di Giuseppe Brienza
Il fondatore del protestantesimo Martin Lutero, mai stato molto tenero con l’Italia cattolica e “papalina”, dopo il suo viaggio a Roma e a Firenze nel 1511 dovette riconoscere che negli ospedali «[…] ottimi cibi e bevande sono alla portata di tutti, i servitori sono diligentissimi, i medici dottissimi, i tetti e i vestiti sono politissimi, e i letti dipinti, Appena viene portato un malato lo si spoglia di tutte le vesti [,..] gli si mette un camiciotto bianco» lo si mette in un bel letto dipinto, lenzuola di seta pura. Subito dopo vengono condotti due medici […]. Accorrono qui delle spose onestissime, tutte velate; servono i poveri e poi tornano a casa» (M. Lutero, Discorsi a tavola, Einaudi, Torino 1983, p. 272).