Fenomenologia dell’autodistruttore (di Marcel de Corte)

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Spesso un velo di utopismo acritico, inconsapevole, che pare affondare le sue radici nelle coreografie dell’ottocentesco balletto Excelsior, impedisce a molti nostri contemporanei di comprendere le crisi che sta attraversando la civiltà occidentale in tutti i suoi aspetti.

Le diagnosi stesse, oggi diventate un prodotto di facile consumo dell’industria culturale, si presentano come parziali a causa di un’impostazione priva di veri riferimenti trascendenti, e le cure, non tenendo conto dell’autentica sostanza dei mali, contribuiscono ad aggravarli.

Marcel de Corte, uno dei maggiori filosofi cattolici, di orientamento aristotelico-tomista, ha scritto questo libro per mettere in luce la vera natura dei mali che affliggono l’ “homo atomicus “.

L’idea di una società cristiana (di Thomas Stearns Eliot)

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(dal sito Totus tuus )

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Le tre conferenze che, leggermente rivedute nella forma e riordinate nella materia, compongono questo libro furono pronunciate nel marzo 1939 per invito del Master e dei Fellows del Corpus Christi College di Cambridge, della Fondazione Boutwood.

Desidero esprimere a tutti questi professori i miei ringraziamenti per l’onore e il privilegio che mi hanno fatto.

Le note furono aggiunte mentre rivedevo le conferenze per la stampa.

A intraprendere questo studio fui mosso dal sospetto che i termini consueti nei quali discutiamo di questioni internazionali e di teorie politiche servano soltanto a nascondere a noi stessi la vera situazione in cui versa la civiltà contemporanea.

Avendo scelto d’occuparmi di un problema così vasto, dovrebbe essere chiaro fin d’ora che le mie pagine hanno poca importanza di per sé. Possono essere utili solo se intese come contributo individuale a un dibattito che dovrà impegnare molte persone ancora per molto tempo.

Il mito del mondo nuovo (di Eric Voegelin)

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Cosa troviamo all’origine del perenne odio verso la Chiesa Cattolica? Quali sono le caratteristiche comuni a tutte le eresie? Sia che esse abbiano i tratti del panteismo o quelli del dualismo, si può rilevare che in ciascuna di esse la realtà viene rifiutata e la fuga dal mondo assume la forma di un tentativo di rendere perfettibile la natura dell’uomo e la società politica. 

E’ l’ “utopia” l’eresia perenne, ed è ad essa conseguente il tentativo di sostituirsi a Dio per creare un uomo nuovo e un mondo nuovo.

Il grande pensatore Eric Voegelin (1901-1985), in questo denso saggio filosofico, insegna che vi è una connessione tra la fede tutta moderna nel Progresso, che è fuga in avanti verso la creazione della società perfetta, e la concezione dello gnosticismo religioso dell’antichità: ambedue sarebbero un rifiuto della realtà e un tentativo di sfuggire ai vincoli dell’esistenza imperfetta dell’uomo.

Trasbordo ideologico inavvertito e dialogo (di Plinio Corrêa de Oliveira)

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(…)  Da molto tempo suonavano falsi al nostro orecchio i molteplici usi che in certi ambienti vengono fatti della parola “dialogo”. Intorno all’asse fermo di un significato residuale legittimo, notavamo che quella parola era manipolata, nel linguaggio quotidiano di questi ambienti e in certi commenti della stampa, in modo così forzato e artificioso, con audacie così sconcertanti e significati soggiacenti così vari, che sentivamo la necessità, forte come un imperativo di coscienza, di protestare contro questa trasgressione d’ogni regola di corretto linguaggio (…)

La crisi della civiltà (di Hilaire Belloc)

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La nostra civiltà, vale a dire la civiltà cristiana che oggi è diffusa in Europa e specialmente nell’Europa Occidentale, di dove si è propagata nel Nuovo Mondo, e che agisce come guida e maestra delle altre civiltà in Asia e nell’Africa Settentrionale, è arrivata a una crisi che è per essa un pericolo di morte

 

XX secolo. Per leggere il Novecento fuori dai luoghi comuni (di François Furet, Ernst Nolte)

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Il Novecento e i suoi totalitarismi, i gulag e Auschwitz, l’antisemitismo e l’Olocausto, il dopoguerra, la Germania di Adenauer e la Francia di De Gaulle, il ’68 e la caduta del Muro di Berlino. Due tra i massimi storici contemporanei ripercorrono le vicende salienti del secolo

Appunti di storia del Movimento cattolico in Italia (di Marco Invernizzi)

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Dalla Formazione all’Opera dei Congressi alla nascita del Partito Popolare 1874-1919 

Qual è il significato oggi, dopo una vasta ripresa storiografica del Movimento Cattolico soprattutto da parte di autori cattolici, di alcuni appunti di storia sulla vita pubblica e organizzativa dei cattolici italiani dalla breccia di Porta Pia alla nascita del Partito Popolare?

In numerose occasioni, papa Giovanni Paolo II ha raccomandato la necessità di una nuova evangelizzazione dell’Europa, ripartendo proprio dall’inizio della catechesi cristiana, di preamboli della fede e dai novissimi.

La società contemporanea è il risultato di un plurisecolare opera di separazione egli uomini dalle loro radici religiose e culturali: se alcuni contemporanei hanno avuto la grazia di convertirsi al Vangelo, infatti, non lo devono alla normale educazione ricevuta in questa società, almeno nella maggioranza dei casi.

Un mondo secolarizzato non produce cattolici: quelli che vi professano la fede sono il risultato dell’azione missionaria di una minoranza sostanzialmente estranea alla cultura dominante nella società scristianizzata.

Cristeros: Messico martire. Storia della persecuzione (di rev. prof. Luigi Ziliani)

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La guerra dei cristeros, gloriosa e sfortunata, costata dalle settanta alle ottantacinquemila vite umane, sembra essere considerata tanto dalla Chiesa quanto dallo Stato messicani un malaugurato incidente di percorso nel processo di avvicinamento fra Chiesa e mondo moderno.

Sul piano storico, siamo di fronte a un episodio dello scontro plurisecolare, nella sua versione armata e popolare, fra la Modernità, con i suoi processi di secolarizzazione delle culture e delle istituzioni politiche a fondamento religioso, e tali culture, pur residualmente di stampo sacrale tradizionale.

Sul piano politico, la “lezione messicana” contribuisce all’elaborazione di una nuova strategia anti cattolica nei confronti dei credenti, quella della “mano tesa”.

Dieci anni di illusioni. Storia del Sessantotto (di Michele Brambilla)


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(…) Dagli Usa alla Francia, dalla Germania all’Italia, un’intera generazione mostrò di non accontentarsi affatto di quel mondo, «così libero e così ricco», che i genitori avevano preparato per loro.

Diceva, il 16 giugno 1962, il primo manifesto programmatico della contestazione studentesca, quello di Port Huron, Stati Uniti: «Siamo figli della nostra generazione, cresciuti nel benessere, parcheggiati nelle università, e guardiamo al mondo che ereditiamo con sconforto». (…)

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L’Inquisizione sotto inquisizione (di Léo Moulin)

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«E’ evidente che non ho la minima intenzione di fare l’apologia della Inquisizione, e nemmeno di difenderla. Non ho alcuna simpatia per i tribunali speciali, quand’anche fossero creati per difendere lo Stato e la Società. Ancor meno nel caso della Religione».

«Ciò che mi propongo di fare è di studiare attentamente, obiettivamente, dai punto di vista sociologico e storico, questa sorgente di leggende che è divenuta l’Inquisizione».

«Si tratta di procedere ad un esame, il più radicale possibile, il più rigoroso e disincantatore, per riprendere un termine del grande sociologo tedesco Max Weber (1846-1920); un esame, cioè, animato dalla volontà di dissipare le immagini menzognere (non conformi allo stato attuale delle nostre conoscenze) che il nome stesso di Inquisizione non manca di suscitare».

Dalla introduzione di Leo Moulin