Alle porte del cielo e dell’inferno (di Gloria Polo)

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La presente testimonianza della dott.sa Gloria Polo è frutto di un lavoro redazionale originale che ha permesso di correggere gli errori di traduzione della prima edizione e di colmarne le lacune narrative, essendo confluiti in essa molti brani complementari tratti da altre testimonianze di Gloria e da colloqui inediti tra Gloria e il curatore di questa edizione.

L’attacco è concentrico, vale ancora la pena resistere?

sentiDal blog di Costanza Miriano novembre 2014

di Costanza Miriano

Oggi era una di quelle giornate che non finiscono mai. Poi, a un certo punto, ha cominciato a intravedersi la luce alla fine del tunnel. Strisciando pancia a terra in direzione del divano – obiettivo cioccolatino con abbiocco istantaneo – qualcosa mi ha trattenuto. Dovevo scrivere questo post. Ho indossato la tenuta da combattimento, la felpa pellicciata che la mia amica Federica mi ha spedito dalla Casa Bianca, altrimenti detta Air Felp One, e ho acceso il computer. Va be’, più esattamente ho messo la felpa, ho mangiato due fette di polpettone e ho acceso il computer.

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Ivan Slezjuk

“cercate ogni giorno il volto dei santi e traete conforto dai loro discorsi”

[Didaché IV, 2; CN ed., Roma 1978, pag. 32].

Ivan Slezjuk

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I doveri dello Stato e il significato della rivoluzione

repubb_itaOsservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân

Newsletter n.552 – 25 novembre 2014

di Fabio Trevisan

Nel richiamare lo Stato ai suoi inderogabili compiti, il pensatore cattolico svizzero Gonzague de Reynold (1880-1970) definiva, nel 1938, l’alta missione di conservare e incrementare il bene comune: “Lo Stato è una necessità sociale, un’esigenza del bene comune…Lo Stato non si deve assolutamente sostituire alla società né si deve identificare con la nazione. E non deve neppure far tutto, ma deve capire e dirigere il tutto. Questa è la missione elevata, difficile, imperiosa dello Stato”.

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Irma Grivot & C.

“cercate ogni giorno il volto dei santi e traete conforto dai loro discorsi”

[Didaché IV, 2; CN ed., Roma 1978, pag. 32].

Irma Grivot & C.

di Rino Cammilleri

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Il padre dov’era. Intervista allo psicanalista Giancarlo Ricci

il-padre-dovera_coverTempi 16 febbraio 2014

Lo psicanalista Giancarlo Ricci spiega che l’assenza di limiti posti dal maschio «ha snaturato la madre e i figli che non sanno più la via per essere felici»

di Benedetta Frigerio

ll 33 per cento dei giovani italiani, tra i 18 ai 30 anni, rispondendo alle domande del questionario dell’Istituto Toniolo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ha risposto che il loro punto di riferimento primario è la madre. La ricerca, presentata in occasione del XIII Congresso della Cei per la pastorale giovanile, mette al secondo posto i ragazzi che si affidano agli amici (26 per cento), al terzo quelli che confidano nei partner (14). Mentre solo il 9 per cento pensa che la figura di riferimento sia il padre.

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“Hate speech”: la rivoluzione del gender si serve del linguaggio

Hate-speechCorrispondenza Romana n.1366

del 19 novembre 2014

di Lupo Glori

«Usa internet col cuore: no all’odio, no all’intolleranza sul web». Questo l’ambiguo motto della campagna promossa dal dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei ministri che aderisce al progetto Young People Combating Hate Speech Ondine (I giovani combattono l’istigazione on line all’odio) lanciato dal Consiglio d’Europa volto a sensibilizzare i giovani contro il cosiddetto cyberbullismo, ossia episodi di intolleranza ed espressioni violente sul web, nei confronti del “diverso” riguardo differenze religiose, di genere e culturali.

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I consigli di sant’Ambrogio e sant’Ignazio di Antiochia

Rimini,20 -08-2010; meeting rimini comunione e liberazione, volontari al lavoro. ©Riccardo Gallini_GRPhotTempi.it, 14 novembre 2014

Giovanni Fighera

Devo ringraziare una mia studentessa che nel diario, poco tempo fa, ha trascritto il consiglio che il grande sant’Ambrogio, vescovo di Milano, offre a tutti i papà e le mamme. Sono rimasto impressionato dalla bellezza e dall’essenzialità del suo pensiero tanto che l’ho fatto conoscere a tanti che hanno condiviso le mie impressioni. È davvero liberante, perché permette di sbarazzarsi del troppo e del vano, per usare un’espressione dantesca. Consente di andare al cuore della questione e di affidarsi. Qui sta la vera possibilità di libertà e di letizia anche di fronte alla preoccupazione per l’educazione dei figli.

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Contro il nichilismo gli esempi del bene

famiglia_numerosa«Avvenire», editoriale

del 16 novembre 2014

In margine alla Prolusione del cardinale Bagnasco

di Giacomo Samek Lodovici

Nella Prolusione che ha aperto, lunedì sorso ad Assisi, i lavori dell’Assemblea straordinaria della Cei, il cardinal Bagnasco ha affrontato anche un tema culturale ed esistenziale cruciale: «Il nichilismo […] si aggira in Occidente, fa clima e sottomette le menti: “Manca lo scopo – scriveva Nietzsche –, manca la risposta, tutti i valori si svalutano” […]. A che cosa appigliarsi? Se manca lo scopo ideale, non si può rispondere alla domanda radicale, che, prima o dopo, emerge nel cuore di tutti: “Perché sono al mondo? Che senso ha la mia vita? Che cosa sto facendo?».

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Il governo è sempre in cerca di casa. La nostra

case abbandonateLa Nuova Bussola quotidiana 2 novembre 2014

di Rino Cammilleri

L’italiano, quando teneva famiglia, aveva il record mondiale del risparmio. E questo risparmio andava in primis alla casa, che l’italiano si toglieva anche il pane di bocca pur di costruirsi, così che almeno i suoi figli avessero quel punto di partenza che lui non aveva avuto. Gli italiani erano perciò, percentualmente, un popolo di proprietari di case.

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