Intervista a Massimo Introvigne, docente alla Pontificia università salesiana di Torino: “Anche i santi dicevano di parlare con la Madonna…”
Sabrina Cottone
Giu 18
Intervista a Massimo Introvigne, docente alla Pontificia università salesiana di Torino: “Anche i santi dicevano di parlare con la Madonna…”
Sabrina Cottone
Giu 18
Arrivano a decine di migliaia sulle nostre coste. Giusto pensare all’accoglienza, ma con certe regole e secondo giustizia. Ai cattolici il compito di incontrarli e di offrire loro il messaggio di Cristo
di Riccardo Cascioli
Giu 18
Anche la più comprensibile delle intenzioni per aprire la porta alla selezione degli embrioni sani finisce per legittimare lo scarto degli esemplari difettosi
Giacomo Samek Lodovici
In questi giorni la Corte Costituzionale sta valutando la legittimità del divieto di diagnosi pre-impianto contenuto nella legge 40 e confermato dalla volontà popolare nel referendum del 2005.
Più volte su questo giornale è stato notato che, qualora la Corte decidesse di abrogare il divieto, con ciò si finirebbe con l’introdurrebbe nel nostro ordinamento – anche non volendolo – un principio di eugenetica. Sarebbe un grave passo su una china estremamente pericolosa.
Giu 18
Italiani, rivista che ignora il politicamente corretto
n. 168 del 30 Maggio 2015
Curatore: Luigi Fressoia
Com’è giusto che sia anche questo 15 maggio ho passato la giornata a Gubbio per succhiare le buone energie vitali che questa città in quel giorno sa produrre ed emanare. Città in festa in onore del suo patrono, S.Ubaldo. Di lui non si conosce moltissimo ma anche il popolo minuto sa che difese Gubbio in periodi foschi di invasioni e guerre.
Tutti sanno -in tale città molto compatta nelle sue tradizioni e identità- che Ubaldo salvò Gubbio da Federico Barbarossa e soprattutto guidò la comunità nel drammatico frangente di una lega di ben undici città fermamente intenzionate a sottometterla. Ubaldo fu sagace e vinse, la città fu libera di rimanere nei suoi costumi e istituzioni.
Giu 18
La Croce quotidiano 11 giugno 2015
di Costanza Miriano
Faccio una proposta: separiamoci tutti. Se lo Stato dovesse dare una valenza pubblica alle unioni di persone dello stesso sesso, se addirittura dovesse passare il ddl Cirinnà, che non solo dà un riconoscimento alle convivenze di persone indipendentemente dal sesso, ma le equipara in tutto tranne che nel nome al matrimonio, ritengo che noi che investiamo nella famiglia ci dovremmo separare civilmente.
Giu 18
“cercate ogni giorno il volto dei santi e traete conforto dai loro discorsi”
[Didaché IV, 2; CN ed., Roma 1978, pag. 32]
di Rino Cammilleri
Giu 18
Giu 11
venerdì 5 giugno 2015
A leggere certa “letteratura scientifica” si vede chiaramente che non esistono centri di ricerca indipendenti da pressioni economiche
di Giuseppe Brienza
Giu 11
di Antonio Socci
Cosa si sarebbe detto se Orietta Berti fosse stata chiamata alla Trilateral per discutere con Rockefeller sul futuro del pianeta (ovviamente al di sopra dei governi come si fa in questi Club d’elite)? E come vedreste la convocazione di Pupo al Bildeberg per decidere le sorti del mondo, sempre con buona pace dei popoli e pure degli stati ormai spregiati come enti inutili?
Giu 11
Cultura&Identità, rivista di studi conservatori Anno VII n.8 – 7 giugno 2015
di Dale Ahlquist
Dale Ahlquist è presidente e cofondatore dell’American Chesterton Society, con sede a Minneapolis (Minnesota). Scrittore, opinionista e attivo nel campo della formazione, come Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) si è convertito al cattolicesimo in età adulta. A Chesterton Ahlquist ha dedicato molti volumi; sul creatore di Padre Brown ha incentrato la serie televisiva che conduce, intitolata G. K. Chesterton: Apostle of the Common Sense, tuttora in programmazione sull’emittente EBTN. E del tutto naturale, quindi, che del principe del paradosso”, come fu definito Chesterton, Ahlquist adotti anche lo stile spiazzante.
Proprio perché Ahlquist spinge sul pedale del paradosso, il lettore italiano che vive in una società un tempo cattolica, secolarizzata di più e da più tempo di quella americana — sebbene gli sforzi di “europeizzazione” compiuti dal presidente Barack Hussein Obama e dalla sua Amministrazione si strano rivelando molto efficaci — dovrà quindi leggere il testo con beneficio d’inventario e, soprattutto, non scandalizzarsi dell’uso spregiudicato del vocabolo “fanatismo”, che dalle nostre parti è utilizzato come una clava per mettere alla berlina una qualunque idea religiosa che, tanto per parafrasare Richard Weaver (1910-1963). pretende di avere delle conseguenze nella vita sociale.
[Maurizio Brunetti]