrisse Anthem, tutti coloro che si rifacevano a teorie politiche egualitariste e collettiviste insorsero. Ritenevano ingiusto il quadro sociopolitico tracciato dalla Rand nel suo romanzo distopico. Ritenevano che i collettivisti, socialisti e comunisti, mai avrebbero potuto creare un mondo totalitario in cui la produzione fosse per l’uso e non per il profitto, dove ventilare dubbi su un pensiero dominate e collettivo, fosse un crimine, dove uomo e animale fossero equiparati, dove lo stato decidesse tutto lui, compreso il lavoro che devi fare, la vocazione che devi avere, il luogo dove abitare e la ristrutturazione di casa che devi fare. Il “futuro” ha dato ragione alla scrittrice russa.
Continua a leggere