Dal blog di Costanza Miriano luglio 2014
di Andreas Hofer
Non esiste comunione senza filiazione. Senza un legame verticale gli uomini non riusciranno mai ad unirsi gli uni agli altri.
(Hervé Pasqua)
La vita umana al tempo della sua riproducibilità tecnica. Di questo parla il primo romanzo della milanese Susanna Manzin, Il destino del fuco (D’Ettoris Editori, Crotone 2014).
Il racconto, godibile e di facile lettura, si rivela presto un ingegnoso espediente per sviscerare le implicazioni antropologiche e le ricadute esistenziali della fecondazione artificiale – o Procreazione Medicalmente Assistita, per dirla col linguaggio falsamente neutro dell’antilingua (reso ancor più asettico dal semplice uso della sigla PMA).