La vittoria militare… o la morte gloriosa (2)

hezbollah_logoOasis (semestrale della Fondazione Oasis) n.13 luglio 2011

Gli sciiti nel contesto pluriconfessionale: il caso del Libano / 2. Seconda parte dell’analisi dei principi fondanti del movimento Hezbollah, da tempo padrone incontrastato del sud del Paese. Alle radici di una militanza radicale e totale la concezione del mondo «come un semplice ponte che conduce all’eternità».

Dominique Avon (*)

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Noi, i figli della migliore comunità (1)

hezbollahOasis (semestrale della Fondazione Oasis) n.12 dicembre 2010

Il credo di Hezbollah. Prima parte di un’analisi dei principi fondanti il movimento degli sciiti libanesi, da tempo padroni quasi incontrastati del sud del Paese. I testi e la questione dell’interpretazione, la concezione del nemico e della “testimonianza”

di Dominique Avon

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Socci: questa non è una crisi L’Italia è bottino di guerra

preda_italiaLibero 17 dicembre 2011

Quando Mario Monti diceva la verità e ci vedeva lungo: “Sui mercati è nato un vero e proprio conflitto”. E noi siamo la preda grossa

di Antonio Socci

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La pressione fiscale è insostenibile

tasseLa Bussola quotidiana 9 gennaio 2012

di Robi Ronza

I paradisi fiscali non ci sarebbero se non ci fossero gli inferni fiscali: e l’Italia è uno di questi. I cittadini hanno il dovere di pagare le imposte, ma le istituzioni (nel caso italiano lo Stato, che continua a detenere ogni competenza in materia) hanno il corrispondente dovere di non depredare i cittadini, la società civile.

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Marshall McLuhan profeta dimenticato

Marshall_McLuhanNuova Umanità n.198 novembre-dicembre 2011

Michele Zanzucchi

SUMMARY

It is one hundred years since thè birth of Mar shall McLuhan the person who predicted the digital revolution and thè overwhelming influence of theè mass media, including the internet and thè iPhone, fifty years before they happened. In examining the main stages of his life and his multifaceted Works, we can see some elements that influenced his views and his enthusiasm regarding the mass media. Especiatty important were his engineering and literary background, and a/so his Catholicism, which seems to have had more than a little influence on his thought. The strong criticisms directed at his eclectic theory of mass media – some of which are justified, others more o fan ideological nature – have led to its premature decline. His prophetic inspiration ought to be re-evaluated, as well as his profound belief in the ability of human beings to adapt to changing social and techno-logical situations.

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Sui valori non negoziabili

stopHumanitas n.4 luglio-agosto 2011

di Luciano Monari

Più volte il Papa ha affermato che esistono per il cristiano alcuni valori definiti “non negoziabili”, valori che, per loro natura, non possono essere messi in discussione ma debbono essere difesi integralmente e in qualsiasi contesto. Di conseguenza, ha affermato il Papa, un cristiano che operi in politica non può mai accettare compromessi su questi valori, ma deve affermarli come intangibili e assoluti.

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Appello da un “curato di campagna”

Bianchi_Bose

Enzo Bianchi, priore di Bose

culturacattolica.it,

domenica  27 novembre 2011

Così scriveva, in un suo articolo dello scorso anno, l’Arcivescovo di Trieste Mons. Giampaolo Crepaldi: Giampaolo Crepaldi:

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Sunniti e Sciti: divergenze dottrinali e tensioni politiche

guerra_SiriaOasis (Rivista della Fondazione Oasis) n.13 luglio 2011

Sunniti e Sciti: attualità di una divisione millenaria /1. Nonostante la dottrina unitaria che sta a fondamento dell’islam, sunniti e sciiti si sono regolarmente divisi sin dall’età classica.Le rivalità politiche, in particolare tra l’Impero ottomano e quello persiano, hanno alimentato le controversie teologiche fino ai nostri giorni. I tentativi di intesa e le accuse reciproche.

Sabrina Mervin (*)

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Primavera araba. Sogno incompiuto

primavera_arabaMondo e Missione n.10 dicembre 2011

Bilancio in chiaroscuro dopo mesi di proteste, con esiti opposti in Libia e Tunisia, Tra e incognite del futuro maturità democratica delle popolazioni e fondamentalismo islamico

di Francesco Zannini

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Nel mondo arabo siamo di nuovo al perverso inganno della liberazione

Egitto_manifestazl’Occidentale 6 dicembre 2011

di Souad Sbai

L’autunno egiziano. Lo descriveva, nel 1962, il premio Nobel egiziano Najib Mahfouz, capace come pochi di rappresentare la realtà in maniera realistica e straordinariamente concreta. Mahfouz scriveva della rivoluzione del 1952, che sprofondava l’Egitto in quel caos che avrebbe avuto il suo compimento nell’assassinio di Sadat e la dittatura di Mubarak.

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