La nuova Russia di Putin

putin_bacia_iconaIl Timone n.127 Novembre 2013

Una volta era considerato l’impero del male. Adesso la Russia riscopre le radici cristiane, le tradizioni, i valori morali. Merito del suo Presidente, il discusso Vladimir Putin. Che entra in rotta di collisione con l’Occidente sazio e disperatissimo

 Mario Palmaro

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Forza compagni, alla fame!

Korea_fameTempi n.47, 27 novembre 2013

Cos’è un regime comunista nell’anno 2013?  E’ il posto dell’equa distribuzione della miseria, delle spie, del lager e dove il cibo ha il sapore dell’erba e dei topi. Tempi ha incontrato una nord coreana in fuga. E questa è la sua storia.

di Leone Grotti

Ero “drogata” di fecondazione assistita. Ora svelo orrori e fallimenti di una scienza che vende illusionl.

downloadTempi, 26 novembre, 2013

Intervista a Miriam Zoll, che dopo aver tentato più volte, invano, di concepire un figlio attraverso la tecnica, ha deciso di raccontare in un libro la terribile verità sulle cliniche (e sul business) della fertilità.

di Benedetta Frigerio

Miriam Zoll si è sottoposta a numerosi cicli di fecondazione assistita, provando diverse tecniche, ma tutti i suoi tentativi sono falliti, compreso quello, estremo, dell’eterologa. La sua vana e dolorosa ricerca di un figlio attraverso la tecnica è durata anni, nel corso dei quali la donna è diventata un’esperta di un mondo. Un mondo del quale era diventata «dipendente, drogata». Ora che l’incubo è finito, Zoll ha deciso di raccontare in un libro (Cracked Open: Liberty, Fertility, and the Pursuit of High-Tech Babies) la verità su queste moderne “fabbriche” dei figli (o delle illusioni).

Un saggio di Giuseppe Guarino contro l’euro

euroCorrispondenza Romana n.1318 del 20 novembre 2013

di Federico Catani

Ordinario di diritto pubblico alla Sapienza di Roma, ministro delle Finanze (1987) e dell’Industria (1992-’93) in quota Dc, il prof. Giuseppe Guarino, classe 1922, non è certo un populista euroscettico. Per questo il suo saggio critico verso l’euro, uscito in tre puntate sul “Foglio” (13-14-15 novembre 2013), merita un’attenta lettura. Secondo Guarino, il 1° gennaio 1999 si è consumato un vero colpo di stato, perché nei mercati è stato immesso un euro diverso da quello previsto dal Trattato dell’Unione europea (Tue). Il motivo? Un regolamento adottato in violazione alle norme stabilite.

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I cento anni dei “Frammenti lirici” di Clemente Rebora

ReboraFormiche.net 17 novembre 2013

Giuseppe Brienza

Un secolo fa, alla fine del giugno 1913, usciva in supplemento all’anticonformistica rivista letteraria “La Voce”, l’opera prima e più importante del poeta milanese Clemente Rebora (1885-1957), i “Frammenti lirici”. Il successo di questi versi intessuti di meditazione, che ispireranno Montale e Ungaretti e faranno pensare a T.S. Eliot, fu immediato.

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II nuovo Afghanistan non esiste

FahradTempi n.46, 20 novembre 2013

«Con i talebani ho visto donne lapidate, stupri, decapitazioni. Con i mujaheddin famiglie potenti come la mia si sono spartite gli aiuti umanitari». La testimonianza di Farhad, figlio di un generale di Karzai. «Dio mi ha salvato per dire la verità»

di Rodolfo Casadei

Gli occhi del ragazzo erano abituati a quello spettacolo. Dodici anni, e già Farhad aveva visto le teste staccarsi dal busto dei condannati sotto il potente colpo della mannaia, corpi di donne imbustati nei loro burqa afflosciarsi sotto i lanci delle pietre. Le sue orecchie avevano ascoltato le grida imploranti di uomini e donne che chiedevano di avere la vita risparmiata, le urla di dolore dei suppliziati. In quegli anni nello stadio di Kabul le uniche cose rotonde che rotolavano sul terreno di gioco erano le teste dei condannati, e le grida della folla invasata non incoraggiavano calciatori né insultavano arbitri, ma piuttosto intimavano ai boia di non avere pietà.

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I malintesi di Scalfari… Meditiamo tutti, perché l’inferno c’e’ davvero

Scalfari-lettera-papaLibero, 19 novembre 2013
Antonio Socci

Eugenio Scalfari non deve aver digerito la cancellazione dal sito del Vaticano della sua “intervista” al Papa. E nella sua interminabile omelia domenicale ha ribadito che “Francesco ha teorizzato in varie occasioni la libertà di coscienza dei cristiani come di tutti gli altri uomini e la loro libera scelta tra quello che ciascuno di loro ritiene sia il Bene e quello che ritiene sia il Male. E portando avanti il Vaticano II (Francesco) ha deciso di dialogare con la cultura moderna”.

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Toniolo e l’etica della piccola impresa

TonioloVita e Pensiero n.4 luglio-agosto 2013

Superata l’antinomia solidarietà/mercato, l’economista catto­lico insiste nel riferimento costante alla persona per il primato del lavoro sul capitale, il recupero della dimensione etica nei processi economici, l’apertura verso uno Stato sussidiario.

Paolo Pecorari

Per comprendere che cosa sia l’etica della piccola impresa per Giuseppe Toniolo bisogna muovere dal suo quadro teorico di riferimento e precisare anzitutto che in esso è presente una stretta correlazione tra cultura antropologica e cultura aziendale.

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Il Purgatorio. Realtà e non “favola”

purgatorioRadici Cristiane n.89 novembre 2013

L’esistenza del Purgatorio non è una invenzione della Chiesa medioevale, tanto che subito la Dottrina Cattolica l’ha affermata a chiare lettere, fin dai primi secoli. E le pene del Purgatorio non sono affatto una sciocchezza, una sorta cioè di scappellotto per rimproverare di qualche innocua marachella. Anzi, sono tutt’altro che leggere…

di Corrado Gnerre

Un giorno un frate chiese a Padre Pio di applicare la celebrazione della S.Messa a suffragio dell’anima di suo padre, morto trent’anni prima. Padre Pio disse che lo avrebbe fatto  nella Messa del giorno dopo. La mattina seguente, dopo la celebrazione, Padre Pio disse a quel frate: «Gioisci. Oggi il tuo papà è entrato in Paradiso!». Ma quel frate, invece di gioire, ri rattristò e disse: «Ma Padre, il mio papà è morto già da trent’anni». Al che Padre Pio esclamò: «Dinanzi a Dio tutto si paga».«Dinanzi a Dio tutto si paga»: sta qui la ragione del Purgatorio.

A chi dubitasse, a chi ne minimizzasse l’esistenza e si facesse venire mille perplessità in merito, basterebbe ricordare che Dio è l’Essere nella sua pienezza, cioè nella sua massima perfezione e che dunque in Dio ci sono tutte le virtù al grado massimo, per cui è giusto e doveroso affermare che Dio è massimamente amore, ma è altrettanto giusto e doveroso affermare che Dio è massimamente giusto.

Quando si parla dell’infinita misericordia divina, s’intende che non v’è né gravita, né numero di peccati dinanzi ai quali la misericordia di Dio sia impotente (guai a pensarlo, si peccherebbe contro lo Spirito Santo!) e che Dio stesso è disposto ad accogliere il nostro pentimento fino all’ultimo istante della nostra vita. Ciò però non vuoi dire che i peccati di cui l’anima si è macchiata in vita non debbano essere totalmente purificati, tutt’altro: tutto si dovrà scontare, in vita accettando con pazienza le numerose prove che la Provvidenza permette, oppure, qualora non bastasse la vita, col Purgatorio. È talmente vero e giusto tutto questo che la dottrina cattolica arriva ad affermare che finanche coloro i quali vengano canonizzati (i Santi) possono avere avuto la necessità di una, seppur brevissima, purificazione in Purgatorio.

Qualcuno potrebbe obiettare: ma c’è la famosa parabola degli operai della vigna (Mt. 20, 1-16), che vengono retribuiti allo stesso modo indipendentemente dal fatto che i primi avessero iniziato a lavorare dalla mattina, i secondi dal mezzogiorno e i terzi addirittura dalle cinque del pomeriggio. È vero, ma attenzione: quella parabola si riferisce all’infinita misericordia di Dio che è disposto come abbiamo già detto – ad accogliere il sentimento anche alla fine della vita, perché Dio vuole tutti salvi. Non riguarda però la purificazione, di cui invece Gesù parla al capitolo 5 del Vangelo di Matteo (vv. 25-26), allorquando dice: «Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. In verità ti dico: non usci­rai di là finché tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo».

Detto questo, ci sono due cose “urgenti” da precisare in merito al Purgatorio. La prima è che la sua esistenza non è un’invenzione della Chiesa medioevale; la seconda è che le pene del Purgatorio non sono affatto una sciocchezza, una sorta cioè di scappellotto per rimproverare per qualche innocua marachella.

Le confessioni protestanti (che non credono nel Purgatorio) hanno sempre affermato che l’esistenza di un luogo ultraterreno di purificazione sia stata un’invenzione della Chiesa medioevale e che invece i primi cristiani non avessero nessuna fede in merito. Certa stobiografia moderna fa da eco a questa menzogna. C’è finanche un celebre libro di Jacques Le Goff, che non a caso s’intitola La nascita del Purgatorio.

Ma la dottrina cattolica ha, in realtà, subito affermato l’esistenza del Purgatorio. È del II secolo una famosa iscrizione tombale, quella di Abercio, forse Vescovo di lerapoli, in Asia Minore. Fu proprio lui a comporre, prima di morire, il suo epitaffio, che dice: «Queste cose dettai direttamente io, Abercio, quando avevo precisamente settantadue anni di età. Vedendole e comprendendole, preghi per Abercio».

Dunque, Abercio invita colui che si trovi sulla sua tomba a pregare per lui. Il che vuoi dire che Abercio (II secolo!) è convinto dell’esistenza del Purgatorio.

Tertulliano (155-222) nel De Corona scrive: «Nel giorno anniversario facciamo preghiere per i defunti». Le uniche anime, che hanno bisogno di preghiere, sono quelle del Purgatorio. Sempre Tertulliano scrive nel De monogamia: «La moglie soprav vissuta al marito offre preghiere per la gioia di suo marito nei giorni anniversari della sua morte».

Sant’Agostino nel De fide, spe et cantate scrive: «Non si può negare che le anime dei defunti possono essere aiutate dalla pietà dei loro cari ancora in vita, quando è offerto per loro il sacrificio del Mediatore [la S. Messa]; oppure mediante elemosine». E sant’Agostino è vissuto tra il IV e il V secolo!

Sant’Efrem di Siro (306-373) scrive nel suo Testamentum: «Nel trigesimo della mia morte ricordatevi di me, fratelli, nella preghiera. I morti infatti ricevono aiuto dalla preghiera fatta dai vivi».

COME LE FIAMME DELL’INFERNO

Veniamo all’altra precisazione “urgente”: le pene del Purgatorio non sono uno scherzo. Potrebbe innescarsi questa tentazione soprattutto tra i pigri: «Non aspiro a cose grandi, so che per me sarà difficile andare direttamente in Paradiso, mi accontento del Purgatorio». È un mirare al ribasso che si traduce però in catastrofe. Se si mira al Paradiso, c’è speranza di andare in Purgatorio, ma se si mira al Purgatorio si rischia seriamente. Come avviene per gli scolari: se si mira all’otto, c’è la speranza di arrivare alla sufficienza, ma se si mira direttamente alla sufficienza, il rischio bocciatura è tutt’altro che ipotetico.

E le pene del Purgatorio sono tutt’altro che leggere. Sono due: del danno, alle anime viene ritardata la visione di Dio; e del senso, le anime sono punite con il “fuoco” corporeo.

Dice sant’Agostino: «Colui che invecchiò nel peccato, impiegherà maggior tempo ad attraversare quel fiume di fuoco e, nella misura della sua colpa, la fiamma accrescerà il castigo». E proprio l’autore delle Confessioni, insieme ad un altro grande teologo e santo, sant’Alfonso Maria de Liguori, afferma che il fuoco che brucia i dannati all’inferno è lo stesso che purifica gli eletti nel Purgatorio: l’unica differenza è che il primo dura in eterno, mentre il secondo è temporaneo.

Però attenzione: nel Purgatorio ci sono anche delle gioie. Innanzi tutto, la certezza della salvezza eterna, che nella vita terrena neanche i buoni hanno. Poi l’impeccabilità: finché si sia in vita, non si sa se si cadrà in peccato. In Purgatorio invece v’è la certezza di poter amare per sempre il Signore, senza più offenderlo. Inoltre, i suffragi, che alleviano, abbreviano o addirittura eliminano totalmente le pene. Nonché la conversazione con gli angeli: molti Santi e teologi ammettono la relazione fra le anime del Purgatorio e gli angeli.

Infine, la visita di Maria Santissima, per confortare le anime del Purgatorio. Dunque, un “luogo” certamente di giustizia e di misericordia.

24 novembre 2013: Festa di Cristo Re. La regalità di Cristo e la Dottrina sociale della Chiesa

Cristo_reOsservatorio Internazionale Cardinale Van Thuan

newsletter n.458 25 novembre 2013

L’anno liturgico si conclude con la Festa di Cristo Re, che quest’anno cade domenica 24 novembre 2013. In questa occasione la Festa di Cristo Re si carica di ulteriori significati, in quanto segna anche la conclusione dell’Anno della Fede, iniziato per volontà di Benedetto XVI l’11 ottobre 2012 e che si concluderà, appunto, domenica 24 novembre 2013. Sembra importante, allora, chiedersi cosa sia questa Festa.

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