Elogio paradossale (ma non troppo) dell’evasore

evasione fiscaleIl Giornale nuovo 13 ottobre 1983

Non è vero che i contribuenti onesti sonio tartassati solo perché c’è «chi non paga»

 Antonio Martino

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Una storia di persecuzioni: i maroniti

san_MaronAvvenire 21 ottobre 1983

di Marco Invernizzi

(del Comitato per la libertà dei cristiani libanesi)

Mentre i vescovi maroniti, riuniti in sessione straordinaria a Bkerke, a nord di Beirut, lanciano un appello in cui si chiede, tra l’altro, di “porre fine al proseguimento dei massacri e delle deportazioni dei cristiani nello Chouf, a Metn e Mraige, così come agli incendi delle chiese e alla demolizione dei conventi e delle case, che proseguono nonostante la proclamazione del cessate il fuoco”, Walid Jumblatt, il capo dei socialisti drusi, che sono tra i massimi responsabili dei massacri avvenuti nella battaglia dello Chouf, viene ricevuto a Roma dal presidente del Consiglio, on. Bettino Craxi.

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Reverendo fratello Marx

Il Sabato 11-17 giugno 1988

Un libro uscito in Francia ricostruisce le mosse del Cremlino su sette e chiese occidentali

cover

Una vera e propria macchina d’influenza, potente soprattutto sotto Andropov. Gli interventi sono tanti. Ecco i più clamorosi

di Maurizio Blondet

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Quando gli iceberg arrivavano alla latitudine di Napoli e nessuno si angosciava per il cambiamento climatico.

icebergTratto da: www.svipop.org

di Fabio Malaspina (fisico)

Nella notte del 14 aprile 1912, durante il viaggio inaugurale, il Titanic (soprannominato “l’inaffondabile”) urtò contro un grande iceberg e colò a picco alle ore 2.20 della mattina del giorno 15, causando la morte di 1512 persone. Era quasi giunto a destinazione (41.16 N; 50,14 O), si trovava praticamente davanti a New York. Ma come mai degli iceberg galleggiavano alla latitudine di Napoli? Di fronte a quale sconvolgimento climatico si trovarono i passeggeri della nave?

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Risparmiare. Ma per chi?

risparmioIl Secolo d’Italia 15 novembre 1983

 di Marzio Narici

IL RISPARMIO non è più di moda. E non lo è -come ha rilevato anche larga parte della stampa in questi giorni — perché da alcuni lustri lo Stato, mentre da un lato è impegnato a penalizzare con ogni sorta di tasse e gabelle i citta­dini propensi a risparmiare una sia pur modesta parte delie loro entrate, dall’altro fornisce un cattivo esempio, spendendo assai più di quanto incassa e facendo ricadere sull’intera collettività di lavoratori e pensionati il peso di questa scriteriata politica di spesa pubblica.

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Dati ambigui e prove certe

Aspenia Rivista di Aspen Istitute Italia n.38-2007

Il rapporto prodotto dal panel sul cambiamento climatico dell’ ONU presenta serie lacune, di sostanza e di metodo. E riflette i rischi di un approccio basato su idee preconcette: dati ambigui sono interpretati come prove certe. Ne possono derivare politiche che si concentrano sui mutamenti climatici a scapito di altre emergenze globali, dall’AIDS alla povertà.

di Emilio Gerelli

(professore emerito all’Università di Pavia e membro dell’Accademia dei Lincei)

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Memorie dall’inferno bianco

Salamov_coverIl Giornale 25 febbraio 1995

Pubblicati in Italia i «Racconti di Kolyma» dove lo scrittore descrive i suoi diciassette anni di lavori forzati

Salamov e la sua tragica odissea dal gulag al manicomio

di Cristina Bongiorno

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I Marines in Algeri

Us marinesArticolo pubblicato su Avvenire

13 maggio 2003-07-21

di Maurizio Blondet

Quando Gioacchino Rossini compose “L’italiana in Algeri” (rappresentata a Venezia nel 1813 raccontò in chiave comico-sentimentale una tragedia plurisecolare. Il bey di Algeri , coi suoi pirati, rapiva ogni anno centinaia di italiane e italiani. Marinai, viaggiatori sulle navi europee, abitanti delle coste di Malta, Sicilia e Sardegna. E Algeri (che contava 50 mila abitanti) era soltanto la maggiore città dei pirati. In realtà, tutta la Costa di Barberìa, i 1.600 chilometri da Gibilterra alla Sirte in Libia, pullulava di pirati. Formalmente governatori provinciali dell’impero Ottomano, ma in realtà indipendenti, i bey di Algeri, Tripoli e Tunisi avevano creato una vera economia della corsa.

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Così la Polonia cristiana fermò Lenin

poloniaIl Secolo d’Italia Domenica 13 agosto 1995

Giovanni Cantoni

L’IMPERO socialcomunista è in via di liquidazione dal punto di vista statuale e di consistente trasformazione da quello culturale; di questa liquidazione anche l’opinione meno sensibile ai valori religiosi è disponibile ad attribuire parte del merito alla nazione polacca e al «Papa polacco», il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, cioè a considerarla frutto di una lenta ma inesorabile erosione del sia pur minimo consenso sociale del regime instaurato in questo paese all’ombra dell’Armata Rossa nel 1945, un’erosione accompagnata dalla conservazione e dall’alimentazione del corpo sociale con valori naturali e cristiani.

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L’embrione umano e il frigorifero

crioconservazioneL’Osservatore Romano 7 giugno 1995

In merito alla proposta formulata da uno degli operatori della procreazione assistita

Gino Concetti

Dopo l’ondata furiosa per legittimare l’aborto come un diritto civile della donna si sta sempre più prendendo coscienza dell’inviolabilità del diritto alla vita del nascituro. Ora non c’è più nessuno che non si arrenda di fronte al dato scientifico che la vita di un essere umano ha inizio nel momento stesso della fecondazione dell’ovulo. Un rilevante apporto in tal senso è venuto dalla fecondazione in vitro, che ha consentito agli scienziati di verificare tutti i processi della generazione umana.

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