Hitler, un si all’aborto che precorre il Cairo

imagesAvvenire 14 agosto 1994

Un testo del Terzo Reich sulla natalità

Maurizio Blondet

A proposito della prossima Conferenza del Cairo, c’è capitato fra le mani un importante documento politico sul modo di affrontare la crescita della popolazione in certi Paesi del mondo. Ne pubblichiamo alcuni passi:

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Scorte alimentari in declino? E solo un allarme strumentale

scorte_alimentariLa Voce – rubrica baffo verde –

28 agosto 1994

di Federico Fazzuoli

Tra pochi giorni i riflettori di tutto il mondo saranno puntati sul Cairo che ospiterà l’ottava Conferenza mondiale dell’Onu sulla Popolazione e lo Sviluppo. Sul tappeto il problema dell’aumento demografico: aumento che si concentrerà soprattutto nei Paesi più poveri, che già oggi non sono in grado di assicurare né cibo, né tantomeno benessere. Le cifre dicono che nel 2025 la Terra sarà popolata da 8 miliardi e mezzo di persone: 3 miliardi in più rispetto ad oggi.

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Il ritorno degli animalisti

animalistiStudi Cattolici febbraio 1993

di Paolo Pugni

«Io amo l’umanità: sono gli uomini che non riesco a sopportare», esclama Linus in una famosa striscia di Charles M. Schulz. «In ogni angolo della terra c’è qualcosa di troppo: l’uomo», aggiunge una rivista ecologista di qualche anno fa. Purtroppo mentre la prima affermazione è carica di simpatica ironia, la seconda è solo viziata da una presunzione che origina dall’ignoranza. L’uomo è davvero di troppo su questo pianeta? L’uomo è solo un animale tra gli animali, anzi il peggiore degli animali? Che rapporto c’è tra l’uomo e gli animali?

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Il rischio Malthus

conferenza_Cairo_1994Il Tempo 1 settembre 1994

L’igiene etnica rispunta alla conferenza del Cairo

L’insopprimibile ricchezza dei figli

di Giuseppe Sermonti

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Allarmi. Arrivano i buddhisti

buddhismoAvvenire 7 dicembre 1993

Sono già diecimila i convertiti in Italia, ma molti di più i simpatizzanti e persino i cattolici che credono nella reincarnazione Grazie a testimonial» come Roberto Baggio

di Massimo Introvigne

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Genocidio di Francia

vandeaAvvenire 23 febbraio 1993

Un articolo del cardinale Paul Poupard a 200 anni dai moti

 Fu uno sterminio di massa organizzato

di Paul Poupard

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Wall Street sbarcò a Berlino negli anni ’20

nazismo_UsaPubblicato su Avvenire

di Maurizio Blondet

L’Ibm rischia di sborsare miliardi (di dollari) in indennizzi ai sopravvissuti dei lager. Fu la grande azienda americana, attraverso la sua controllata tedesca Dehomag, a fornire gli apparecchi elettromeccanici contabili a schede perforate (antenati dei computer) con cui il Terzo Reich poté gestire la complessa “selezione” degli ebrei in Germania, e il loro inoltro e smistamento nei campi della morte. L’automazione Ibm per la soluzione finale: così accusa Edwin Black, giornalista americano, nel suo “L’Ibm e l’Olocausto” (Rizzoli, pagine 606, lire 36.000).

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Quando l’abuso della ragione genera i giacobini

insorgenzeAvvenire 19 ottobre1993

«Le Insorgenze in Italia»

di Dario Antiseri

E‘ il buon senso a istruirci sul fatto che di buone intenzioni sono lastricate le vie dell’inferno. E non solo il buon senso, cioè l’esperienza di generazione in generazione di uomini, ma anche filosofi come Vico, Hume, Ferguson, Kant, Hegel — a suo modo —, storici come Paolo Sarpi e ai nostri giorni Edward Carr, sociologi come Weber e Merton, economisti come Smith, romanzieri come Tolstoj sono stati ben consapevoli del fatto che le azioni umane intenzionali non sempre, anzi raramente, conducono agli effetti programmati e voluti. Essendo le conseguenze di un’azione infinita, l’emergenza di effetti non intenzionali è la norma.

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Guerra civile nell’Islam

islam_divisioni

Il Sole 24 Ore sabato 20 marzo 1993

Le ultime esplosioni di violenza tra musulmani si spiegano con le divisioni religiose

 L’Occidente è solo l’ultimo avversario esterno ma la resa dei conti è tra i «fedeli»

di Alessandro Corneli

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La Loira contro Robespierre

Vandea

Annegamenti di massa degli insorti

Avvenire 16 febbraio 1993

Prosegue il dibattito a 200 anni dall’inizio dei moti controrivoluzionari

«Fu la prima guerra di popolo al totalitarismo»

di Franco Cardini

Quando, nel 1989, si avviarono le «celebrazioni» per il bicentenario della Rivoluzione francese, le voci polemiche non furono poche: e non si riuscì — nonostante i reiterati tentativi in tal senso — a metterle a tacere gabellandole riduttivamente come «reazionarie» o accusandole di essere espresse da quella storiografia «revisionistica» che molti preferiscono demonizzare in blocco anziché affrontare con gli argomenti della critica

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