1984, l’incubo di Orwell entra nei giornali

neolinguaIl Timone n. 138 dicembre 20114

Le linee guida per i giornalisti sull’omosessualità impongono una ”neolingua”, sul modello del celebre romanzo. Mediante la coniazione di nuovi termini o la distorsione di quelli esistenti c’è chi vuole costringere a pensare in modo univoco, cancellando la realtà

di Laura Boccenti

Nel 1949 viene pubblicato per la prima volta il romanzo 1984 di Georges Orwell (1903-1950), anarchico passato al socialismo e vittima delle persecuzioni staliniste al tempo della guerra civile spagnola. 1984 è un formidabile atto d’accusa nei confronti della pretesa totalitaria di voler piegare la realtà e le persone a un fine superiore, che a parole coincideva con la felicità del popolo, ma alla fine si identificava nella sottomissione cieca ai partiti totalitari e ai loro leader. La narrazione è ambientata in un futuro prossimo (l’anno 1984) quando la terra è divisa tra tre grandi potenze che sfruttano lo stato costante di guerra tra loro per mantenere il controllo totale sul popolo.

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Ania Golędzinowska, da un mondo di droga e violenza al mondo dello spettacolo a… Medjugorje

AniaTratto da fermenticattolicivivi 9 marzo 2012

Sono Ania, ho ventotto anni, siamo a Medjugorje, dietro di me c’è il Monte Podbrdo dov’è la statua della regina della Pace.

Volevo dirvi due parole sul libro che ho scritto. [clicca su Buone Letture per trovarlo]. A dire il vero temevo tantissimo il giudizio della Chiesa in quanto il libro è scritto in modo molto crudo e molto vero, invece con mio immenso stupore devo dire che sto ricevendo tantissimi pareri buoni dai sacerdoti, quindi questo mi rende molto felice.

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Crisi della famiglia, crisi del soggetto

identità_genereStudi Cattolici n.645 Novembre 2014

La frammentazione del gender

Crisi di genere, crisi della famiglia, crisi di identità. Con l’imporsi della cultura relativista che estremizza l’individualismo nell’affermazione totale dell’io, si sono gravemente compromesse le trame del tessuto sociale, a partire dal nucleo centrale della famiglia.

La frammentazione del tessuto sociale, in quella che il sociologo Baumann ha con efficacia definito la società liquida, oggi passa attraverso il tentativo di legittimazione della teoria del gender, che cancella i due generi naturali maschile e femminile, mostrando a ogni essere umano una presunta autonomia demiurgica di programmazione del proprio essere, che passa anche da nuove forme di convivenza e di adozione.

Fabiana Cristofari, dottore di ricerca in Scienze, Tecnologia & Diritto e docente di Bioetica, addentrandosi con efficacia nella casistica e nella problematica, svela come dietro a questa possibilità manipolatoria ci sia solo un essere decostruito della propria personalità in prospettiva nichilista.

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Il Socialismo come fenomeno storico mondiale (di Igor Safarevic)

animalfarm[per leggere o scaricare il vol. clic sulla foto]

(per gentile concessione della casa editrice La casa di Matriona)

Vi sono al mondo cose che, evidentemente, non possono essere scoperte senza averne una vasta esperienza, propria o del proprio ambiente. Così quest’opera, pur utilizzando un’abbondante letteratura già nota agli specialisti, abbraccia con sguardo nuovo e penetrante il corso plurimillenario del socialismo mondiale e vede la luce, come è logico, in un paese che ha vissuto (e vive) l’esperienza socialista più brutale e duratura dell’Era moderna.

E, altrettanto logicamente alla luce della situazione di questo paese, il libro si deve non alla penna di un uomo di formazione umanistica (da noi, dopo l’Ottobre, proprio le discipline umani-stiche sono state le più colpite nei loro maggiori esponenti) ma alla penna di un matematico di fama mondiale: nel mondo comunista gli esponenti delle scienze esatte sono costretti a sostituirsi ai loro decimati fratelli umanisti.

In compenso questa circostanza ci offre la rara possibilità di avere un’analisi coerente della teoria e della pratica del socialismo mondiale ad opera di un eminente intelletto matematico, da sempre abituato alla rigorosa metodologia che comporta la sua scienza. Chi, se non lui, ha autorità per proferire un giudizio come questo: «Nel marxismo manca perfino il clima per un’analisi di tipo scientifico»?

(dalla Prefazione di Aleksandr Solzenicyn)

Il dovere cristiano della militanza contro-rivoluzionaria

conferenzaTratto dal sito http://www.atfp.it/

Trascriviamo un discorso basato su testi del prof. Plinio Corrêa de Oliveira, e letto a nome suo nel corso della “XXXI Reunión de Amigos de la Ciudad Católica”, tenutasi a Madrid nel dicembre 1992

di Julio Loredo

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La morale tra “pubblico” e “privato”

moralitàIl Timone n.138 dicembre 2014

È diffusa la convinzione che l’agire privato sia insindacabile. Purché non danneggi nessuno, per la vita privata non ci sarebbero criteri morali. È una idea sbagliata

di Giacomo Samek Lodovici

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Il Magistero di Papa Francesco sulla comunicazione sociale

comunicaz_socialeIl Corriere del Sud 

n.10 del 31 dicembre 2014

Gianluca Agostini

Come annunciare il Vangelo con i moderni strumenti della comunicazione sociale? E’ questa una sfida fondamentale per la Chiesa, corrispondendo a quella che è la sua missione: “Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato…Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato. Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato.” (Vangelo di Matteo, 16, 9. 14 – 16).

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Don Milani e Papa Francesco, l’attrazione della testimonianza

brienza_coverVatican insider (La Stampa) 24 gennaio 2015

Nel libro di Giuseppe Brienza la comparazione tra fra gli scritti e discorsi di Bergoglio e del sacerdote fiorentino. Molte le affinità tra le due figure unite da una medesima passione educativa

Redazione

La figura di Don Lorenzo Milani (1923-1967), parroco, scrittore, giornalista ed educatore, continua ad interessare ed a far discutere. Papa Francesco ne ha sancito la completa “riabilitazione” definendolo, nel discorso rivolto al mondo della scuola il 10 maggio 2014, «un grande educatore». L’Arcivescovo-Vescovo di Trieste Mons. Giampaolo Crepaldi, presidente dell’ “Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuan”, nella Prefazione al libro, riconosce che l’esperienza del Priore di Barbiana «è senz’altro ricca, ma non ancora definitivamente conosciuta nella sua complessità».

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Hitler odiava la Chiesa: «non ha che un desiderio: la nostra rovina…»

Hitler_chiesaDal sito uccronline.it 20 febbraio 2012

Antonio Ballarò

In “Novecento, il secolo senza croce” (Sugarco 2011), Francesco Agnoli parla delle origini ideologiche e culturali di Hitler, le quali riescono anche a spiegare i lager e i progetti di sterminio del Führer. Di certo infatti, non basta il Mein Kampf per poter descrivere completamente la sua ideologia basata su due concetti fondamentali: la Chiesa si trova “in conflitto con le scienze esatte e con l’indagine scientifica”, e il cristianesimo non si è imposto se non grazie ad una “fanatica intolleranza”. Per usare le parole del massimo esponente nazista diremmo che: “Oggi il singolo deve constatare con dolore che nel mondo antico, assai più libero del moderno, comparve col cristianesimo il primo terrore spirituale”.

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“La Croce”, il quotidiano che non ha paura di dare scandalo

croce quotidAg Zenit (Zenit.org) 12 gennaio 2015

Alla vigilia dell’uscita nelle edicole, Mario Adinolfi presenta il quotidiano che ha fondato per sfatare “i falsi miti di progresso” promuovendo “una cultura della vita e della famiglia”

Federico Cenci

Da domani, 13 gennaio 2015, i lettori italiani potranno trovare in edicola una voce nuova. Una voce che, per dirla con il suo fondatore Mario Adinolfi, non canterà nel coro e sarà contro ogni mistificazione”. E che inoltre – va riconosciuto – non manca di coraggio. In un periodo storico tutt’altro che roseo per la piccola editoria, La Croce – quotidiano ha deciso di rinunciare ai finanziamenti pubblici e di lanciarsi in quest’avventura senza avere alle spalle alcun facoltoso imprenditore.

Un segno di fiducia nel futuro. Di fiducia nel fatto che un numero crescente di lettori è stanco di sciropparsi “i falsi miti di progresso” su temi quali aborto, eutanasia, gender, “nuovi diritti”. La Croce sfiderà questi “miti” proponendo “una cultura della vita e della famiglia”. Ma non finisce qui. Ogni giorno racconterà la realtà tutta, spaziando dalla politica all’economia, dalla cultura allo sport. Alla vigilia del debutto nelle edicole, Adinolfi presenta La Croce a ZENIT.

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