Anche il papa fa autocritica. E corregge tre errori

Papa_Scalfariwww.chiesa.espressonline
22 novembre 2013

Abbassa il “rating” della sua intervista a Scalfari. Rettifica i suoi giudizi sul Concilio Vaticano II. Prende le distanze dalle correnti progressiste che l’hanno fin qui più applaudito. Ma i media tacciono su questo suo cambio di passo

di Sandro Magister

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Mons. Marchetto e la Scuola di Bologna

A_MarchettoComunità ambrosiana, 22 novembre 2013

di Marco Invernizzi

«Una volta Le ho detto, caro Mons. Marchetto, e oggi desidero ripeterlo, che La considero il migliore ermeneuta del Concilio Vaticano II. So che è un dono di Dio, ma so anche che Ella lo ha fatto fruttificare». Queste parole diranno probabilmente poco a molti lettori, ma sono parole di papa Francesco, indirizzate il 7 ottobre all’arcivescovo Agostino Marchetto, autore di diversi importanti studi di storiografia sul Concilio Vaticano II (1962-1965).

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24 November 2013: The Feast of Christ the King. The kingship of Christ and the Social Doctrine of the Church

Cristo_reOsservatorio Internazionale

Cardinale Van  Thuan

newsletter n.458 25 novembre 2013

The liturgical year ends with the Feast of Christ  the King, which this year falls on  Sunday, 24 November 2013. On this occasion  the Feast of Christ the King takes on  additional sense and significance insofar  as it marks the conclusion of the Year  of Faith inaugurated by Benedict XVI on  11 October 2012 and coming to an end on  that Sunday, 24 November 2013.

First of all it would be useful to specify that the lordship or  kingship of Christ is a teaching of the Church contained in the Catechism of the  Catholic Church. This is a truth of the doctrine of the faith, as we read in the  words of Pious XI, the pope who  created the feast: “It is a dogma of faith  that  Jesus Christ was given to man, not only as our Redeemer, but also as a  law-giver, to whom  obedience is due” (Quas Primas).

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Viva Papa Francesco!

papaFrancescoCentro culturale Lepanto 19 novembre 2013

Una breve riflessione sui motivi della particolare devozione che il Centro Culturale Lepanto, come tutti i veri tradizionalisti, ha nei confronti di Papa Francesco.

È noto il fervente appello con il quale San Francesco d’ Assisi (1181- 1226) raccomanda ai suoi frati di non fare risparmio di stoffe e metalli preziosi per onorare il culto sacro in Chiese e cappelle: “… i calici, i corporali, gli ornamenti dell’altare e tutto ciò che serve al sacrificio, devono essere preziosi. E se in qualche luogo trovassero il santissimo corpo del Signore collocato in modo miserevole, venga da essi posto e custodito in un luogo prezioso, secondo le disposizioni della Chiesa.”[I].

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Melloni e C. in lutto, traditi dal “loro” papa

Concilio VIISettimo Cielo blog di Sandro Magister ,

14 novembre 2013

Un apprezzamento come questo nessuno se lo aspettava da papa Francesco. Eppure è arrivato. E ha del clamoroso: “Una volta Le ho detto, caro Mons. Marchetto, e oggi desidero ripeterlo, che La considero il migliore ermeneuta del Concilio Vaticano II”. A Bologna, nel santuario di quella “scuola” oggi diretta dal professor Alberto Melloni che ha il monopolio mondiale dell’interpretazione del Concilio Vaticano II, avranno listato le bandiere a lutto.

Obiezione ancora nel mirino

NOobiezioneRadici Cristiane n.89 novembre 2013

Le rivoluzioni più pericolose sono quelle che avvengono in modo silenzioso, quasi impercettibile. Come il nuovo Codice dei Medici dimostra. Se passasse così com’è, per l’obiettore si prospettano grane a non finire. Pur cercando solo di seguire la propria coscienza e rivendicare un proprio diritto.

di Tommaso Scandroglio

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Trasmettere le «regole» in democrazia

comizioStudi cattolici n.633 – novembre 2013

Con la modernità si è imposta l’idea scientifica dell’universo quale spazio infinito, omogeneo, retto dalla sola geometria. Il mondo non è più una società gerarchicamente ordinata in cui ciascuno è più o meno obbligato a occupare il posto che gli è assegnato, ma una società democratica di cittadini eguali in diritto, in cui i posti sono per principio offerti a tutti.

La tesi di Olivier Rey, docente di Filosofia all’Università Panthéon-Sorbonne, è che l’àmbito in cui il principio democratico pone i problemi più acuti è l’educazione. La partecipazione al processo democratico suppone il rispetto di certe regole che devono essere ricevute dall’esterno. V’è una tensione tra la parte di eteronomia non democratica che comporta l’educazione alla democrazia e il dispiegarsi della democrazia a cui questa educazione mira.

La tentazione è di rinunciare all’autorità e di fare affidamento sulla natura, che, tuttavia, lasciata a sé stessa non dà per nulla la libertà individuale: «L’impulso del solo appetito è schiavitù», ha scritto Rousseau. Inoltre, soggiunge Rey, l’autorità per esercitarsi ha bisogno di incarnarsi nelle istituzioni, mentre durante il mezzo secolo trascorso si è spesso ritenuto che l’individuo debba strappare la libertà alle istituzioni che cercano di sottrargliela, ma credere che la libertà arrivi solo con la scomparsa dell’autorità è cedere all’illusione della colomba che si immagina di volare più in fretta nel vuoto, senza la resistenza dell’aria, mentre non potrebbe neanche decollare.

Olivier Rey

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Il papa: col progressismo arrivano i sacrifici umani

abortoLa nuova Bussola Quotidiana,

19 novembre 2013

di Massimo Introvigne

Di solito La nuova Bussola Quotidiana non commenta le omelie di Papa Francesco a Santa Marta, non perché un’omelia pontificia non sia Magistero – lo è -, ma perché non ne sono diffusi testi ufficiali ma solo riassunti giornalistici. Ogni regola però ha le sue eccezioni, e l’omelia del 18 novembre – di cui traiamo citazioni da Radio Vaticana – è così significativa che merita di non essere ignorata.

Si tratta di una fortissima denuncia, nel solco di Benedetto XVI, di un «progressismo» che «negozia» la fedeltà al Signore, cede a diabolici «padroni del mondo» e finisce per appoggiare «leggi che proteggono sacrifici umani».

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Bergoglio: "Rispetto per i gay, ma la famiglia è un’altra cosa

famigliaLa nuova Bussola Quotidiana,

16 novembre 2013

di Massimo Introvigne

Tutte le volte che chi scrive, e tanti altri amici, manifestano in pubblico la sua opposizione alla legge liberticida sull’omofobia e ai progetti di legge sul «matrimonio» omosessuale, si alza sempre la manina di un oppositore che ci accusa di essere «contro il Papa», citando – non sempre con le parole esatte – la sua famosa frase, nell’intervista sull’aereo che lo riportava a Roma dal Brasile, secondo cui se una persona omosessuale «cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?».

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From the education emergency to the education alarm

emoObservatory Cardinal Van Thuân On the Social Doctrine of the Church Newletter n.455

2013-11-15 Press  Release

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