L’alba di Farhad

Farhad BitaniTracce n.11 dicembre 2015

Figlio di un mujaheddin, con un passato immerso nell’odio. Di fronte agli attentati, racconta che cosa ha trasformato la sua vita.

di Alessandro Stoppa

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Guerre di religione. Guerre alla religione

Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân – Newsletter n.649 del 22 dicembre 2015

(Editoriale del bollettino n.4-2015)

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S.E. Mons.Giampaolo Crepaldi

Presidente dell’Osservatorio

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«Io, musulmana e fiera di essere stata la madonna nel presepe»

presepe viventeCorriere.it/scuola 19 dicembre 2015

Fatou Gaye, studentessa 19enne originaria del Senegal, innamorata di Justin Bieber e dell’informatica, scelta per interpretare Maria nel presepe vivente di Pescara : «Ho chiesto l’autorizzazione a papà e lui mi ha detto sì: l’amore appartiene a tutti»

di Nicola Catenaro

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Liberalismo questo sconosciuto

libertarismo

Il Timone n.147 Novembre 2015

Un solo concetto, tante interpretazioni e applicazioni storiche. Da Locke ai giorni nostri l’aspirazione alla massimizzazione della libertà porta a rivendicazioni anche contraddittorie. Come sui cosiddetti diritti civili.

di Giacomo Samek Lodovici

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Utero in affitto: il nodo è scoperto

utero_affittoAvvenire 19 dicembre 2015

Dibattito adesso finalmente utile e rivelatore

di Alfredo Mantovano

(Vicepresidente del Centro studi Livatino)

e Massimo Introvigne

(Presidente di Si alla famiglia)

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Con Gelli si chiude un’epoca della massoneria italiana

Licio GelliLa Nuova Bussola quotidiana

17 dicembre 2015

di Massimo Introvigne

Con la morte, all’età di novantasei anni, di Licio Gelli si chiudono insieme diverse vicende storiche. Si chiude, anzitutto, la storia terrena di Licio Gelli, figura di punta della massoneria italiana per molti decenni. Non ho mai conosciuto personalmente Gelli. Persone che lo hanno frequentato negli ultimi anni mi dicono che si fosse riavvicinato alla Chiesa cattolica, per cui aveva sempre mantenuto almeno una curiosità, come mostra la sua corrispondenza con la beata Madre Teresa di Calcutta, di cui fanno stato le biografie. Non saprei dire dove questo percorso di avvicinamento alla fede e alla Chiesa avesse portato Gelli. Mi auguro, per lui, molto vicino al Signore. È morto nell’Anno Santo della Misericordia, da molti anni non si occupava più direttamente di vicende massoniche, e certamente la Chiesa non serba rancore.

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“Gladio rossa”: l’apparato paramilitare del PCI

Turri_coverIl Corriere del Sud n. 9 – anno XXIII, 31 dicembre 2015

Appunti per una storia. Seconda parte

di Gianluca Agostini

Il primo studio organico sull’argomento della “Gladio rossa”, struttura paramilitare di natura clandestina organizzata dal Pci nel 1945 e sciolta nel 1974, è quello di Gian Paolo Pellizzaro che, nella sua pubblicazione Gladio Rossa (ed. Settimo Sigillo, Roma 1997), ha riportato il cd. “Dossier SIFAR”, dall’acronimo dell’allora servizio segreto militare, datato 28 febbraio 1950.

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Il significato pubblico del presepe. Perchè e come.

PresepeOsservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân Newsletter n.643

14 dicembre 2015

 Arcivescovo Giampaolo Crepaldi

Vescovo di Trieste, Presidente dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân

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Presentato Armi e bagagli, il “diario dalle BR” di Enrico Fenzi

Fenzi_coverLa Croce quotidiano – 5 dicembre 2015

L’ex terrorista rosso ripercorre le tappe di un cammino verso la redenzione ancora da terminare

di Giuseppe Brienza

Questo articolo è dedicato a chi non vuole limitarsi per conoscere la nostra storia e le vicende che hanno dato vita all’identità collettiva italiana facendo ricorso solo ai libri, ai film, agli amarcord, alle canzoni, insomma a tutto quell’armamentario retorico ed irresponsabilmente idealistico che disancora totalmente dalla realtà. «Le parole sono parole, ma solo i fatti ci parlano chiaro. Non bisogna rimanere nell’astratto quando descriviamo anni tragici della nostra storia».

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L’ultimo paradosso: se sei cristiano non puoi svolgere funzioni pubbliche

Deodato

Carlo Deodato

Il Foglio 10 dicembre 2015

Un convegno sulla sentenza sulle nozze gay. Parla Mantovano

di Pietro Piccinini

Milano. Quando a fine ottobre Carlo Deodato, il giudice del Consiglio di stato estensore della sentenza che ha annullato la trascrizione nei registri comunali italiani dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero, è stato sommariamente processato da giornali e tv a causa di alcuni vecchi tweet pro-famiglia e del suo definirsi “cattolico”, solo il Foglio e poche altre testate hanno parlato con preoccupazione di “linciaggio”. E vista la rapidità con cui il caso è sparito dai media, non è detto che chi avrebbe dovuto si sia effettivamente reso conto della sua gravità.

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