Studio Usa: “L’Atlantico oscura la gravità del global warming”

global warmingRepubblica.it 22 agosto 2014

Secondo una ricerca delle Università di Washington e Seattle pubblicata su “Science”, l’oceano assorbe calore e “nasconde” l’innalzamento delle temperature provocato dal riscaldamento globale. Ma questo “falso tappo”, avvertono gli scienziati, salterà dal 2030

[NOTA DI Rassegna Stampa. Ambientalisti come i Testimoni di Geova. Di fronte all’evidente inconsistenza degli allarmi sulla “fine del mondo” causata dal riscaldamento globale – che fino a ieri era secondo loro già in atto – spostano sempre più avanti il momento in cui avverrà la catastrofe (il 2030). Intanto dall’articolo si evince che se un riscaldamento c’è la natura ha già messo in campo idonee contromisure per contrastarne gli effetti]

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Il neocolonialismo cinese

Cina-in-Africa

Nell’immagine gli investimenti diretti della Cina in Africa (Foreign Direct Investment -FDI). Dati del 2011, fonte BloGobal, Osservatorio di Politica Internazionale.

Laogai Research Foundation, 24 agosto 2014

Gianni Taeshin Da Valle.

Un nuovo colonialismo vede come protagonisti gli Stati affamati di terra coltivabile (come la Cina anche gli stati del Medio Oriente), e grandi imprese occidentali allettate dal profitto che consegue alla produzione di carburanti biologici, o dalla speculazione sulla compra-vendita di terra.

La Cina va a caccia di grandi terreni agricoli da coltivare in tutto il mondo, così da poter garantire che potrà sfamare la sua popolazione anche in caso di iperinflazione e crisi dei raccolti. In Sud America, Australia e Nuova Zelanda, però, la terra è piuttosto cara: i governi e proprietari terrieri sono abbastanza evoluti e smaliziati da pretendere un giusto corrispettivo. Nel Sud asiatico la terra disponibile non è poi così abbondante (per quanto Stati come il Vietnam e la Cambogia siano disposti a vendere di tutto pur di far entrare capitali stranieri). Perciò le mire espansionistiche cinesi hanno trovato “terreno fertile”, specialmente in Africa, ricca com’è, oltre che di terra estremamente prolifica, anche di petrolio e di altre materie prime.

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Identita’ di genere. Una riflessione antropologica, una prospettiva sociale.

gender2Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân

Newsletter n.529 del 8 settembre 2014

Conferenza di Stefano Fontana a Rovereto.

Venerdì 5 settembre, a Rovereto (Trento), Stefano Fontana ha tenuto una relazione sul tema “Identità di genere. Una riflessione antropologica, una prospettiva sociale”. L’intervento, che si è tenuto nell’Aula Magna del Liceo internazionale arcivescovile, è avvenuto all’interno di un Corso di formazione per i docenti di Insegnamento della Religione Cattolica (IRC) della diocesi di Trento. Erano presenti circa 180 insegnanti.

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Gender: il cervello è maschio o femmina

cervello_genderwww.aleteia.org, 9 giugno 2014

 Il neurochirurgo Massimo Gandolfini chiarisce alcuni aspetti dell’ormai nota questione gender

dall’intervista di Anna Pelleri

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Gli attuali attacchi al matrimonio e alla famiglia sono anche frutto della Costituzione della Repubblica italiana.

famiglia_italianaOsservatorio Internazionale

Cardinale Van Thuân

Newsletter n.527 del 3 settembre 2014

Intervista al Prof. Danilo Castellano.

 di Samuele Cecotti

Che la famiglia sia sotto attacco è di grande evidenza, non solo in Italia ma in tutta Europa e in tutto l’Occidente. La mentalità divorzista ha ormai trionfato ovunque e si fa strada, rapidamente quanto violentemente, lo scardinamento dello stesso principio di eterosessualità dei coniugi/genitori. Si parla così, anche in sede legislativa, di matrimonio gay e di “omogenitorialità”. La monogamia è superata dalla poligamia/poliandria successiva consentita dalla legislazione divorzista e ogni giorno si aprono spiragli alla stessa poligamia/poliandria simultanea, magari nella forma del così detto “poliamore”.

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Per favore, cercate di capirci

Islam will conquer romeDal blog Stranocristiano

3 Settembre 2014

Per favore, cercate di capirci. I vostri principi liberali e democratici qui non valgono nulla. Occorre che ripensiate alla nostra realtà in Medio Oriente perché state accogliendo nei vostri paesi un numero sempre crescente di musulmani. Anche voi siete a rischio. Dovete prendere decisioni forti e coraggiose, a costo di contraddire i vostri principi. Voi pensate che gli uomini sono tutti uguali. Ma non è vero. L’islam non dice che gli uomini sono tutti uguali. I vostri valori non sono i loro valori. Se non lo capite in tempo, diventerete vittime del nemico che avete accolto a casa vostra”.

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Identita’, Papa e islam

Papa in CoreaRiceviamo e volentieri pubblichiamo:

di Paola Biondi

Contro il diffondersi minaccioso dell’Islam si invocano, a buon diritto, solide politiche internazionali e nazionali, che vanno dal gestire in modo non demagogico il problema dell’immigrazione fino alla presa di posizione della comunità internazionale in zone calde di conflitto e persecuzione delle minoranze, specialmente di quella cristiana.

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È guerra di religione. Lo dice “La Civiltà Cattolica”

isisSettimo cielo – blog di Sandro Magister 4 settembre 2014

Ogni riga de “La Civiltà Cattolica” passa precedentemente al vaglio delle autorità vaticane, che ne autorizzano o no la stampa. Non deve quindi passare inosservato l’editoriale dell’ultimo numero della rivista dei gesuiti di Roma, firmato da padre Luciano Larivera e intitolato: “Fermare la tragedia umanitaria in Iraq”.

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Barack il comico Spinello libero e vita… beota

obama_drugLa Nuova Bussola quotidiana

28 agosto 2014

di Massimo Introvigne

Ormai è il presidente degli Stati Uniti più preso in giro dopo Jimmy Carter, quello diventato famoso per avere invitato a un vertice tra israeliani e palestinesi un gruppo di attoniti musulmani ed ebrei a mettersi d’accordo «da buoni cristiani». Quando il 20 gennaio 2014 è sceso in campo per la liberalizzazione delle droghe «leggere» affermando che la marijuana «non fa più male dell’alcol» e che da giovane l’ha fumata anche lui, non c’è comico americano che non abbia risposto con il fin troppo facile sketch del presidente suonato e stordito dagli spinelli. Ma certo che si drogava, hanno pensato tantissimi americani, e il guaio è che le conseguenze si vedono.

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Com’è triste il poliamore, le ridicole profezie di Attali

poliamory Il Foglio – 22 agosto 2014

di Costanza Miriano

Perché? Perché – mi chiedo –nessun direttore mi ha mai mandato a liberare la pernacchia che è in me, cioè dico a intervistare Jacques Attali? E perché quando una, come Leonetta Bentivoglio, ha queste fortune, le spreca interloquendo seriosamente con lui come se quest’uomo non stesse delirando, in spregio a qualsiasi senso della realtà?

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