Il segreto della moneta da una corona

Corona_CsTempi.it 25 agosto 2015

Angelo Bonaguro

Che il regime comunista cecoslovacco avesse delle smagliature si sapeva: a volte erano capitati casi clamorosi come gli auguri a Václav Havel pubblicati sul «Rudé právo» con tanto di foto dell’allora dissidente («smagliatura» provocata da quei burloni dei suoi amici…). Ma l’episodio avvenuto negli anni ’50 e riportato alla luce recentemente dalla tv ceca è degno di un racconto di Čapek: potremmo intitolarlo Il segreto della moneta da una corona.

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Se non nascono più figli… L’Italia verso il suicidio demografico

Gotti_TedeschiLa Roccia n. 5 settembre-ottobre 2015

Ettore Gotti Tedeschi, economista, presidente in Italia di una banca internazionale, già presidente dello lor, l’Istituto per le opere di religione. È soprattutto conosciuto per avere contribuito in modo importante a diffondere l’idea che l’inverno demografico, cioè il fatto che in Italia dagli anni ’70 nascano sempre meno bambini, non sia una delle tante problematiche che affliggono il Bel Paese, ma sia la questione che ha originato la crisi economica che stiamo vivendo e dalla quale non si riesce a uscire, volendo negarne le vere origini. Gli abbiamo chiesto qualche indicazione per comprendere la crisi economica che sembra attanagliare l’Europa.

a cura di Marco Invernizzi

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Lituania e don Juozas: una nazione e un sacerdote esemplari.

Juozas ZdebskisSicilia cristiana 19 dicembre 2012

di Guido Verna

Le sofferenze e l’eroismo della nazione lituana sono ampiamente generalizzabili per essere assunti come esemplari descrizioni del rapporto tra regime comunista e mondo “religioso” in genere e cattolico in specie.

La patria di Romas Kalanta — il diciannovenne che a Kaunas, il 14 maggio 1972, aveva bruciato la sua giovane vita al grido «”Libertà alla religione, libertà alla Lituania, fuori i russi!”» — era profondamente cattolica. Per mantenere questa sua identità aveva già molto sofferto sotto le occupazioni zarista e nazionalsocialista; ma l’invasione comunista era ben più dura da sopportare: ora la Lituania aveva di fronte la massima organizzazione antidio prodotta dalla storia umana che non tollerava ostacoli nella costruzione del suo ’”uomo nuovo”, “pensato” e “progettato” ateo e totalmente terreno.

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I poveri del Libano

LibanoNewsletter Ottobre 2015 n 7

Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.http://www.ouipourlavielb.com/en/mission

padre Damiano Puccini

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A chi giova la dissoluzione

no_famigliaAvvenire, editoriale del 24 settembre 2015

 Famiglia «bastonata» per puro interesse

di Giacomo Samek Lodovici

Oggi «c’è una crisi della famiglia, crisi perché la bastonano da tutte le parti e la lasciano molto ferita!» e la famiglia stessa e il matrimonio non sono stati «mai tanto attaccati come al giorno d’oggi»: parole del Papa (pronunciate qualche mese fa) che, martedì scorso, a Cuba, ha anche sottolineato che «La famiglia ci salva da due fenomeni attuali […]: la frammentazione, cioè la divisione, e la massificazione. In entrambi i casi, le persone si trasformano in individui isolati, facili da manipolare e governare. E allora troviamo nel mondo società divise, rotte, separate o altamente massificate [che] sono conseguenza della rottura dei legami familiari». Anche per questo motivo bisogna che «Abbiamo cura delle nostre famiglie, veri spazi di libertà».

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Più Famiglia meno Tv

bambini e tvLa Roccia n.5 settembre-ottobre 2015

Molti genitori chiedono come, quanto e quando usare la TV nell’educazione dei figli. Alcune riflessioni e suggerimenti per decidere usando l’intelligenza e il buon senso

Laura Costa

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Renaud Camus: “Gli immigrati sono l’arma dei nuovi comunisti”

immigratiLibero quotidiano.it 5 Ottobre 2015

di Francesco Borgonovo

Non è facile acchiappare Renaud Camus. E non solo perché vive appartato in un castello nei Pirenei. È sfuggente, Camus, ma non perché si sottragga al dibattito, anzi. Semplicemente, è difficile appiccicargli un’ etichetta o tirarlo per la giubba da una parte e dall’ altra.

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Se Miss Italia ci ricorda la differenza fra sessi

miss_Italia_2015La Nuova Bussola quotidiana

27 settembre 2015

di Roberto Marchesini

Alice Sabatini, Miss Italia 2015: “[Mi sarebbe piaciuto vivere nel] 1942… per vedere realmente la Seconda Guerra Mondiale, visto che i libri parlano pagine e pagine… beh, la volevo vivere. Però tanto so’ donna, tanto il militare non l’avrei fatto, sarei rimasta a casa con la paura di…”. Questa frase è rimbalzata ovunque nel web, prono come al solito all’indignazione telecomandata (“Siamo passati da «Vorrei la pace nel mondo» a «Vorrei vivere la guerra»”). Poi Alice ha avuto modo di spiegarsi (meglio: ha dovuto giustificarsi) e ha mostrato uno spessore umano maggiore di molti che l’hanno sbeffeggiata sui social network: «La mia bisnonna ha vissuto quel periodo. La sera della finale ero agitata perciò, quando mi hanno chiesto del periodo storico in cui avrei voluto vivere, ho pensato subito alla mia bisnonna Augusta».

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In memoria di Romas Kalanta: i “fuochi” della libertà

Romas_Kalanta

Romas Kalanta

Sicilia cristiana 19 dicembre 2012

di Guido Verna

1. Poco più di quarant’anni fa si compiva il sacrificio di Romas Kalanta, il diciannovenne cattolico lituano che il 14 maggio 1972 bruciò la sua giovane vita. Lungo il viale della Libertà di Kaunas, si fece avvolgere dalle fiamme affinché quei bagliori potessero aiutare il miope occidente a “vedere” finalmente — foss’anche solo un po’ — le catene che dolorosamente serravano la sua patria.

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Il soldato riluttante: così non sa più fare la guerra

pacifismoLa nuova Bussola Quotidiana, 23 settembre 2015

di Gianandrea Gaiani

Il tema è di attualità da molti anni, ma la “pseudo guerra” allo Stato Islamico lo ha riportato drammaticamente alla ribalta. L’Occidente non è più in grado di combattere. All’umiliazione di non aver avuto la capacità di fermare l’Isis sul terreno e di non essere riusciti a farlo con il debole sforzo aereo della Coalizione, si aggiunge per l’Occidente anche lo smacco inflittoci da Mosca che in questi giorni ha inviato in Siria almeno 1.500 militari con reparti di fanti di Marina già segnalati in azione, loro sì “boots on the ground”, contro l’Isis

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