Studi Cattolici n. 615 Maggio 2012
Alessandro Catelani, ordinario di Istituzioni di diritto pubblico all’Università di Siena, analizza criticamente l’idea che l’abolizione della sovranità sia indispensabile per garantire la pace fra le Nazioni e la tutela dei diritti umani, sottolineando come la sovranità non sia assenza di limiti e di regole, ma significhi che l’ordinamento statale si pone in posizione di parità rispetto agli altri Stati e perciò ogni limitazione non può essergli imposta che con il suo consenso. Tutti gli Stati moderni liberi e democratici sono sovrani e nello stesso tempo riconoscono i diritti inviolabili dell’uomo.
Inoltre, i rapporti tra i popoli mostrano che soltanto il rispetto dell’identità culturale di ciascuno di essi, attraverso il riconoscimento della loro sovranità, può garantire la pace fra le Nazioni. Per questo lo studioso non crede che l’Unione politica europea possa realizzarsi a immagine degli Usa, perché questi rappresentano un’unica Nazione, mentre in Europa esiste una civiltà europea, ma non un’unica Nazione, sicché un livellamento nell’unità violerebbe l’identità culturale di ciascuna Nazione, quale deve essere fatta valere attraverso la sua sovranità.
Infine, non è dimostrabile che ciò che viene deciso a livello sopranazionale sia necessariamente più attendibile di ogni decisione adottata all’interno dei singoli Stati, dato che è pur sempre opera umana. Per i diritti umani, pertanto, devono essere rispettate le decisioni dei singoli Stati democratici, nei cui confronti ogni interferenza contrasta con i diritti all’autodeterminazione delle loro popolazioni.
di Alessandro Cateani
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